O.O.M. Out Of Memory
Mostra realizzata per l’85° anniversario dell’Holodomor e inserita nell’ambito degli eventi culturali promossi dall’Ambasciata d’Ucraina in Italia.
Comunicato stampa
“O.O.M. OUT OF MEMORY”
a cura di Cristina Meregaglia
ALESSIO ANCILLAI, EVITA ANDÚJAR, SIMONE HAUG, ANDREA PINCHI
Anteprima: 23 Novembre 2018
Biblioteca Angelica, Salone Vanvitelliano, Roma
Esposizione: 24 novembre – 2 dicembre 2018
Spazio Arte T24, Roma
Mostra realizzata per l’85° anniversario dell’Holodomor e inserita
nell’ambito degli eventi culturali promossi dall’Ambasciata d’Ucraina in Italia
“HOLODOMOR 1932-1933. L’ECCIDIO DEGLI UCRAINI PER FAME.
LA STORIA DIMENTICATA DEL NOVECENTO.”
Roma, 14 novembre 2018. Comunicato Stampa
Venerdì 23 novembre dalle ore 10:30 alle ore 14:30 nel Salone del Vanvitelli della Biblioteca Angelica di Roma in Sant’Agostino, l’Ambasciata d’Ucraina in Italia presenta la mostra collettiva O.O.M. Out Of Memory, con opere inedite di Alessio Ancillai, Evita Andùjar, Simone Haug e Andrea Pinchi, a cura di Cristina Meregaglia. L’esposizione – il cui titolo fa riferimento alla sigla usata in gergo informatico per indicare un errore di memoria – sarà l’evento culminante di un serie di proposte culturali su invito di S.E. Yevhen Perelygin, Ambasciatore d’Ucraina in Italia, per commemorare l’85° Anniversario dell’Holodomor, il genocidio ucraino avvenuto fra l’autunno 1932 e la primavera 1933 nel quale si stima morirono fino a dieci milioni di ucraini.
Gli artisti presenteranno delle opere realizzate per l’occasione: ogni opera rappresenta una riflessione personale sul dramma dell’Holodomor e la volontà di instaurare un dialogo con il pubblico che si ponga in antitesi all’esigua storicizzazione dell’evento nella storiografia contemporanea.
La mostra intende quindi l’operato artistico come il mezzo primario per dare voce ai paradossi e alle manchevolezze della società contemporanea. Piuttosto che identificare una linea di connessione tra gli artisti invitati, O.O.M. Out Of Memory vuole riconoscere ed enfatizzare le differenze di approccio al tema in un gioco di conversazioni strutturate sul piano visivo attraverso differenti mezzi espressivi.
Per l’occasione l’artista svizzera Simone Haug realizzerà un’installazione site specific disponendo nello spazio del Salone Vanvitelli della Biblioteca Angelica molteplici sacchi vuoti di carta, potenziali contenitori di grano ed emblema della morte per inedia di milioni di ucraini. L’artista ha dichiarato che i sacchi saranno disposti nello spazio come “in un campo di battaglia” a simboleggiare la tragicità dell’accaduto. Lo spettatore si troverà quindi in diretta relazione con l’oggetto fisico e potrà lui stesso misurare tangibilmente la privazione subita dal popolo ucraino. Alessio Ancillai, artista italiano che ha vissuto in prima persona i racconti delle vicissitudini dei bisnonni, i quali sono dovuti scappare da Odessa, importante centro dell’Ucraina, in seguito all’ insediamento staliniano, esporrà un’opera sul significato della scrittura e dell’arte quali mezzi per tramandare la memoria; la spagnola Evita Andùjar, farà confluire la sua ricerca sulla rappresentazione della donna nella raffigurazione di un corpo femminile assassinato che comunica allo spettatore tutto il suo vissuto in un ultimo sguardo. L’artista ha realizzato il dittico in mostra ispirandosi alla scultura in bronzo di Petro Drozdovsky per il Memoriale per le vittime dell’Holodomor a Kiev che raffigura una ragazza con delle spighe di grano fra le mani¸ l’artista umbro Andrea Pinchi, la cui pratica si fonda sul recupero e assemblaggio di parti di strumenti musicali in composizioni pittoriche, esporrà un’opera che porterà lo spettatore ad una riflessione sull’eticità di quanto accaduto. Ogni cosa ha un significato nella pratica dell’artista, e in ogni forma o materiale vi è una citazione colta e densa di significato.
Le opere, dopo la visione e presentazione in anteprima alla Biblioteca Angelica saranno esposte, dal 24 di novembre al 2 di dicembre nello spazio espositivo T24 a Santa Maria in Campitelli.
L’Holodomor è una delle pagine più crudeli tra quelle che il Novecento ha prodotto ma, incredibilmente, è una storia dimenticata. Eppure, l’eccidio ha mietuto, secondo diverse stime, fino a dieci milioni di vittime innocenti fra la popolazione ucraina negli anni 1932 e 1933, un dramma dalle proporzioni spaventose. Lo sterminio per fame – Holodomor significa letteralmente “morte per fame” – fu posto in essere per piegare i contadini al volere di Stalin. Tutto il grano prodotto, tutti i generi alimentari, compresi gli animali, vennero requisiti. Così, vittime di un disegno politico agghiacciante, morirono per fame, una delle morti più dolorose, uomini, donne e soprattutto bambini.
“L’Holodomor non può essere una pagina di storia dimenticata, occorre toglierla dall’oblìo per indicare all’alternarsi delle generazioni quella lezione di storia che serve a formare la coscienza dei popoli, al fine di riconoscere il male, difendere la pace, rafforzare la solidarietà internazionale e difendere la giustizia e la libertà” E’ con queste parole che l’Ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin, introduce l’evento che si svolgerà a Roma per far conoscere agli italiani quanto avvenne in Ucraina nel secondo quarto del Novecento, periodo in cui in Europa in uno scenario fortemente conflittuale si imponevano gli altri tragici genocidi del “secolo breve”.
La manifestazione si avvale del Patrocinio di Roma Capitale.
Coordinamento e organizzazione
Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana