OA- La musica

Informazioni Evento

Luogo
TEATRO STUDIO
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
18/05/2012

ore 21

Biglietti

12.00 euro intero; 10.00 euro ridotto

Curatori
Giancarlo Cauteruccio
Generi
performance - happening, serata - evento

Per l’ultima tappa di OA- La musica viene proposta una elaborazione del progetto Penelope, che Cristina Volpi porta avanti dal 2010: un abito da sposa composto con tessuti mimetici di uso militare.

Comunicato stampa

TEATRO STUDIO KRYPTON
OA
cinque atti teatrali sull’opera d’arte

18 maggio 2012 ore 21

quinto atto
la Musica

con l’opera di
CRISTINA VOLPI

testi originali
Marco Meneguzzo

in scena Enrico L’Abbate
e
Quintetto d’Archi Gams Ensemble
Clarice Curradi e Giovanna Berti (violini), Edoardo Rosadini(viola),
Niccolò Curradi (violoncello) Lorella Centelli (contrabbasso)

ideazione e regia
Giancarlo Cauteruccio

Si conclude venerdì 18 maggio alle 21.00 al Teatro Studio di Scandicci
OA – CINQUE ATTI TEATRALI SULL’OPERA D’ARTE, l’indagine di Giancarlo Cauteruccio tra le lingue del teatro e l’opera d’arte. Dopo il percorso compiuto con successo attorno alle opere di Alfredo Pirri, Enrico Castellani, Jannis Kounellis e Loris Cecchini, protagonista del quinto e ultimo atto è il lavoro di Cristina Volpi.
La giovane artista milanese muove la propria ricerca attorno all’universo dell’archetipo femminile, sviluppando un percorso che segue l’evoluzione della linea, come segno, al filo e al tessuto, inteso come materia prima e simbolo della donna di ogni cultura e ogni tempo.
Per l’ultima tappa di OA- La musica viene proposta una elaborazione del progetto Penelope, che Cristina Volpi porta avanti dal 2010: un abito da sposa composto con tessuti mimetici di uso militare. Questo ibrido, che impone una riflessione sulla tradizionale divisione di ruoli e sull’identità di genere, viene presentato al Teatro Studio in una nuova declinazione, Penelope è Ulisse, dove l’abito viene indagato nella sua specificità di sovrastruttura, di protesi per il corpo e di seconda pelle in grado di definire nuove identità, mutanti e temporanee.
Cauteruccio conclude questo primo ciclo del viaggio intorno all’opera d’arte con un’azione fortemente poetica che vede al centro ancora una volta il corpo. Oggetto e al tempo stesso strumento dell’indagine è la musica, linguaggio universale e autenticamente al di sopra di qualsiasi confine. Nella performance questa volta Cauteruccio si avvale della collaborazione del GAMS ensemble, con il suo quintetto d’archi coordinato da Giovanna Berti. L’ensemble, insieme all’azione del danzatore Enrico L’Abbate e alla vocalità del narratore ripropone, come nei precedenti atti il numero sette. Lo spazio sarà attraversato da grandi proiezioni video che amplificano nella scena il planisfero pazientemente ricamato a mano dall’artista, su una sequenza di diciassette tele di lino pregiato. Questa aspirazione alla descrizione del mondo in una dimensione non verbale incontra l’azione degli strumenti musicali, qui intesi come protesi sollecitate dall’azione del corpo che propagano i suoni verso lo spazio, espandendo la fisicità oltre i suoi confini naturali. L’elaborazione dei testi è affidata al critico d’arte Marco Meneguzzo, che attraverso una attenta osservazione dell’opera di Volpi, offre chiavi di lettura poetiche. Tali interpretazioni vengono ulteriormente alimentate con brani da Philip Glass, Azio Corghi, Koro Izutegui, Mariano Nocito, Giovanna Berti, quasi a voler mappare, con la sensibilità di questi autori, il planisfero ricamato dall’artista.

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