Objects in the Mirror are Closer than they appear

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO MARTIN
Via Alfredo Catalani 35, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il

5 aprile - dalle 10 alle 21

Vernissage
05/04/2025

ore 18

Curatori
Clara Sistili
Generi
serata - evento

Il titolo, preso in prestito dalla scritta riportata sugli specchietti retrovisori delle automobili, è un invito a considerare quanto ciò che vediamo possa essere ingannevole.

Comunicato stampa

Objects in the Mirror are Closer than they appear
Sabato 5 aprile dalle 10 alle 21
Cocktail ore 18
Spazio Martin via Catalani 35
Parrucchiere Tonino via Casoretto 5
Artisti: Oli Bonzanigo, Sara Davide, Beatrice Favaretto
“Nessuno è tenuto a rimanere la persone che è nata, possiamo ricomporci come un nuovo
puzzle”
“Ciò che pensavo di essere, ciò che avevo sempre creduto di essere, si è dissolto come la
nebbia al mattino. Non c'era più nulla che mi legasse al passato, ma nulla mi legava
nemmeno al futuro”
Le transizioni,
Pajtim Statovci
La mostra Objects in the Mirror Are Closer Than They Appear che si terrà sabato 5
aprile dalle ore 10 alle 21 con opening alle ore 18, all’interno del programma di Milano Art

ARTISTi
Oli Bonzanigo
Oli Bonzanigo è un artista e ricercatrice focalizzata su operazioni site-specific, paesaggi
socio-acustici e incroci linguistici.
Ha partecipato a diversi programmi di residenza e mostre in tutto il mondo e ha sviluppato
progetti per musei, fondazioni, biennali, gallerie, siti di produzione, programmi culturali,
istituzioni pubbliche e collettivi.
La sua pratica smonta e ricostruisce le zone di interazione umana attraverso scenari
associativi e distorsioni temporali.
Le installazioni immersive cercano di decodificare le sottili anatomie delle meccaniche sociali
e le loro tradizioni metamorfiche, con particolare attenzione alle zone di contatto, ai
commerci narrativi e ai sistemi di comunicazione.
Con la regione sahariana come musa preziosa, la sua indagine si muove attraverso costrutti
immateriali e mobili come la cultura sonora, le architetture linguistiche e le matrici
transgeografiche.
Attraverso una lunga esperienza nella produzione e ricerca metallurgica, l'investigazione
materiale integra la linguistica del comportamento delle frequenze, esplorando gli impatti
sensoriali e le potenziali traduzioni delle onde acustiche in materia conosciuta e sconosciuta,
trasformata in esperienze spaziali e partecipative.
Sara Davide
L’attenzione e l’osservazione sono metodi fondamentali che l’artista utilizza per entrare in
contatto con l’ambiente che la circonda. Il mistero, il paradosso, l’onirico e l’illusorietà creano
nei lavori straniamento e necessità di riflessione, mettendo spesso in discussione la realtà
che si vive. La “pelle” è un elemento che ritorna nelle opere creando una relazione con una
dimensione interiore e non superficiale. I linguaggi espressivi utilizzati sono differenti, la
materialità in alcune opere diventa fondamentale nella pratica di mediazione e nella
riflessione sul significato. Il mezzo fotografico è posto in relazione ai materiali, in un continuo
gioco di integrazione e assorbimento della fotografia nella materia e della materia nella
fotografia. L’artista sta analizzando e teorizzando il suo approccio scultoreo tramite il calco a
presa diretta in relazione alla fotografia come impressione, traccia, dettaglio e sospensione
che contemporaneamente applica alla sua ricerca e al tema dell’identità.
https://www.saradavide.com/
Beatrice Favaretto
Beatrice Favaretto (1992) è un’artista visiva la cui ricerca si focalizza sulla rappresentazione
della sessualità e della pornografia nel contemporaneo e sull’utilizzo del corpo come
strumento di attivismo intimo e privato.
Nel 2024 è tra i finalisti di ARTEVISIONE24 di Careof di Milano. Nel 2023 è vincitrice del
Premio Lydia, promosso da PAC e Fondazione Il Lazzaretto di Milano. Nel 2021 è tra i
finalisti della prima edizione delle Biennale College Arte curata da Cecilia Alemani e Marta
Papini; Nel 2020 ha vinto il Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund promosso dallo
Schermo Dell’Arte ed è stata finalista al Ducato Prize2020.
Le sue mostre recenti includono: 2024, Hold me while I’m Naked, PAC Padiglione di Arte
Contemporanea, Milano; 2024, Multiple Maniacs, Mare Karina, Venezia; 2024,
LOOKATMEIII, Royal Hammam Sauna, Milan; 2024, STUCK!, The One Minutes Foundation,
Amsterdam; 2023, Hold me While I’m Naked, Lateral, Roma; 2023, The Cut out body,
Onomatopee, Eindhoven; 2023, AFASIA, Snoopy, Modena; 2023, Nuovo Forno del Pane,
MAMbo Bologna; 2022, Nel paese delle ultime cose, Manifattura Tabacchi e NAM - Not a
Museum, Firenze; 2022, Poison Green, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; 2022,
Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund, GAMeC, Bergamo; 2021, ArtCity Bologna,
Cassero LGTBI+, Bologna; 2021, PRIME TIME, Magic Lantern Film Festival, Fondazione
smART, Roma.
Interventi audio e testuali di
Giacomo AG/Mistura Queer
Persona trans, femminista e queer, con radici italobrasiliane. Il lavoro esplora temi legati alla
cura dei corpi, alla creazione di spazi utopici e all'esplorazione delle identità di genere. La
pratica artistica nasce da una formazione non convenzionale, iniziata nel 2015 con un
laboratorio dedicato alle identità di genere maschili ed evoluta attraverso percorsi di arte
indipendente e sperimentale (compagnia Atopos, compagnia A.T.I.R. Teatro Ringhiera,
spettacolo The present is not enough, progetto Anticorpo) L'approccio è radicalmente critico
nei confronti delle norme sociali e dei sistemi di potere. Crede che l'arte sia un potente
strumento per ampliare le consapevolezze collettive, generare nuovi immaginari e aprire
spazi a orizzonti alternativi; per questo si muove tra le arti performative e teatrali
attraversando tematiche che gli sono intime, come il transfemminismo, i trans studies e le
pratiche di resistenza queer, utilizzando linguaggi in costante trasformazione.
Alessia Bernardini - Libro “Becoming Simone”
Alessia Bernardini è un'artista visiva italiana con base a Milano.
Dopo la laurea in discipline umanistiche, ha iniziato a esplorare la fotografia, con la quale ha
poi lavorato nei campi artistico, sociale e commerciale. Attraverso la sua pratica artistica,
Alessia esplora la natura e le possibilità della creazione di immagini documentarie,
mescolate a una narrazione più complessa che ruota soprattutto intorno ai processi di
realizzazione di libri e stampa.
Cerca di "decodificare i sussurri" che provengono da cose, persone o vite non umane (come
boschi, rocce o fiumi). La sua principale sfida e attenzione è quella di prestare attenzione
all'ordinario e alle storie ordinarie (se esistono), per trovare al loro interno insegnamenti e
ispirazione.
Il lavoro di Alessia è stato esposto e pubblicato a livello internazionale.
CURATELA
Clara Sistili (1990) si laurea in Scienze Umane dell'Ambiente e del Paesaggio (Geografia) e
successivamente consegue un master di I livello in "Innovation Heritage" presso l'Accademia
Abadir di Catania, seguito da un master in studi curatoriali.
Dopo anni di attivismo politico e sociale, inizia a lavorare nel settore culturale, collaborando
con case editrici indipendenti, progetti territoriali e istituzioni pubbliche. Ha trascorso due
anni a Base Milano, dove ha lavorato come assistente della direttrice artistica, gestendo la
progettazione di festival e public programme.
Attualmente si occupa di curatela, direzione creativa e produzione, gestendo progetti che
spaziano tra arte, musica, e moda, portando sempre uno sguardo critico sul presente e la
propria ricerca che si fonda sulle radici meticce del bacino del Mediterraneo.
Ha fondato un'agenzia di produzione di concerti che si chiama Chullu Agency, è parte del
team curatoriale di Campo Base Project, research editor per il Sali e Tabacchi Journal e
collaboratrice di Palazzo Monti.
TESTO CRITICO A CURA DI MATILDE CRUCITTI
Matilde Crucitti (1996) è un autrice e curatrice con sede a Milano. Specializzata nelle Arti
Visive e Studi Curatoriali, scrive per exibart, Coeval Magazine e C41. Ha lavorato presso
l'ufficio stampa di Mimesis Edizioni ed è co-fondatrice del collettivo multidisciplinare Sinergie
Naturali. La sua ricerca attuale si concentra sull’ibridazione del testo elettronico e i nuovi
media digitali, la non-linearità della hyperfiction nella società contemporanea dei software,
da prospettive pratiche e psicologiche. Appassionata di pubblicazioni indipendenti e musica
elettronica, che promuove attraverso progetti sonori ibridi nello studio di registrazione che
co-cura nella sua città.
Week, si propone come un invito a riflettere sulle nostre identità in continua trasformazione,
mettendo in discussione il modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri, attraverso una lente
che distorce, allunga e amplifica.
Il titolo, preso in prestito dalla scritta riportata sugli specchietti retrovisori delle automobili, è
un invito a considerare quanto ciò che vediamo possa essere ingannevole.
Come suggerisce Susan Sontag, "Ogni immagine è una visione, una costruzione del mondo
che dipende da chi guarda." Ma, si potrebbe aggiungere, è anche una costruzione che
richiede una certa delicatezza e attenzione nello sguardo. Guardare non è solo un atto
meccanico, ma un processo che implica consapevolezza, sensibilità e apertura mentale.
La mostra sarà allestita in uno luogo espositivo, Spazio Martin, e presso il Parrucchiere
Tonino, negozio storico del quartiere Casoretto, scelto in quanto luogo dove la dimensione
pubblica e privata si mescola, dove l’identità si trasforma.
In un gioco di specchi la mostra Objects in the Mirror Are Closer Than They Appear esplora
la possibilità di guardare dentro sé stessi, ma anche di essere visti, di essere oggetto di uno
sguardo che ha il potere di costruire e trasformare.
Indagheremo questo tema attraverso lo sguardo delle artiste Beatrice Favaretto, artista
visiva la cui ricerca si focalizza sulla rappresentazione della sessualità e della pornografia
nel contemporaneo, Oli Bonzanigo, artista e ricercatrice focalizzata su operazioni
site-specific, paesaggi socio-acustici e incroci linguistici e Sara Davide, artista che indaga
con diversi approcci il mistero, il paradosso, l’onirico e l’illusorietà che creano straniamento e
necessità di riflessione, mettendo spesso in discussione la realtà che si vive.
L’allestimento sarà inoltre arricchito dal libro “Becoming Simone” dell’artista Alessia
Bernardini e un audio curato da Mistura Queer,
La mostra è curata da Clara Sistili e accompagnata da un testo critico di Matilde Crucitti.