Oi diàlogoi

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO LUIGI DI SARRO
Via Paolo Emilio 28, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì-sabato ore 16 – 19

Vernissage
05/02/2015

ore 18

Curatori
Marcella Cossu, Roberto Gramiccia
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Oi diàlogoi è il titolo di una mostra che invita a una sosta. Un momento di silenziosa meditazione nel fracasso afinalistico del contemporaneo.

Comunicato stampa

Oi diàlogoi è il titolo di una mostra che invita a una sosta. Un momento di silenziosa meditazione nel fracasso afinalistico del contemporaneo, che dal 5 al 27 febbraio 2015, il Centro Di Sarro propone al suo pubblico. Si tratta di una personale doppia, di Adele Lotito e Alberto Timossi, curata da Marcella Cossu e Roberto Gramiccia, che presenta un breve ma significativo tratto della ricerca recente di due artisti che – platonicamente - entrano in dialogo fra di loro, in questo risalendo controcorrente fino alle fonti della nostra cultura. Due autori accomunati dall’intenzione di riproporre le ragioni di una conoscenza fondata sul confronto fra di loro e sulla produttiva dialettica fra tradizione e innovazione. La potenza maieutica del dialogo, da Socrate in poi, istruisce le ragioni di una ricerca che oggi appare, nella sua interna struttura, sotto attacco. Al rigore ascetico del pensiero greco, si sostituisce lo spasmo isterico di una società planetaria dilaniata da un delirio di onnipotenza mercatista. All’amore per il metron, per la misura, subentra la smania bulimica dell’illimitatezza, la voracità insaziabile del profitto.
A questa deriva i due artisti rispondono con un’intelligenza creativa all’altezza della sfida. In uno spazio carico di storia, propongono le loro opere ed il dialogo che intercorre fra di esse. L’omaggio di Adele Lotito ad Averroè, così meravigliosamente fuori tempo, ripropone l’attualità di un personaggio che fu tramite impareggiabile fra Oriente e Occidente. Che fu per il mondo latino il commentatore di Aristotele per antonomasia, una pietra miliare della nostra tradizione culturale. Ancora una volta questa artista lavora con il pensiero che diventa forma per ridiventare pensiero. A questo omaggio tributato con la grazia e la concettuale leggerezza di cui Adele Lotito è capace, risponde Alberto Timossi con i suoi fraseggi tubolari. Lo spazio degli ambienti è attraversato dai rossi e cavi percorsi lineari che ci propongono la sua narrazione. La storia di un viaggio nello spazio, in cui la centralità del vuoto è posta in risalto, di più, è dimostrata more geometrico dall’attraversamento di strutture tubolari che violano lo spazio stesso. Spinozianamente, Timossi non distingue fra l’anima (il vuoto) e il corpo (i suoi tubi), regalandoci un’ipotesi interpretativa unitaria nel tempo della frantumazione molecolare delle idee forti e dei destini.