Oliver Osborne – Birth Education Leisure Death
Gió Marconi ha il piacere di annunciare Birth, Education, Leisure, Death, una mostra di nuovi dipinti di Oliver Osborne, la sua seconda con la galleria.
Comunicato stampa
Gió Marconi ha il piacere di annunciare Birth, Education, Leisure, Death, una mostra di nuovi dipinti di Oliver Osborne, la sua seconda con la galleria.
Nelle opere di Oliver Osborne convivono elementi di astrazione, figurazione e appropriazione senza gerarchia.
L'artista utilizza una combinazione di pittura a olio, ricamo, tecniche di stampa digitale e analogica per produrre una pittura dalla dimensione intima e al tempo stesso di fruizione collettiva. Attraverso l'utilizzo di questo ampio linguaggio visivo, Osborne sfida la tradizionale divergenza tra astrazione e figurazione e spiega quale sia il potenziale, che l'atto del dipingere ancora detiene nell'arte contemporanea.
Ostruendo parzialmente l'ingresso in galleria, THE FCK SEX ISM LORRY (2019) è la stampa, grande come un manifesto, dell'immagine di un camion, rimasto parcheggiato in una strada di Berlino vicino allo studio dell'artista, fin dall'estate 2018. In un primo tempo l'immagine di questo camion ha ispirato un poster, divenendo inseguito protagonista di questo lavoro. L'immagine ha una relazione con la pittura che potrebbe sembrare poco decifrabile, ma che l'artista vuole rendere esplicita. Il suo contenuto, le dimensioni e la composizione conducono per una direzione alla pittura colour field e per un'altra ai pregiudizi intorno alla pittura e al genere, o secondo un'interpretazione più letterale alla sua circolazione.
Nella sala principale, a fianco di lavori che includono l'immagine di un uomo disteso, un cane ricamato, una giovane Angela Merkel e una donna incinta, l'artista presenta un nuovo ciclo di opere raffiguranti le mele dipinte sullo sfondo di una Ficus Banjamina. Composti in due strati, questi dipinti uniscono motivi familiari tratti da lavori precedenti, per creare quello che Osborne ha descritto come "un dipinto astratto di soggetti molto letterali". Mentre l'interesse di Osborne per la Ficus Banjamina è focalizzato sulla sua banalità, le mele sono al contrario caricate di un significato allegorico.
L'artista ha descritto questi dipinti come un esercizio a pensare simultaneamente al lavoro di Willem de Kooning n. 1904, m. 1997) attraverso la pittura francese accademica di Henri Fantin-Latour (n. 1836, m.1904).
Oliver Osborne (n. 1985, Edimburgo, Scozia) vive e lavora a Berlino.
Tra le sue più recenti mostre personali: Bonner Kunstverein, Bonn (2018); Tanya Leighton Gallery, Berlino (2017);
Peles Empire, Berlino (2016); Vilma Gold, Londra (2016); Gió Marconi, Milano (2015); Catherine Bastide, Bruxelles (2015). Inoltre ha partecipato a diverse mostre collettive tra cui: Plant Scenery of the World, Inverleith House, Edinburgo (2017); Home is not a place, German Embassy, Londra (2017); The Written Trace, Paul Kasmin, New York (2015); The Funnies, MOT International, Bruxelles (2015); The Go Between, Museo di Capodimonte, Napoli and Sprovieri, Londra (2014); Everything Falls Faster Than An Anvil, Pace Gallery, Londra (2014); Bloomberg New Contemporaries, ICA, Londra (2012)