Oliver Ressler – Confronting Comfort’s Continent
La mostra “Confronting Comfort’s Continent” di Oliver Ressler offre la possibilità di guardare le sue installazioni video, in dialogo con stampe e “scatole illuminate” (light boxes), trasformando nel contempo la (vecchia) fabbrica in un luogo di produzione di conoscenza, invitando il visitatore a riflettere e a discutere su nuovi modelli sociali ed economici in grado di superare il morente realismo capitalista.
Comunicato stampa
Fondazione "La Fabbrica del Cioccolato"
Giovedì 4 agosto 2016 | ore 18:00 | Valle di Blenio | Canton Ticino – Svizzera
Inaugurazione e vernissage dell'installazione video Confronting Comfort's Continent
con Oliver Ressler
La Fondazione “La Fabbrica del Cioccolato” invita tutti gli interessati a partecipare all'inaugurazione dell'installazione video di Oliver Ressler nella ex fabbrica del cioccolato a Torre-Dangio in Val di Blenio. Sarà offerto un ricco aperitivo.
La mostra “Confronting Comfort's Continent” di Oliver Ressler offre la possibilità di guardare le sue installazioni video, in dialogo con stampe e “scatole illuminate” (light boxes), trasformando nel contempo la (vecchia) fabbrica in un luogo di produzione di conoscenza, invitando il visitatore a riflettere e a discutere su nuovi modelli sociali ed economici in grado di superare il morente realismo capitalista.
Oliver Ressler, nato nel 1970, vive e lavora a Vienna e produce installazioni, progetti nello spazio pubblico e film riguardanti temi quali economia, democrazia, riscaldamento globale, forme di resistenza e alternative sociali. Oliver Ressler ha tenuto mostre personali in spazi importanti, quali il Berkeley Art Museum, USA; Platform Garanti Contemporary Art Center, Istanbul; Museo di Arte Contemporanea di Belgrado; Centro Cultural Conde Duque, Madrid; Alexandria Contemporary Arts Forum, Egitto; The Cube Project Space, Taipei; Wyspa Institute of Art, Gdansk; Lentos Kunstmuseum, Linz, e il Centro Andaluz de Arte Contemporaneo – CAAC, Siviglia. Ressler ha partecipato a più di 250 mostre collettive, al Museo Reina Sofía, Madrid; SALT Beyoğlu, Istanbul; Centro d'Arte Yerba Buena, San Francisco; Van Abbe Museum, Eindhoven; MASSMoCA, North Adams, USA e alla Biennale di Praga (2005), Siviglia (2006), Mosca (2007), Taipei (2008), Lione (2009), Gyumri (2012), Venezia (2013), Atene (2013, 2015) e in Quebec (2014). È regista di 23 film. Nel 2013 c'è stata una retrospettiva dei suoi film al Centre d’Art Contemporain a Ginevra. Per la Biennale di Taipei del 2008, Ressler ha curato “A World Where Many Worlds Fit”. Uno spettacolo itinerante sulla crisi finanziaria, “It’s the Political Economy, Stupid", co-curato con Gregory Sholette, è stato presentato in nove spazi dal 2011. Insieme a Ines Doujak ha co-curato “Utopian Pulse – Flares in the Darkroom”, a Secession a Vienna nel 2014. Ha ricevuto il primo premio “Prix Thun for Art and Ethics Award” nel 2016.
Nell'installazione video a tre canali “Occupy, Resist, Produce” (2014/2015) con Dario Azzellini, vengono mostrate tre fabbriche occupate a Milano, Roma e Tessalonica. Gli operai hanno preso l'iniziativa e sono diventati protagonisti, adottando meccanismi di democrazia diretta e processi decisionali collettivi e orizzontali, reinventando il posto di lavoro e creando nuovi modelli sociali. Milioni di persone sono state ispirate dal tentativo di produrre nuovi modelli sociali nella rivendicazione di spazi pubblici associata ai movimenti di piazza e al movimento di Occupy del 2011/2012. L'occupazione di spazi pubblici è servita da catalizzatore per manifestazioni, scioperi di massa, incontri di gruppi di lavoro su tematiche urgenti di diverso tipo.
L'installazione video a tre canali “Take The Square” (2012) si basa invece su dialoghi con gli attivisti del 15M di Madrid, del movimento di piazza Syntagma ad Atene e di Occupy Wall Street a New York.
“The Visible and The Invisible” (2014) e “The Right of Passage” (2013) con Zanny Begg sono due film che riguardano, con approcci diversi, il movimento attraverso le frontiere, l’accesso (negato) e il saccheggio sistematico. Il primo guarda al ruolo della Svizzera come quartier generale globale di multinazionali quasi invisibili che commerciano materie prime estratte principalmente nell’emisfero sud.
“The Right of Passage” si concentra sulle lotte per ottenere la cittadinanza e mette in discussione la natura intrinsecamente esclusiva della cittadinanza. Le interviste con Sandro Mezzadra, Antonio Negri e Ariella Azoulay aprono una discussione con un gruppo di persone che vivono “senza documenti” a Barcellona.
Anche l'ultimo film di Oliver Ressler “Emergency Turned Upside-Down” (2016) tratta il tema dei confini: da una parte
l’ampio potenziale immaginario di un mondo senza frontiere, e dall’altra la prigionia della nazionalità e di tutti i confini esterni, interni e sociali. Il film mette alla prova il discorso che chiama la presenza dei profughi in Europa “emergenza”.
“Leave it in the Ground” (2013) estende la prospettiva ecologica presente in “Occupy, Resist, Produce” a un contesto globale, mostrando gli effetti di amplificazione del riscaldamento globale sui conflitti sociali esistenti. Nel sud del mondo il riscaldamento globale acuisce le crisi di povertà, violenza e malcontento che, insieme al riscaldamento globale in sé, sono conseguenze del colonialismo e delle norme del capitalismo neoliberista. Questo circolo vizioso alimenta le crisi umanitarie e guerre civili che amplificano disastri politici, economici e ambientali. Il film mostra come disastri ecologici e umanitari causati dal riscaldamento globale possano sovvertire vecchi ordini e aprire a nuove possibilità di trasformazione sociale e
politica di lungo termine, sia positiva che negativa.
Venerdì 2 settembre 2016 alle 18.00 avrà luogo una conferenza sui progetti e sui temi della mostra con: Federica Martini, Gerald Raunig, Marco Scotini e Oliver Ressler.
* Il titolo “Confronting Comfort's Continent” è una modifica della narrazione (scritta in collaborazione
con Matthew Hyland) del film “Emergency Turned Upside-Down”, che si riferisce in particolare
all’Europa. Ma il titolo si riferisce non tanto a un continente geografico quanto a una sorta di voluta
dimenticanza della crisi; una condizione venduta come “comfort” dai superiori che trovano sempre
meno acquirenti favorevoli.
La fabbrica del cioccolato Cima Norma è stato un punto di riferimento industriale della valle di Blenio grazie alla costante crescita della sua attività dall’inizio del ‘900 fino al 1968, anno di chiusura; successivamente, gli spazi della fabbrica vengono adibiti a diversi utilizzi. Oggi la fondazione La Fabbrica del Cioccolato ha in carico l’attività culturale nell’ex complesso industriale; il 2016 costituisce il primo anno di attività della fondazione, con il programma Foreignness, un progetto curatoriale, ideato dal direttore artistico Franco Marinotti, che si estrinseca quale progetto tematico di analisi sull’interazione tra arte nelle sue diverse forme espressive e territorio, inteso come patrimonio culturale, sociale, politico in divenire. Foreignness, un neologismo che in italiano suonerebbe come “Estericità (estraneità)”, è un nuovo termine che vuol far emergere le diverse forme e modalità di sentirsi estraneo, diverso, non appartenente, e conseguentemente avulso da un determinato contesto in costante evoluzione.
Fondazione La Fabbrica del Cioccolato ha come sponsor e sponsor tecnici Banca dello Stato del Canton Ticino, Winteler; come sponsor istituzionali Ente Regionale per lo Sviluppo Bellinzonese e Valli, Comune di Blenio, Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino, Comune Acquarossa, Comune di Serravalle; come Media partner, Plug-in contemporary art and culture, Ticino Finanza e Metalocus.
Altri eventi in corso presso la fondazione La Fabbrica del Cioccolato: Paper Building, di Daniel González, visibile sulla facciata esterna dell’edificio principale della Cima Norma, e CacaoCollective di Ivo Rovira e Ana Ponce, visitabile dal mercoledì al sabato, dalle 14:00 alle 19:00. È comunque consigliabile annunciarsi sempre presso Franco Marinotti ([email protected] +41 79 794 00 16) o Giovanni Casella ([email protected] +41 79 396 05 68).
La programmazione de La Fabbrica del Cioccolato proseguirà in ottobre con Il Pardo in Fabbrica - 2a edizione, con una selezione dal programma del Festival di Locarno 2015 sul tema Foreignness (carte blanche a Carlo Chatrian) e con l’artista spagnolo Juan López. In novembre sarà la volta dell’artista ticinese Fabrizio Giannini e poi di Yuval Avital, musicista, compositore e chitarrista israeliano.
Gli aggiornamenti del programma sono disponibili sul sito internet www.lafabbricadelcioccolato.ch
Gli orari di apertura della Cima Norma sono dal mercoledì al sabato dalle 14:00 alle 19:00 o su appuntamento ([email protected]). L'entrata è gratuita.