Olivetti. Storie da una collezione
Palazzo Arese Borromeo ospita novant’anni di ‘Stile Olivetti’: in esposizione gli oggetti di comunicazione, grafica e pubblicità raccontati nel volume Olivetti. Storie da una collezione, pubblicato da Ronzani Editore.
Comunicato stampa
«Cara Valentine, voglio dirti con la presente che sono contento della nostra amicizia e che ti scriverò molte lettere»: la dedica è presente in una mazzetta di dieci cartoncini illustrati che compongono il libretto di istruzioni della Valentine disegnata da Ettore Sottsass con Perry A. King e Alberto Leclerc per Olivetti nel 1968.
Questo è solo uno degli oltre 500 oggetti di comunicazione, grafica e pubblicità raccolti all’interno del volume Olivetti. Storie da una collezione, che il comune di Cesano Maderno ha scelto di portare in mostra a Palazzo Arese Borromeo in occasione della prossima Milano Design Week, dal 13 aprile al 2 giugno 2024.
Pubblicato a gennaio da Ronzani Editore, con il patrocinio dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e di Tipoteca Italiana, il libro – volume della collana Arti e design diretta da Fiorella Bulegato – è stato curato da Sergio Polano, storico dell’architettura recentemente scomparso, e da Alessandro Santero, libraio antiquario e collezionista, con la direzione artistica di Giorgio Cedolin.
La mostra omonima, con allestimento a cura di M•IA Studio di Cristina Barbiani ed Elisabetta Facchinetti, offrirà al pubblico l’occasione di un confronto diretto con alcuni dei materiali accuratamente raccolti e descritti nelle oltre 300 pagine del testo: progetti, disegni, brochure, manifesti, libri aziendali, libretti d’istruzione e cataloghi appartenenti a questa importante collezione privata.
Dal libro 25 anni di Olivetti del 1933 – copertina di Bruno Munari – primo esempio italiano di grafica aziendale all’avanguardia, al fascicolo che analizza le questioni urbanistiche legate alla casa operaia. Dalla rarissima brochure Storia della scrittura dove il poeta Leonardo Sinisgalli commenta: «una pagina scritta a macchina è una pagina scritta da una mano mitologica che ha 45 dita», al volume in cui Elio Vittorini parla di ‘umanesimo pubblicitario’ (1939). E ancora: dai ritratti degli operai completi di testimonianze dirette in Olivetti di Ivrea. Visita a una fabbrica (grafica di Albe Steiner) alla Piccola guida di ortografia affidata all’allora presidente dell’Accademia della Crusca.
Spiccano le foto scattate da Mulas, Ballo, Zanuso, Roiter per il volume Olivetti 1908 – 1958. Sbuca anche una Lettera allo studente, brochure pubblicitaria che proponeva l’acquisto a rate di una Lettera 22 con, in omaggio, libri o abbonamenti a riviste. Sempre del 1958 è il catalogo dei prodotti con prefazione firmata da Richard Neutra che, a titolo di compenso, non chiese denaro ma, a sorpresa, proprio una Lettera 22.
Compaiono anche ll bambino, il gioco, il giocattolo, il catalogo Arte Cinetica. Arte programmata in cui Umberto Eco, nel 1962, teorizzava l’arte cinetica come ‘opera aperta’; fino alla prima delle agende Olivetti con progetto grafico di Enzo Mari e disegni di Jean-Michel Folon. E il libro Uffici. From the traditional office to the open-plan office del 1974 a cura di Ettore Sottsass. Non manca ovviamente la prima edizione originale della Città dell’uomo, testamento spirituale dell’imprenditore di Ivrea.
«Dobbiamo far bene le cose e farlo sapere»: sosteneva Olivetti. Il libro e la mostra Olivetti. Storie da una collezione hanno il merito di far sapere al pubblico di oggi quante cose la fabbrica Olivetti sia riuscita a fare così bene nell’ambito della comunicazione, della grafica e della pubblicità, temi finora ancora poco indagati dall’analisi olivettiana.
«Siamo onorati di ospitare una raccolta tanto preziosa. E di farlo nella nostra Brianza, periferia da decenni al centro del progetto. Nel 2023, abbiamo ospitato la mostra dedicata all’architetto Gianfranco Frattini da cui poi è nato un libro; quest’anno, al contrario, partiamo da un libro e lo trasformiamo in una mostra che racconterà nelle nostre sale le storie della collezione Olivetti»: Martina Morazzi, assessora alla Cultura del comune di Cesano Maderno.
«Cesano Maderno ospita a Palazzo Arese Borromeo una mostra straordinaria, dedicata alla geniale comunicazione pubblicitaria di Olivetti: messaggi creativi che hanno trasmesso in tutto il mondo l’immagine di eccellenza dell’azienda e dei suoi prodotti-capolavoro del design. La nostra città rientra ormai nei percorsi della Milano Design Week, cui offre un contributo di ricerca e novità»: Gianpiero Bocca, sindaco del comune di Cesano Maderno.
«Prima tappa di una mostra per la quale ringraziamo il Comune di Cesano Maderno e quanti hanno febbrilmente lavorato per renderla fruibile, e attraverso la quale intendiamo far conoscere di più e meglio quanto l’azienda Olivetti ha fatto anche nell’ambito della comunicazione del prodotto, della grafica e del visual design. Ma soprattutto, quanto questo esempio può ancora insegnare per il futuro»: Beppe Cantele, direttore Ronzani Editore.