Olmo Amato – Deep Blue

Informazioni Evento

Luogo
28 PIAZZA DI PIETRA
Palazzo Ferrini-Cini Piazza di pietra 28 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
16/11/2023
Artisti
Olmo Amato
Curatori
Francesca Anfosso
Generi
fotografia, personale

A Roma il futuro simbiotico tra intelligenza artificiale e natura nella mostra fotografica Deep Blue di Olmo Amato.

Comunicato stampa

Nel cuore di Roma dal 16 novembre 2023 al 15 gennaio 2024 alla galleria 28 Piazza di Pietra si terrà “Deep Blue - Cianotipi di biodiversità artificialela mostra fotografica dell'eclettico artista Olmo Amato, con la sua curatela e quella di Francesca Anfosso, che in modo innovativo e provocatorio sfida i confini tra l'arte e la scienza, esplorando il potenziale dell'Intelligenza Artificiale e ponendo riflessioni sulle sfide incombenti dell'umanità.

 

Il lavoro innovativo del fotografo crea un connubio affascinante tra l'analogico e il digitale, il biologico e l'artificiale. Amato, che ha un background accademico in neurobiologia e una passione per l'arte, realizza un'opera che sfida la nozione tradizionale di fotografia. L'esposizione, che raccoglie oltre 50 fotografie, offre uno sguardo unico su come le macchine apprendano a interagire con la natura e si integrino con essa. Queste "forme di vita ibrida," nate dalla simbiosi tra biologia e tecnologia, rappresentano una nuova era per il nostro pianeta, con conseguenze che vanno oltre il mondo dell'arte.

 

"Deep Blue" è anche una riflessione critica sul futuro dell'umanità. Amato invita il pubblico a considerare come le scelte avranno un impatto significativo sul nostro futuro e afferma: “allalba del terzo millennio, nell’era geologica dell’Antropocene, siamo chiamati ad affrontare urgenti problematiche globali. Il tipo di relazione che instaureremo con la tecnologia e con l’intero ecosistema rappresenterà la chiave per il futuro della nostra specie”.

 

L’esposizione presenta una raccolta di 50 cianotipi, creati da materiale generato con strumenti di intelligenza artificiale e stampati mediante l’uso di un’antica tecnica fotografica analogica del ‘800.

Immagini sintetiche, figlie di astratti processi di calcolo, riscoprono la loro dimensione fotografica attraverso l'interazione con la luce e la materia. Le opere raffigurano diverse specie immaginarie dove apparati radicali elettronici, processori fungini e neo-piante sono i protagonisti ; un erbario fantastico ispirato alle micrografie scientifiche e al celebre lavoro della botanica e fotografa Anna Atkins.

Le stampe sono accomunate, oltre che dal caratteristico colore blu anche dall’elemento circolare che racchiude gli esemplari e che richiama sia l’oculare del microscopio e sia le piastre di Petri, tipici supporti per la coltivazione di cellule in laboratorio. Le opere sono allestite in un circuito di relazioni biologiche. L’esposizione è inoltre arricchita da un’installazione che illustra varie fasi del processo di realizzazione del progetto, dalla raccolta di idee e di sviluppo creativo fino alla realizzazione dei cianotipi.

 

"Deep Blue" unisce tecnologie all'avanguardia e antiche tecniche di stampa per creare una nuova biodiversità artificiale, che racconta una prospettiva affascinante e alternativa del nostro pianeta. Con questa mostra, Olmo Amato dimostra ancora una volta la sua straordinaria padronanza delle tecniche di manipolazione digitale e di stampa. La sua passione per la sperimentazione fotografica apre portali verso mondi futuribili, invitando gli spettatori a esplorare l'intersezione tra la creatività umana e il potenziale illimitato della tecnologia. "Deep Blue" rappresenta una visione avvincente di un futuro in cui arte e tecnologia danzano sulla soglia di nuovi orizzonti.

 

BIO

Olmo Amato si laurea in neurobiologia, all’Università La Sapienza di Roma. Parallelamente agli studi universitari, si dedica alla fotografia e alla sperimentazione di tecniche di manipolazione digitale e di stampa. Fotografo e filmmaker, dal 2012 si occupa di stampa fine art, post-produzione e didattica. È docente di fotografia a Roma presso l’Iowa State University, il Pantheon Institute e il Centro di Fotografia Sperimentale Adams. Dal 2019 tiene seminari e workshop sulla relazione tra fotografia, percezione visiva e neuroscienze. Dal 2020 è direttore artistico del concorso fotografico Passepartout Photo Prize.

Nei suoi lavori fotografici combina attraverso il fotomontaggio foto d’epoca, scatti originali e materiale generato artificialmente. Con le sue opere, selezionate in festival, gallerie e fiere d’arte contemporanea, ha vinto il premio Setup 2018 come miglior artista under 35, il Premio MalamegiLab 2018 e il premio fotografico Tiziano Campolmi 2019.
Ha esposto tra gli altri al Museo Civico G. Fattori, Livorno (Italy), all’Istituto italiano di cultura di Praga, al Praga Photo, e al MAAAC Museo Arte Moderna Area Archeologica Cisternino.

Insieme a Samuele Sestieri, ha scritto e diretto il film “I Racconti dell’Orso”, selezionato in concorso al 33° Torino Film Festival al Rotterdam International Film Festival 2016 e numerosi altri festival internazionali.