Oltre il giardino
La mostra riunisce le opere (installazioni e fotografie) di dieci artisti toscani delle ultime generazioni che vedono nel giardino, simbolicamente espresso dalle creazioni del grande paesaggista Pietro Porcinai, un motivo di riflessione sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente circostante, legato a un equilibrio armonioso con la natura, alla sostenibilità dell’arte come veicolo di evoluzione morale ed etica della società.
Comunicato stampa
Sarà inaugurata il 21 marzo alle 18 a Palazzo Fabroni la mostra Oltre il giardino. L'idea del giardino nell'arte contemporanea. Un omaggio a Pietro Porcinai (1910-1986). All'iniziativa parteciperanno il sindaco Samuele Bertinelli, il dirigente del settore valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Massimo Gregorini e il curatore della rassegna Ludovico Pratesi. L'appuntamento fa parte delle iniziative organizzate dall'Amministrazione in occasione dell'entrata in vigore dei provvedimenti alla mobilità (ztl 0-24 in centro, oltre 100 stalli di sosta nelle aree limitrofe, inizio delle corse del bus navetta) che prenderanno il via proprio con l’inizio della primavera.
La mostra riunisce le opere (installazioni e fotografie) di dieci artisti toscani delle ultime generazioni che vedono nel giardino, simbolicamente espresso dalle creazioni del grande paesaggista Pietro Porcinai, un motivo di riflessione sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente circostante, legato a un equilibrio armonioso con la natura, alla sostenibilità dell’arte come veicolo di evoluzione morale ed etica della società.
L'allestimento, che giovedì 21 marzo si potrà visitare gratuitamente fino alle 22, si articola in due diverse sezioni: una nei locali di Palazzo Fabroni e l'altra nel giardino pubblico “Il Carbonile” che si trova proprio davanti al Fabroni. Le sale del secondo piano dell’edificio settecentesco di via Sant’Andrea ospiteranno le opere di Massimo Bartolini, Chiara Camoni, Francesco Carone, Vittorio Corsini, Daniela De Lorenzo, Carlo Guaita, Margherita Moscardini, Giovanni Ozzola, Addo Lodovico Trinci, Eugenia Vanni, invitati a realizzare un'opera anche all’esterno appunto nello spazio a verde Il Carbonile affacciato su via Santa, per creare una relazione tra il museo e la città.
Per tutti gli artisti sembra costituire un ideale punto di riferimento la figura di Pietro Porcinai (1910-1986), riconosciuto maestro nella progettazione di giardini e ritenuto il più importante paesaggista italiano del Novecento, attivo a Pistoia e in Valdinievole dai primi anni Trenta fino agli anni Ottanta del secolo scorso. Per questo motivo la mostra, a lui idealmente dedicata, si apre con una piccola sezione, di prezioso valore simbolico, che espone i quattro schizzi prospettici – attualmente conservati presso l’Archivio storico comunale di Pistoia - con i quali nel 1935 Porcinai partecipò, per conto del vivaista Martino Bianchi, al concorso bandito dall’Amministrazione Comunale per la riqualificazione a giardino pubblico della zona del Campo Marzio, limitrofa alla Fortezza di Santa Barbara.
Per gli artisti emersi negli anni Ottanta (Massimo Bartolini, Vittorio Corsini, Daniela De Lorenzo, Carlo Guaita, Addo Lodovico Trinci) il giardino è un luogo ideale, quasi utopistico, un territorio magico dove le opere si caricano di suggestioni legate all’utilizzo di materiali della tradizione modernista; per quelli invece dell’ultima generazione (Francesco Carone, Chiara Camoni, Margherita Moscardini, Giovanni Ozzola, Eugenia Vanni) il giardino è uno spazio reale e sociale, dove si mescolano tensioni politiche, si analizzano la storia e la memoria individuale e collettiva, si sperimentano soluzioni ecologiche e ambientali, si evocano momenti legati all’infanzia o si modificano codici percettivi per dare vita a spazi metafisici o surreali, narrazioni urbane o microstorie personali.