Oltre la materia. Gli artisti ricordano Maurizio Giuffredi
Attraverso la mostra collettiva Oltre la materia decine di artisti di levatura internazionale hanno voluto rendere omaggio con una loro opera alla memoria di Maurizio Giuffredi, docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, studioso di psicologia dell’arte e grande esperto dell’arte e della fotografia contemporanea, scomparso nel 2013.
Comunicato stampa
Attraverso la mostra collettiva Oltre la materia decine di artisti di levatura internazionale hanno voluto rendere omaggio con una loro opera alla memoria di Maurizio Giuffredi, docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, studioso di psicologia dell’arte e grande esperto dell’arte e della fotografia contemporanea, scomparso nel 2013.
Si tratta di lavori di pittura, fotografia, scultura, installazioni, video, opere sonore. Tra gli artisti coinvolti l’illustratore e designer Emanuele Lamedica, Beppe Chia, Giuseppe Cassibba, Pierluca Cetera, il fotografo inglese Christopher Taylor, il fotografo gallese Rhodri Jones, la francese Véronique Poczobut, vari artisti docenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e un gruppo di artisti cinesi di fama internazionale, come Zhou Qing, che ha esposto le sue foto anche alla Biennale di Venezia, Ding Yi, Zeng Hao, Zhang Enli, Luo Yongjin e altri ancora.
Ciascuno di loro ha dedicato un’opera realizzata per l’occasione a Giuffredi, studioso che la curatrice Monica Demattè ricorda “dotato di grande e varia curiosità per il sapere umano, autore di saggi critici densi di richiami illuminanti: un ponte, un canale che ha unito persone e saperi”. Giuffredi aveva viaggiato a più riprese in Cina, incontrando artisti locali e studiando le loro opere. “Grazie alle sue conoscenze – ricorda ancora Monica Demattè – sapeva scoprire aspetti non scontati nell’arte cinese contemporanea. Il più grande pregio di Maurizio era la sua capacità di elevare ogni espressione umana che gli sembrasse degna ad un livello superiore, universale”.
Per ricordare la sua figura sarà presente anche Xing Peljun, direttore della galleria d’arte cinese Mo Art Space a Xinmi, nella regione dello Henan, dove si è tenuta la prima edizione di questa mostra, che ora arriva a Bologna grazie all’impegno dell’Accademia di Belle Arti e dei suoi docenti, che ne scrivono il secondo conclusivo capitolo.