Oltremari. Nuove traiettorie del fumetto arabo
L’annuale appuntamento con il fumetto internazionale a Jesi, giunto alla sua quarta edizione, pone quest’anno la sua attenzione sul giovane fumetto arabo con la mostra “Oltremari. Nuove traiettorie del fumetto arabo”.
Comunicato stampa
L’annuale appuntamento con il fumetto internazionale a Jesi, giunto alla sua quarta edizione, pone quest’anno la sua attenzione sul giovane fumetto arabo con la mostra “Oltremari. Nuove traiettorie del fumetto arabo”.
Organizzata da Acca – Accademia di Comics, Creatività e Arti Visive, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e da PAFF! International Museum of Comic Art di Pordenone, la mostra di quest’anno, in programma a Palazzo Bisaccioni, dal 19 settembre al 24 novembre, propone una sintesi della più interessante produzione a fumetti dei paesi arabi affacciati sul Mediterraneo e una serie di attività collegate di approfondimento per un ricco e articolato scambio culturale sul tema dell’esposizione.
“Oltremari. Nuove traiettorie del fumetto arabo” espone opere di giovani autori e autrici del mondo arabo che raggiungono l’Italia proponendo audaci e innovative sperimentazioni del racconto disegnato, ribaltando la prospettiva e mescolando generi e immaginari.
“I loro sguardi – scrive il co-curatore Alessio Trabacchini - restituiscono un mondo multiforme, a volte in segni d'inchiostro densi, altre tra fibre di antichi tessuti, altre ancora nei colori brillanti dell'epoca del digitale. Realtà e immaginazione si intrecciano a memorie di passati travagliati e visioni di futuri distopici, sogni di libertà infranti, incubi e desideri”.
Nel mondo arabo, l'emergere di una scena di fumetto indipendente per adulti si inserisce nelle grandi trasformazioni culturali innescatesi con le rivoluzioni del 2011. È una scena animata da autoproduzioni e collettivi di artisti, con una forte vocazione sperimentale e una propensione sia allo scambio tra paesi arabi, sia al dialogo con il fumetto europeo, americano e mondiale.
“Questa mostra - aggiunge Luce Lacquaniti traduttrice dall’arabo e co-curatrice - dà conto delle ultime novità, riunisce giovani artiste e artisti che, in molti casi, vengono in Italia per la prima volta. Le loro storie attraversano più di un confine, artistico e geografico e prendono le mosse sia dalle coste tunisine, egiziane e libanesi, sia da oltreoceano tramite artisti della diaspora araba negli U.S.A., per approdare a Jesi, città natale di Federico II, protagonista dello scambio tra le due sponde del Mediterraneo per riscrivere e ridisegnare insieme una storia di attraversamenti multipli, liberi e reciproci”.
“L’iniziativa – spiega il coordinatore Roberto Gigli - prevede anche una serie di eventi collegati che si svilupperanno per tutto il periodo della mostra in forma di laboratori, concerti, performance e seminari rivolti a un pubblico ampio e alle scuole. Previsto anche uno scambio culturale, con “assaggio” e approfondimenti sulle radici e sulla storia di alcuni piatti tipici della tradizione culinaria araba”.
La cinquina degli autori in mostra
Deena Mohamed (1995) si è fatta conoscere da giovanissima per il webcomic Qahera (2013-2019), che ha come protagonista una supereroina egiziana visibilmente musulmana che combatte patriarcato e islamofobia. Formatasi come grafica, ha poi pubblicato in Egitto, tra il 2017 e il 2021, il suo graphic novel in tre volumi Shubbek Lubbek (in Italia uscito per Coconino Press nel 2024), un urban fantasy di grande respiro in cui l'elemento magico del genio della lampada che esaudisce i desideri è trasformato in un bene di consumo e inserito all'interno delle disuguaglianze sociali del mondo contemporaneo.
Ganzeer (1982) è un artista di “concept pop”, secondo la definizione da lui coniata, che viaggia tra mondi e linguaggi artistici diversi. Grafico di formazione, autore di alcuni celebri murales e interventi di street art nell'Egitto del 2011, crea fumetti, illustrazioni, stampe, tele, video, oggetti e installazioni. Ha esposto i suoi lavori in decine di mostre in tutto il mondo. Oggi vive negli U.S.A., dove sta completando il suo graphic novel distopico The Solar Grid, ambientato in diverse epoche e pianeti dopo una terza guerra mondiale e una catastrofe climatica.
Tracy Chahwan (1992) è una fumettista e illustratrice cresciuta tra il Libano e Cipro, che oggi vive negli U.S.A. La città di Beirut e la sua scena artistica hanno ispirato tutta la sua carriera, che ha iniziato, dopo la laurea in belle arti, disegnando locandine per le principali serate musicali alternative della città e pubblicando con i collettivi libanesi di fumetto indipendente Samandal e Zeez. Nel 2018 ha pubblicato in Francia il graphic novel Beirut Bloody Beirut. Dopo le proteste libanesi del 2019, ha iniziato a dedicarsi al graphic journalism collaborando, tra le altre cose, ai libri Guantanamo voices e Where to, Marie? Stories of Feminisms in Lebanon.
I Twins Cartoon (1986) sono i gemelli Mohamed e Haitham El-Seht, fumettisti e agitatori culturali della scena egiziana. Dopo aver studiato insieme animazione, nel 2014 hanno fondato la piattaforma Kawkab El Rasameen con la quale, tra le altre cose, pubblicano la rivista di fumetto indipendente Garage, che si distingue per gli stili di disegno comici e cartooneschi. Nel 2015 hanno contribuito alla creazione del festival CairoComix. Nel 2018, sempre con Kawkab El Rasameen, hanno pubblicato il loro graphic novel Hudhud al-Ghosn (“L'upupa del ramo”), che racconta la storia delle comunità nubiane dell'Egitto sfollate a causa della costruzione della diga di Assuan.
Issam Smiri (1987) si è laureato in belle arti a Tunisi e lavora come grafico e illustratore, con incursioni nel più ampio mondo del design. Dopo la rivoluzione tunisina (2010-2011) ha iniziato a dedicarsi all'arte narrativa e si è unito al collettivo tunisino di fumetto indipendente Lab619. Il suo ultimo progetto, Surface Narrative / Syncrétisme JdS si colloca all'intersezione tra fumetto, grafica, narratologia e artigianato: insieme alle donne del suo paese natale, Sbiba, ha tessuto tappeti che non riproducono elementi decorativi, bensì, tramite simboli della narratologia, raccontano storie. Ai tappeti è associato un gioco di società che ha come scopo la creazione collettiva di storie.
L'iniziativa ha il patrocinio della Regione Marche, della Regione Friuli-Venezia Giulia, del Comune di Jesi e del Comune di Pordenone.
Si ringrazia The Rada & Mutaz Sawaf Center for Arab Comics Studies presso l'Università Americana di Beirut per il sostegno agli spostamenti aerei degli artisti.