Omaggio a Enzo Nenci
In mostra una ventina di sculture in bronzo, terracotta e gesso. Realizzate tra il 1945 e il 1972, che provengono dalla Raccolta d’arte di via Marangoni, collocata in un palazzo del centro di Mantova.
Comunicato stampa
Omaggio a ENZO NENCI (1903-1972), scultore
Museo d’Arte moderna
Sala delle Vigne del Belriguardo
Voghiera (Ferrara)
a cura di Ottorino Bacilieri
dal 14 giugno al 15 agosto 2015
inaugurazione ore 17,30 del 14 giugno
info: 0532 328511
www.comune.voghiera.fe.it
Il Museo Civico del Belriguardo ,posto nella magnifica Reggia Estense , che si compone dalla sezione archeologica che conserva le testimonianze raccolte negli scavi della necropoli romana di Voghenza, e dal Museo d’Arte moderna dedicato allo scultore Giuseppe Virgili ( Voghiera, 1884- Bologna, 1968), il quale ospita un importante nucleo di sue opere, ha sentito la necessità di rendere omaggio allo scultore Enzo Nenci ( Mirandola, 1903-Virgilio, 1972), unendo nel ricordo due dei massimi campioni dell’arte plastica del Novecento ferrarese. Difatti i due artisti hanno segnato esteticamente, con distinte personalità, la prima metà del secolo passato, e la mostra-omaggio a Enzo Nenci permette di raffrontare i diversi indirizzi stilistici ed espressivi seguiti dai due artisti dopo la cesura del conflitto bellico, Virgili a Ferrara, Nenci a Mantova. Ma l’amicizia tra i due scultori e la quarantennale comunanza ferrarese e il raffronto tra le loro opere, non sono gli unici motivi che hanno spinto l’organizzazione dell’evento museale, in quanto si è data preziosità a degli antichi riferimenti in quanto le opere di Nenci saranno disposte nella Sala delle Vigne del Belriguardo, dove hanno operato Dosso Dossi e suo fratello, nati come lo scultore a Mirandola di Modena, in più il legame storico tra il Belriguardo e la città nella quale Nenci ha vissuto l’altra parte della sua vita, Mantova, la città dei Gonzaga e di Isabella D’Este, grande protettrice delle arti, e cognata di Lucrezia Borgia.
In mostra una ventina di sculture in bronzo, terracotta e gesso. Realizzate tra il 1945 e il 1972, che provengono dalla Raccolta d’arte di via Marangoni, collocata in un palazzo del centro di Mantova. Da essa, alcuni esemplari delle cosi dette “ forme ribelli”, che si caratterizzano per delle “tensioni fisicamente corpose, come inarca ture, nodi e grumi di materia, alcunché di impulsivo e originario, fremente sotto la superficie” (Francesco Bartoli), le “ Adolescenti” e gli “ Orientali”, per comporre la “scultura come tecnica della spiritualizzazione della materia” ( Vittorio Sgarbi), e le “ Stalagmiti-stalattiti”, “ composizioni per lo più affusolate ed inerpicate, che mimano gli effetti degli agglomerati calcarei modellati dall’acqua, nelle quali si avverte profondamente il richiamo di quell’astrattismo sensitivo, sempre animato di una sottintesa carnalità” (Rossana Bossaglia). Tra le opere diversi inediti come due modelli in gesso, puntati dallo scultore per la loro traduzione in marmo pregiato, e in maggiori misure tridimensionali ( Il ponte,1947 e Bonzi in preghiera, 1955) e il “ Ritratto di Isabella D’Este”, 1962, in terracotta patinata .
La mostra è accompagnata da un volume di 165 pagine a colori che documenta l’intera produzione artistica dello scultore Enzo Nenci, presentata da un testo critico dello storico dell’arte Giorgio Di Genova.
La mostra rientra nel Programma Cultura per l’EXPO 2015 del Comune di Voghiera,
e ha i patrocini del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Ferrara.