Omaggio a Maddalena e allo Studio Carioni
Il Chiostro arte contemporanea propone per la primavera un progetto dedicato alla galleria Studio Maddalena Carioni di Milano.
Comunicato stampa
Il Chiostro arte contemporanea propone per la primavera un progetto dedicato alla galleria Studio Maddalena Carioni di Milano. La titolare e direttrice Maddalena Magliano, scomparsa lo scorso anno, avvia tra il 1972 e il 1973, uno spazio che in poco tempo diventa centro della giovane arte del momento nella città.
Le mostre che si avvicendano nella sede di via Cassiodoro al numero 16, illustrano le ricerche dei più interessanti artisti di ambito concettuale gravitanti intorno alle figure di Luciano Fabro, già all’epoca considerato un caposcuola, e di altri maestri tra cui Mario Nigro.
A Milano, insieme alle gallerie di Franco Toselli e di Luciano Inga-Pin, accanto alle straniere Templon e Lambert, lo studio Carioni diventa un luogo di scambio di occupazione per Alessandro Jasci, Fernando Tonello, Salvo, Hiedtoshi Nagasawa e tante firme poi diventate internazionali, proprio in virtù del coraggioso lavoro anche di piccole gallerie come quella di Maddalena. La sua libertà e l’indiscutibile stile permettono a questa intelligente e bellissima signora milanese di vivere una vicenda,
quella dell’arte degli anni Settanta, che, pur non proseguendo a lungo, riesce a centrare tutti i più importanti obiettivi del decennio.
Il suo programma non soltanto espositivo, ma anche sperimentale, come per le performance di Jorge Eielson (Paracas-Pyramid, 1972) o di Alessandro Jasci (Lettura, 1973) ricco di incontri, ma soprattutto di dialoghi tra gallerista e artisti, si può definire anticipatore e storicamente determinante.
L’attività della galleria sarà documentata in mostra, grazie alla collaborazione del figlio Fabrizio, dalle opere provenienti dalla collezione della stessa Maddalena Magliano, da fotografie dell’epoca e dai testi degli artisti che le sono stati vicini e che possono testimoniare le sue intuizioni e la sua generosità.
Il Chiostro da tempo porta avanti un’attività di collaborazione con altri spazi e istituzioni, una scelta programmatica finalizzata a condividere percorsi e che, in questo caso, vuole rendere omaggio a una figura importante altrimenti dimenticata.