Omaggio a Miró
Una mostra di circa 80 opere tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche provenienti da musei francesi e collezionisti privati, completata da una serie di opere grafiche, libri e documenti e da una sezione multimediale.
Comunicato stampa
A Trieste, nella prestigiosa cornice del Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna, dal 29 aprile al 24 settembre, viene proposto un “Omaggio a Miró”, una mostra di circa 80 opere tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche provenienti da musei francesi e collezionisti privati, completata da una serie di opere grafiche, libri e documenti e da una sezione multimediale. Curatori sono il critico d’arte Achille Bonito Oliva, fra i maggiori e più stimati critici d’arte italiani, insieme a Maïthé Vallès-Bled (già direttrice di musei francesi) e a Vincenzo Sanfo, esperto d’arte e organizzatore di grandi mostre internazionali.
“Omaggio a Miró” è prodotta da Navigare Srl con la co-produzione di Diffusione Cultura Srl. Realizzata insieme ad Art Book Web, è promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con il supporto del Trieste Convention & Visitors Bureau e PromoTurismoFVG. Allestita alla Sala Scarpa del Museo Revoltella (via Diaz 27), è visitabile da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 19.00, sabato, domenica e festivi dalle 09.00 alle 20.00 (chiusa il martedì).
L’importante nucleo di opere copre un periodo di sei decenni della carriera di Joan Miró, uno dei maggiori artisti del Novecento, esponente della corrente surrealista: dal 1924 al 1981, con un focus in particolare sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che l’artista catalano iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni ’20 e documentando le sue metamorfosi artistiche nei campi del disegno, pittura, collage e opere di tappezzeria.
La produzione artistica del Maestro Miró si avvale infatti di una poliedricità di forme e mezzi espressivi, dalla pittura alla ceramica fino all’opera grafica, che gli hanno permesso di esprimere il suo spirito innovativo, attraverso segni, colori e superfici.Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche ispirate dalla gioia di vivere del grande artista spagnolo, cantore del colore, del segno e dell’aspetto ludico dell’arte, è accompagnato da una importante sezione fotografica e da alcuni video inediti che raccontano il privato e il pubblico del grande maestro del surrealismo europeo. Al piano terra del Museo Revoltella viene proposta anche un’installazione multimediale per offrire al pubblico una suggestiva esperienza immersiva nei colori di Miró.
Joan Miró
Pittore, scultore e ceramista, Joan Miró (Barcellona, 1893 – Palma di Maiorca, 1983) è uno dei più importanti artisti del Novecento, sebbene da giovane viene convinto dalla famiglia a studiare economia per lavorare come contabile in una drogheria. Un esaurimento nervoso all’età di 18 anni gli consente di cambiare vita e nel 1920, a 27 anni, si trasferisce a Parigi, dove conosce Picasso e frequenta il circolo dada di Tristan Tzara; questi eventi giocano un ruolo chiave nel suo percorso di formazione artistica.
Torna a Barcellona dodici anni dopo ma allo scoppio della guerra civile spagnola è costretto a fuggire a Parigi. Nel 1940 però la capitale francese viene invasa dalle truppe naziste, così Miró è costretto a tornare in Spagna, per andare a vivere nei luoghi a lui più cari, la campagna catalana e l’isola di Maiorca.
Miró è considerato il più fervente esponente del surrealismo, ha infatti palesato il suo disprezzo per la pittura convenzionale, dichiarando che andrebbe “stuprata, uccisa e assassinata”. La realtà per Miró è un punto di partenza, mai di arrivo. Le opere di Miró conservano un aspetto onirico e allucinatorio grazie all’impiego di colori forti e decisi come il giallo, il nero, il rosso o il blu. È fatta di forme essenziali, come se l’artista spogliasse il soggetto di tutto ciò che è superfluo.