Omar Rodríguez-Graham – La struttura della certezza
Comunicato stampa
La Fondazione MACC, in collaborazione con la Galleria Macca, ha il piacere di presentare La struttura della certezza, mostra personale di Omar Rodríguez-Graham. L’artista sudamericano, noto per le sue sperimentazioni astratte, dopo un attento studio, si mette a confronto, per la prima volta, con le opere della Collezione Leinardi custodita al MACC. A cura di Efisio Carbone, la mostra aprirà al pubblico domenica 9 luglio fino al 16 settembre 2023 negli spazi del Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta.
Omar Rodríguez-Graham torna a Calasetta dopo una residenza artistica avvenuta circa quattro anni fa, quando sperimentò l’uso dell’acquerello su carta e delle velature capaci di descrivere l’intensità luminosa che su quest’isola si intensifica per l’effetto moltiplicante del cielo e del mare. La ricerca artistica di Omar Rodríguez-Graham è infatti legata a una ininterrotta e continua sperimentazione sul modo di operare e trasformare la materia: il lavoro è per l’artista messicano qualcosa che di volta in volta si apre a nuovi approfondimenti e a nuove soluzioni come una sorta di opera aperta. Così come per Ermanno Leinardi, e le opere degli artisti da lui collezionati, il campo d’indagine è quello della percezione spazio-temporale dove luce e colore ne tratteggiano il carattere lirico.
“Famoso nel mondo per i suoi lavori di grandi dimensioni, le opere di Omar Rodríguez-Graham sono caratterizzate da dinamismi provenienti dalla pittura gestuale - che sembra avere contatti anche con la ricerca futurista e l’anamorfosi barocca - “intrappolati” in forme attentamente calibrate in cui il colore è dato con lentezza e precisone in infinite varietà ritmiche e tonali. Una coincidentia oppositorum che riflette sui valori del tempo assoluto e del tempo relativo” afferma Efisio Carbone, Direttore Artistico del MACC e curatore della mostra.
Liberato dalla ferrea disciplina e dalla progettazione attentamente strutturata e sequenziale di tale ricerca, nei lavori calasettani, l’artista messicano sembra recuperare un certo pascoliano “esprit de finesse” ovvero la capacità di attribuire alla composizione una rilevanza emotiva fortissima ma senza mai cedere alla pittura gestuale o espressionistica che chiede l’abbandono a una condizione irrazionale e spontanea.
Anche in questi lavori le sovrapposizioni pittoriche, le attente velature, i segni nati per sottrazione o addizione, gli accostamenti tonali, sono dati con precisione assoluta e perfetta padronanza compositiva al punto che l’opera deve essere considerata e osservata nella sua completezza, nella successione ritmica delle tele, nelle sequenze narrative che richiamano i cicli pittorici più significativi della storia della pittura: Giulio Romano, Pietro da Cortona, Veronese, Tintoretto fino al trionfo della
luce di Giovanni Battista Tiepolo che scoperchiò le volte di immensi edifici per lasciare che il sole vi entrasse.
Omar Rodríguez-Graham BIO
Omar Rodríguez-Graham (1978, Messico), vive e lavora a Città del Messico, si è laureato alla Drew University di Madison, Stati Uniti nel 2003 e ha ricevuto il suo MFA in Pittura alla Tyler School of Art di Philadelphia, Stati Uniti nel 2005. Ha ricevuto due volte la Beca de Jovenes Creadores dal FONCA. Ha partecipato a diverse residenze artistiche, tra le quali The Skowheegan School of Painting and Sculpture (2013), The Banff Center (2010) e Fondazione MACC (2019). Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private a livello internazionale, tra cui la Colección Jumex, Messico; Museo de Arte Moderna, Messico; Phoenix Art Museum, Stati Uniti; Perez Art Museum, Stati Uniti; Fondazione Luciano Benetton Studio Ricerche, Italia; Fondazione Calosa, Messico; Fondazione Sigg, Francia; Fondazione MACC, Italia; Fidelity Investments Art Collection, Stati Uniti; Fondazione Arcadia, Regno Unito; Progressive Art, Stati Uniti. Rodriguez-Graham ha esposto i suoi lavori in Messico, Stati Uniti, Europa e Sud America. L’artista ha preso parte a varie mostre tra cui El Hombre al Desnudo (The Male in the Nude) al National Museum of Art (Messico, 2014) la 15a Biennale Rufino Tamayo al Museo Tamayo (Messico, 2012) e Bella y Terca al Museum of Modern Art (Messico, 2010). Attualmente sta preparando una serie di mostre museali personali per il Museo de Arte Abstracto Manuel Felguerez, Zacatecas, Messico (2023), Museo de Arte e Historia de Guanajuato, Leon, Messico (2024), e la Sala de Arte Publica Siqueiros, a Città del Messico (2025).