Ombre
Un doppio omaggio alla città attraverso le opere di due artisti marchigiani: il fotografo Giorgio Cutini e lo scultore Giuliano Giuliani.
Comunicato stampa
Il Museo di Roma in Trastevere ospita, dal 6 giugno all’8 luglio 2012, un doppio omaggio alla città attraverso le opere di due artisti marchigiani: il fotografo Giorgio Cutini e lo scultore Giuliano Giuliani. La mostra “Ombre. Giorgio Cutini, Giuliano Giuliani”, promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali con il Patrocinio del Comune di Ascoli Piceno è a cura di Fabrizio D’Amico. Supporto organizzativo e servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura. Catalogo De Luca Edizioni con testi di Paola Bonani, Fabrizio D'Amico, Adriano Olivieri.
“Toccate entrambe da una malinconia che non è semplice ‘fuori fuoco’ dell’esistente, ma attitudine veramente neoclassica, e consapevolezza di un bene irrimediabilmente lontano, le opere di Giuliani e di Cutini mi appaiono testimoni gemelle di un’aderenza alla vita oltre le forme che le riconosciamo quotidianamente; testimoni, invece, di quanto nascostamente giace nel solco più profondo della realtà.” (Fabrizio D’Amico)
Giuliano Giuliani ha un percorso ormai più che trentennale nella scultura, che – fin dalla sua prima personale ad Ascoli nel 1975 – ha sempre inteso non come dichiarazione di peso e volume in uno spazio dato, ma come frammento, memoria di una integrità perduta, testimonianza di una vita intesa come transito. Queste caratteristiche derivano direttamente dal materiale utilizzato: quel travertino a cui Giuliani è sempre rimasto fedele. L’uso della più sacra tra le pietre, un materiale arcaico da cui per sottrazione ricava la forma, contribuisce al tentativo di decifrare una incompiutezza, scovando l’anima più segreta della materia.
In mostra sarà possibile ammirare 6 grandi sculture (cm 130x70x50 circa) e 10 di dimensioni più contenute (cm 50x70x30 circa).
Le 45 fotografie in bianco e nero di Giorgio Cutini, tutte dedicate a Roma, raccontano le impressioni che le luci, uniche e particolari della città, suscitano nel visitatore meravigliato e stordito. Non raccontano l’attimo ma il suo prolungamento nella memoria. La città è abitata da ombre e visioni, qui la realtà diventa sogno in un concatenarsi di immagini che invitano verso l’ignoto e il mistero. È il ricordo di una città in cui si possono ritrovare frammenti di immagini che permettono di recuperare la sua storia, il suo misticismo, il suo fascino, il suo profumo.