One Shot – Anthropocene #4 Site
One Shot, un colpo solo! Inaugura il prossimo 30 maggio presso lo spettacolare roof garden del Palazzo delle Esposizioni di Roma il ciclo di mostre/evento dedicato al connubio tra arte contemporanea e cucina d’autore curato da Marina Amori Vitelli ed Eleonora De Filippis.
Comunicato stampa
One Shot, un colpo solo! Inaugura il prossimo 30 maggio presso lo spettacolare roof garden del Palazzo delle Esposizioni di Roma il ciclo di mostre/evento dedicato al connubio tra arte contemporanea e cucina d’autore curato da Marina Amori Vitelli ed Eleonora De Filippis.
One Shot si presenta per la prima volta al pubblico con ANTHROPOCENE #4 SITE, un evento unico nel suo genere incentrato sull’opera fotografica di Ottavio Celestino. Il fotografo romano presenterà un’installazione di grande formato dal titolo “Anthropocene 1” che dominerà la sala, mentre il grande schermo ospiterà una sequenza di immagini e suoni creata e montata dallo stesso artista. La video-proiezione si alternerà al progetto musicale curato dal DJ Antonello Liberatore. Il noto chef Antonello Colonna proporrà un menù finger food dedicato e realizzato ad hoc per accompagnare la serata.
L’opera, una vela in materiale plastico di grande formato (2,50 m. x 4 m.), riproduce una fotografia realizzata da Celestino nel 2016 presso Bialowieza, tra la Bielorussia e la Polonia del nord. Patrimonio dell’Unesco e Riserva della biosfera, Bialowieza è un’antica foresta vergine, unica testimonianza di quella che migliaia di anni fa si estendeva lungo tutta l’Europa. Di recente un comitato di scienziati ha evidenziato l’estrema vulnerabilità di questo ecosistema e messo in luce seri sintomi di deterioramento provocati dall’inquinamento.
A simboleggiare lo stato d’animo dell’artista, l’inclusione nell’immagine di un tassello rosso sangue nel quale appare un’impronta umana. Lo stesso quadrato rosso, simbolo significante e segnale di allarme al contempo, lo troviamo inserito nell’ambiente circostante. Un avviso dunque, un monito che avvolge lo spazio circostante e si amplifica attraverso la video-proiezione site specific.
Il termine Anthropocene, che dà il titolo all’installazione, è stato divulgato dal premio nobel per la chimica atmosferica Paul Crutzen, a significare l’epoca geologica in cui l’ambiente è fortemente condizionato dagli effetti dell’azione umana. Celestino, che da oltre vent’anni affianca, alla sua attività di pubblicitario di successo, quella di fotografo della natura, si rende così testimone diretto dell’inevitabile centralità dell’uomo e degli effetti che essa produce nell’ecosistema.
Anthropocene connota altre due opere che saranno presentate nella seconda parte di One Shot che si terrà a partire dall’11 giugno fino al 30 settembre presso lo Show Room Corso440, uno spazio intimo dove le curatrici hanno immaginato un percorso a tappe attraverso quattro serie di opere fotografiche che hanno come comune denominatore il rapporto tra uomo e natura. Un’azione che, se da un lato si fa puro atto estetico per via del “togliere”, estraendo radici dal terreno e trasformandole in simboli significanti nella serie Radix, dall’altra avvolge, violenta e trasforma alberi e arbusti in forme ambigue, dove la pittoricità romantica si scontra con un senso di inquietudine e di sbandamento, quando, ponendo attenzione, lo spettatore, in Extremis, si accorge che il dettaglio cromatico è costituito da copertoni e, in Warm Water, realizza che l’acqua dei fiumi esonda soffocando gli alberi sugli argini.