Open House Milano 2018 – Piazza Ducale e Castello
Terza edizione con più di 100 siti architettonici in programma, approfondimenti, eventi speciali e visite guidate gratuite per tutti.
Comunicato stampa
Il Castello di Vigevano è un tutt'uno con la Piazza Ducale che funge da regale atrio d'ingresso. Si può considerare una piccola città nella città, essendo per estensione uno dei più grandi complessi fortificati d'Europa.
Il primo nucleo risale all'età longobarda (VII-X secolo), mentre la sua trasformazione in residenza signorile si deve ai Visconti (in particolare a Luchino Visconti) e agli Sforza in particolare a Ludovico il Moro.
Alla sua realizzazione contribuirono sicuramente artisti come Bramante e si pensa anche Leonardo. Tra il 1492 e il 1494 i lavori erano terminati. Con la fine della dinastia sforzesca (1535) il castello passò agli spagnoli e iniziò un lento declino. Verso la metà dell'Ottocento diventa Caserma dell'Esercito Sardo e quindi del Regio Esercito Italiano e rimane sede militare fino al 1968.
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La seconda edizione di Open House Milano ha fatto registrare un trend in crescita per la versione milanese della più grande vetrina internazionale di architettura, che è nata a Londra nel 1992 e che coinvolge nel mondo 37 città riunite nel circuito Open House Worldwide, con volumi d’eccezione grazie a 20.000 visitatori, 87 siti aperti e oltre 300 volontari.
Sull’onda di una partecipazione sempre più trasversale, di adesioni spontanee e dell’importante contributo che l’iniziativa offre alla promozione del patrimonio architettonico milanese a livello globale, quest’anno OHM presenta un programma ancora più ricco e nuove collaborazioni che hanno permesso l’apertura di oltre 100 siti in città.
Open House Milano inoltre, nel 2018, inaugura la stagione delle rassegne italiane di OH, che vede protagoniste anche Roma e Torino.
Un’occasione unica per immergersi nelle stratificazioni architettoniche del capoluogo lombardo, solcando diverse epoche e stili grazie agli affascinanti itinerari in programma, opportunità per scoprire quei luoghi che fanno parte del quotidiano, ma di cui non si conosce la storia, spazi privati, atelier d’artista e altri che per loro funzione solitamente non sono fruibili, il tutto grazie alle visite guidate e gratuite tenute dai progettisti stessi, studenti delle facoltà milanesi e cultori d’architettura.
L’obiettivo è sempre lo stesso: riscoprire l’identità di Milano attraverso l’architettura e renderla così partecipata grazie all’apertura straordinaria di edifici usualmente non accessibili al pubblico per svelare l’anima moderna e contemporanea della città, osservare da vicino le trasformazioni in atto che stanno ridisegnando il suo skyline e promuovere la ricchezza artistica e culturale che la caratterizza dall’antichità in poi.
Molte le novità dell’edizione 2018.
Quest’anno è stata attivata la collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Milano che, da sempre impegnato nella valorizzazione della cultura architettonica e del patrimonio progettuale della città, si impegnerà in azioni di comunicazione delle iniziative e condivisione e coinvolgimento coi propri iscritti. E, tramite la sua Fondazione, selezionerà alcuni itinerari previsti nel programma di Open House, il cui completamento sarà valido per il conferimento dei crediti formativi professionali.
Inoltre, il circuito Open House sarà arricchito da un esclusivo percorso a firma di Living, il magazine di interiors, design e lifestyle del Corriere della Sera, grazie all’apertura di una selezione di case e studi privati già pubblicati sull’online e sulle pagine della rivista come Dimore Gallery, il Brera Design Apartment, Casa Barrel12, Costanza Milano, GreenHouse Loft e altri siti selezionati, a cui si aggiunge un circuito di case private curato da Open House Milano tra cui Dezza 32 Happy Family e Attico per Musicista.
Più di 100 capolavori in tutto, ad accesso libero o su prenotazione a partire dal 26 aprile (www.openhousemilano.org), da visitare anche seguendo i percorsi tematici proposti per evidenziare l’evoluzione della città dal punto di vista sociale e culturale.
Da non perdere, tra gli edifici di rilevanza storica, Palazzo Clerici, Palazzo Moriggia, Palazzo Castiglioni, Biblioteca Sormani, Rifugio Antiaereo di Piazza Grandi, lo Studio Museo Francesco Messina, etc. tra i siti di interesse culturale, la galleria Lia Rumma e la galleria Francesca Minini nel percorso legato all’arte contemporanea. Sarà aperta la sede storica del Corriere della Sera in via Solferino e la sede della Rai, realizzata da Gio Ponti, in Corso Sempione.
Un viaggio nel tempo è quello che si effettuerà seguendo l’itinerario degli edifici riqualificati tra cui l’ Ex Saponificio Angela Gavazzi e figli, le Officine del Volo, il Megawatt Court, W37, Watt 10, Base, e l’Ex Stabilimento Lagomarsino (Spazio 36 e Studio Fiorese).
Aprono il sipario - e il dietro le quinte – il Teatro Gerolamo, il Teatro Lirico, l’Atelier Colla e le sue marionette oltre ai Laboratori Ansaldo del Teatro alla Scala per scoprire i segreti che si celano dietro le rappresentazioni e vivere da vicino il fascino di questi luoghi.
Merita un approfondimento, nell’ambito dell’architettura religiosa, il percorso dedicato alle realizzazioni moderne con le chiese di S. Giovanni Bono realizzata da Arrigo Arrighetti, S. Luca Evangelista di Gio Ponti, S. Nicolao della Flue di Ignazio Gardella e altri esempi del patrimonio ecclesiastico storico. Quest’anno, il percorso religioso si arricchisce con l’apertura della Moschea Al Wahid e della Sinagoga Beth Shlomo per approfondire l’architettura sacra senza alcuna barriera culturale.
Di rilevanza sociale è l’itinerario tematico ispirato a “Milano attraverso. Persone e luoghi che trasformano la città”. Il progetto, promosso dall’ASP Golgi-Redaelli in rete con diversi soggetti culturali, vuole portare in luce le trame di solidarietà e inclusione sociale che attraversano la storia e il volto di Milano, coinvolgendo Open House con l’apertura di vari luoghi emblematici per l’accoglienza e il sociale come Casa Jannacci o il Pio Albergo Trivulzio.
Ques’anno il week end OHM coincide con la giornata di apertura gratuita dei musei (prima domenica del mese): sarà così possibile visitare il Museo del Novecento, la GAM, Palazzo Moriggia e Palazzo Morando per conoscerne non solo la collezione ma anche per approfondire l’architettura e la storia delle loro sedi.
I nuovi percorsi tematici, tra cui quello dedicato al recupero delle zone periferiche o quello che mappa luoghi dedicati alla public art, con l’apertura, ad esempio, del parco di arte pubblica Artline a Citylife, saranno tracciabili in ciascuno dei sei sestieri in cui Milano era anticamente divisa – Sestiere di Porta Orientale, Romana, Ticinese, Vercellina, Nuova e Comasina – sulla base dei quali OHM delinea i vari percorsi di visita.
OHM 2018, inoltre, si spinge oltre i confini della città con un itinarario satellite che, seguendo la direttrice del sestiere di porta Ticinese arriva a Vigevano, dove saranno aperti siti di interesse storico – Piazza Ducale, Castello, Palazzo Esposizioni e Villa Crespi - prima tappa di una futura estensione della manifestazione nella grande provincia milanese.
Quest’anno ci sarà spazio anche per l’intrattenimento grazie a Sofar Sound che organizzerà gigs in location solitamente non utilizzate per ospitare concerti, per vivere così l’architettura circondati dalla musica.
L’iniziativa è realizzata con il contributo della Regione Lombardia, il patrocinio del Comune di Milano, della
Città Metropolitana di Milano e dell’ Ordine degli Architetti di Milano.
Sostenitori dell’iniziativa sono ANCE Milano, Monza e Brianza assieme a Raffles School e Attilio Todaro Studio Immobiliare.
L’edizione 2018 è stata realizzata in collaborazione con Fondazione PLEF, Fondazione Ordine degli Architetti e Ciessevi.
Open House Milano è anche l’omonima associazione culturale, promotrice e organizzatrice dell’evento nata nel 2015 all’interno della Fondazione PLEF e che si è sviluppata grazie alla volontà di un gruppo di architetti, comunicatori ed esperti di sviluppo sostenibile.
Mission di Open House è promuovere il tema della città partecipata dai cittadini, favorendo il dialogo fra pubblico e privato, fra cittadinanza e impresa, accrescendo il senso di appartenenza al proprio territorio e la condivisione della conoscenza architettonica.