Opening
OPENING la rassegna espositiva dedicata ai giovani artisti a cura della Fondazione Made in Cloister e dell’Accademia Di Belle Arti di Napoli.
Comunicato stampa
Parte dal 16 dicembre 2021 OPENING la rassegna espositiva dedicata ai giovani artisti a cura della Fondazione Made in Cloister e dell’Accademia Di Belle Arti di Napoli.
“L’iniziativa nasce da un desiderio della Fondazione che,dopo cinque anni dal suo avvio e grazie al consolidarsi a livello internazionale del più ampio progetto Made in Cloister,ha deciso di coinvolgere l’Accademia per accendere una luce sul panorama delle nuove proposte artistiche – dice Davide de Blasio della Fondazione Made in Cloister.E’ importante offrire ad una nuova generazione di artisti formatisi nell’Accademia di Napoli un’opportunità espositiva unica che consenta loro di dialogare con uno dei luoghi più suggestivi cittadini.
Questo evento è parte di un programma continuativo che vuole essere un motivo per spingere la città verso una direzione che ripristini la fruizione semplice dell'arte contemporanea e la partecipazione della società civile alla scena artistica giovanile che esiste a Napoli"
OPENING è una sequenza di mostre, una rassegna di 7 appuntamenti con l’arte, che a partire da dicembre con una cadenza mensile, si susseguiranno negli spazi della Fondazione Made in Cloister al Chiostro di S. Caterina a Formiello, ed in particolare nell’area Refettorio.
Già nella sua stessa titolazione il progetto racconta la sua finalità, OPENING, rappresenta più di ogni cosa apertura verso i primi sguardi che i giovani artisti orientano, attraverso le loro diverse opzioni linguistiche, su se stessi e sul mondo. Partendo proprio da quest’assunto si rende evidente di come in OPENING si dia spazio ai fattori fondamentali e ineludibili della pratica artistica, la ricerca di uno stile, la spettacolarità della rappresentazione, la passione per la forma e la ricerca della bellezza sottolineando in tal modo il carattere lungimirante proprio di ogni vero inizio.
La curatela del progetto è affidata al Prof. Marco Di Capua che dice : “In continuità con la grande mostra che dieci anni fa noi dell’Accademia organizzammo al Palazzo delle Arti di Napoli – Pan sotto un’insegna, N.I.NA Nuova Immagine Napoletana, che evidentemente si proiettava nel futuro, anche OPENINGintende dare, a chi si sta affacciando sulla scena artistica, l’opportunità di misurare professionalmente il proprio talento e la qualità del lavoro che ne scaturisce, con un preciso spazio e nel contesto di una linea curatoriale consapevolmente condivisa.
La scelta dei giovani artisti che si succederanno a Made in Cloister darà conto del carattere prismatico, plurale, della formazione accademica, alternando tra loro, in mostre personali e collettive, artisti attivi con diverse modalità tecniche. OPENING intende anche colmare QUEL deficit di attenzione che molto spesso le grandi istituzioni mostrano di avere nei confronti dei giovani artisti napoletani”
In occasione del primo appuntamento OPENING presenta i lavori pittorici di Pierpaolo Perrone e Simone Talpa allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Pierpaolo Perrone è nato a Napoli nel 1997. E’ partito, inizialmente, da un desiderio, quello di osservare con un’attenzione particolarmente intensail proprio corpo: lo esplorava in modo fotografico e grafico, intendendolo, progressivamente, come una terra, un paesaggio. Oggi espone tre paesaggi di grandi dimensioni interpretandoli come corpi colossali, spettacolari scene dove si attiva e letteralmente gronda di vita e colore la pittura. “Questi paesaggi – dice intelligentemente Pierpaolo - nascono dall'osservazione del panorama attorno a me, e dalla volontà di restituire una esperienza visiva immersiva. Per me sono pretesti per creare lunghe campiture di colore dove perdermi ed entrare (sì, la mia dimensione me lo permette!). Strisce di luce e impasto di orizzonti troppo grandi per rientrare nei bordi di un rettangolo. Non sono finestre, ma superfici. La pittura resta intrappolata nelle coste della carta creando un riverbero luminoso per me irresistibile, come il velluto, vorrei fosse una pittura da toccare con gli occhi”. “Ripristinando il contatto con un che di grandioso - dice Marco Di Capua - il gesto di Perrone asseconda il fluente movimento della natura, spingendocia contemplarne la forza, il rigoglio, i crolli, quella bellezza in continua metamorfosi che sembra possa fare a meno perfino di noi”
Simone Talpa presenta una serie di grandi dipinti eseguiti con gesso e acrilico su tela di juta. Con la sua pittura combina perfettamente, risolvendo un match di forze contrapposte, la qualità del disegno e una limpida gestione degli spazi cromatici, purissime partiture astratte e una poetica, quasi evanescente apparizione della figura, come avvolta in una sua speciale risonanza decò.«La stessa immagine dell’essere umano – dichiara Simone - tende a scarnificarsi, ad alleggerirsi, liberandosi dalla sua consistenza fisica per accogliere in sé spazi vuoti. E’pronta ad accogliere il nuovo, si lascia pervadere dal vuoto, che è sinonimo di infinita ricchezza, massima apertura e libertà. Ciò che prende forma è una dimensione in cui soggetto e spazio tendono a confondersi. Esiste un confine sfilacciato, dunque più simile a una soglia che a un confine, tra la persona e il suo habitat. La libertà del segno che si oppone alla rigidità della geometria traduce l’eterna lotta tra le forme stabili ed eterne e la fluidità dello scorrere delle cose».
“Simone Talpa - dice Marco Di Capua - fondendo un proprio bisogno di contemplazione e di ordine formale con il suo desiderio di narrazione, rivela di possedere il senso dell’armonia. Ha questo dono. Il che richiede un continuo stato di tensione, la volontà di conciliare richiami d’immagine differenti in una composizione unica, in una voce sola, stilisticamente precisata. La sensazione, quando poi te ne allontani, è quella di esserti trovato di fronte a una spazialità chiara, a una struttura di campiture luminose, leggere, eppure così decise a sostenere la tenera spossatezza di questa figura,oscillante tra il voler restare qui, o svanire”
Lo spazio del Chiostro di S. Caterina a Formiello e l’attiguo Refettorio, sono stati restaurati dalla Fondazione Made in Cloistere riconvertiti in un hub culturale internazionale nell’ambito di un articolato progetto di rinascita e rigenerazione urbana dell’area di Porta Capuana a Napoli.Il progetto Made in Cloisterè stato inaugurato nel Maggio 2016 - dopo un lungo lavoro di recupero e restauro degli spazi - con la grande mostra di Laurie Anderson, The Withness of the Body.
Da allora la Fondazione invita artisti internazionali a realizzare progetti artistici site-specific in grado di dialogare con lo spazio, con il quartiere e con le grandi tradizioni artigianali del territorio. TadashiKawamata, Mimmo Paladino, LiuJianhua, NateeUtarit, Nicola Samorì, Sergio Fermariello, sono stati protagonisti di progetti realizzati dalla Fondazione nel perseguimento della sua missione di rilanciare le tradizioni artigianali rinnovandole con spirito contemporaneo grazie alla collaborazione di artisti e designer.