Openstudio di fine anno di Progettoborca
StudiOlimpico è l’Openstudio di fineanno di Progettoborca. Per tre giorni, la Colonia dell’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore (Borca, Bl), viene aperta al pubblico. Cinquanta artisti, venti ospiti nei panel, un talk con gli artisti, installazioni e performances. E i temi della rigenerazione, con l’idea di un grande Centro Studi Reattore della Montagna, da sviluppare anche attraverso l’opportunità di Milano-Cortina 2026.
Comunicato stampa
29/31 ottobre 2021, StudiOlimpico è l’Openstudio di fineanno di Progettoborca. Per tre giorni, la Colonia dell’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore (Borca, Bl), viene aperta al pubblico. Cinquanta artisti, venti ospiti nei panel, un talk con gli artisti, installazioni e performances. E i temi della rigenerazione, con l’idea di un grande Centro Studi Reattore della Montagna, da sviluppare anche attraverso l’opportunità di Milano-Cortina 2026.
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Openstudio Progettoborca
_studiOlimpico (a che gioco giuochiamo?)
29/31 ottobre 2021
Colonia ex Villaggio Eni – Corte di Cadore (Borca, Bl)
Info: www.progettoborca.net
Cos’è l’Openstudio di Progettoborca.
Torna l'Openstudio di finstagione di Progettoborca.
Cos'è l'Openstudio? Tre giorni e tre notti, a muovere i visceri della gigantesca Colonia di Corte di Cadore (ex Villaggio Eni).
Gli artisti (cinquanta), che hanno lavorato per tutto l’anno nel cantiere di rigenerazione di Progettoborca, tornano e son di nuovo presenti, ognuno porta avanti il proprio lavoro di ricerca, le opere sono installate negli spazi o negli studi, alcuni dei quali, di recente allestimento, vengono presentati per la prima volta (Giovanna Repetto al refettorio; SC_NC ai dormitori; Agnese Galiotto nel Laboratorio Casabellissima; Stefano Caimi alla Capanna Bassa; Fabio De Meo e Giovanna Bonenti nel nuovo Padiglione Surinfermo). Video d’arte e documentativi vengono proiettati al cinema.
L’Openstudio è un’occasione unica per vedere la Colonia brulicante di attività, circolare al suo interno, e incontrare gli artefici del sacrosanto programma di rigenerazione: artisti, architetti, rappresentanti di enti collaborativi, ricercatori, partner.
Molte le attività previste nel programma (vedi sotto).
Sabato mattina, dalle 11.00, si svolge il panel centrale dal titolo “Rigenerazione del Patrimonio e intelligenze del paesaggio: l’opportunità olimpica e il Centro Studi sulla Montagna di Corte”. La policromia culturale e professionale degli ospiti relatori dà ragione della multidisciplinarietà dell’approccio di questa visione/progetto.
Passando da un evento all’altro, spostandosi nella Colonia, sarà possibile incontrare gli artisti all’opera, ognuno nel proprio spazio.
Nel pomeriggio di domenica, l’artist-talk GREEN in Grey chiuderà la tre giorni.
Poi, alle ore 17.00 di domenica, sarà possibile visitare la mostra “VACCANZA – The Mountain Tropical Experience”, di Fondazione Malutta, allestita presso il Nuovo Spazio di Casso al Vajont (ad un’ora di strada da Borca)..
Perchè _olimpico.
L'abbiamo chiamato _studiOlimpico perchè, da molto tempo, riflettiamo sulla opportunità -sulla necessità anzi altrochenò, direbbe uno semplicemente desto e responsabile e capace di dar valore corretto alle cose alte e utili- di agire in favore del recupero dell'ex Villaggio Eni di Corte, pensando, e sfruttando l’occasione concessa dall'Olimpiade invernale di Milano-Cortina 2026, che dovrebbe essere intesa principalmente come uno strumento tecnico e pratico straordinario per praticare la cura e la manutenzione e lo sviluppo dei territori e della montagna e così via.
Che buona cosa, sostenibile e intelligente, e universalmente comprensibile, se, nel venir colta, l'Olimpiade risultasse/ne facessimo: un’opportunità intelligente e utile, rispetto ai temi della tutela e della crescita, crescita di consapevolezza e d’impresa (ogni impresa nevralgica è innanzitutto un’impresa culturale, ovvero un pensiero d’impianto aperto, multiverso e pervasivo, ovvero un’azione pubblica a favore del patrimonio, in particolare quello sperso o sott’usato, etcetera).
Su questo genere di gangli implosi depressi criati lavoriamo da sempre, riconsiderandoli quali risorse, nodi problematici da sciogliere in questa terra alta non di rado pigra e piatta: per contribuire alla sua trasformazione, nella qualità funzionale.
E dunque vorremmo realizzare questo grande Centro Studi Rotore Reattore della Montagna, nella Colonia: questo è l'obiettivo finale (mentre l’Olimpiade è un potenziale agente strumentale – se lo orienti correttamente - che da estemporaneo potrebbe dovrebbe sapersi far strutturale: strutturante), un obiettivo che renderebbe ancor più sensato un investimento pubblico (presa di responsabilità ancor prima che messa di danaro), per avviare finalmente un processo di sostegno e transizione (la transizione va gestita da chi abbia chiaro e fermo l’obiettivo, da chi ha costruito le reti di supporto a tal fine) a favore di Corte di Cadore, prima che questo sito glorioso e longevo finalmente si arrenda (all’assenza di visione, che non è un fatto, ma una colpa politica – anzi: un dolo pubblico) e venga giù.
Ci lavoriamo da anni, a queste reti del riscatto, e lo racconteremo anche in questa occasione.
In questa prospettiva organica, le opere realizzate a Corte per ospitare un pezzo della logistica olimpica, infatti, sarebbero già una parte di quel che occorre per fare il Centro Studi. In questo modo, useremmo effettivamente l'Olimpiade come un'occasione di start-up, invece di consentirle di sfruttare il territorio (Non è detto che ciò debba accadere, certo, ma spesso così è andata: certo. / Se costruisci un villaggio nuovo a Fiames e all'indomani dei giuochi lo smonti, probabilmente farai una certa fatica a dimostrarti sostenibile, che a quel punto il prato rimane là sportivamente bello urbanizzato). Abbiamo cominciato a scriverle per la prima volta nel 2015, ste cose, prima ancora che i Giochi fossero assegnati (se ne parla, ciclicamente, pigramente, per poi mai fare nulla: da decenni).
Ora pare che qualcuno cominci a sentire, ma non è mica detto, si vede che in dubbio c’è altro dal valore, perché mai, se siamo retti? E chissà.
Abbiamo spinto per sette anni.
Lo si facesse davvero, questo che stiamo dicendo, allora e per una volta avremmo usato l'Olimpiade per rigenerare patrimonio: e questa è, senza dubbio, un’opzione intelligente e sostenibile. Addirittura necessaria. Ono? In montagna, non bisogna affidare ogni speranza di sviluppo al Turismo, figura ormai mitica di Graal antitrasformativo, spesso assimilabile ad un allevamento intensivo. Bisogna avere idee rinnovative, incentrate su qualità e formazione e ricerca e aderenza e progressione (Brain-Tooling), per costruire paesaggio e scalarlo, anziché svenderlo finché dura (e se non lo curi lo perdi o lo devasti: non dura).
Ecco perché nelle immagini di comunicazione (di Balcon) che lanciano l'OpenstudiOlimpico di Progettoborca trovate queste benedette icone: Dorando Petri (Londra 1908); De Cubertin con gli altri fondatori del CIO nel 1894 (che sembrano guardarci attentamente, non lo noti? Perché anche loro sono molto interessati all’Openstudio e ad un’Olimpiade fatta bene); Tenley Albright, campionessa di pattinaggio a Cortina 1956; ed altri protagonisti delle Olimpiadi passate.
Capito a che gioco giuochiamo?
Noi non giochiamo affatto, e invece facciamo sul serio.
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29/31 ottobre 2021 – Openstudio Olimpico di Progettoborca di Dolomiti Contemporanee
Artisti e curatori, in carne ed ossa (perché di molti altri, che in quest’occasione non possono salire all’Olimpo, ci sono i lavori in Colonia): Marta Allegri, Marco Andrighetto, Ariele Bacchetti, Fabio Balcon, Lorenzo Barbasetti di Prun, Giorgio Barrera, Giulia Maria Belli, Gino Blanc, Giovanna Bonenti, Stefano Caimi, Simone Cametti, Nina Ćeranić, Luca Chiesura, Cristina Calderoni, Stefano Comensoli_Nicolò Colciago, Alessandro Dal Pont, Fabiano De Martin Topranin, Fabio De Meo, Demis, Bekhbaatar Enkhtur, Sandra Hauser, Benedetta Fioravanti, Anna Furlan, Riccardo Giacomini, Marina Dora Martino, Anna Marzuttini, Agnese Galiotto, MinJi Kim, Paulina Herrera Letelier, Marcello Cualbu, Giorgio Orbi, Alessandro Pagani, Giovanni Paolin, Anna Poletti, Prometheus Open Food Lab, Giovanna Repetto, Alessandro Sambini, Catia Schieveno, Giacomo Segantin, Caterina Erica Shanta, Fabio Tallo, Massimo Tevarotto, Mario Tomè, Marco Trentin, Rob van den Berg, Giuseppe Vigolo, Andreas Zampella, Maria Giovanna Zanella.
Altri partecipanti alle attività e ai panel: Bortolo Sala (Sindaco Di Borca di Cadore), Giulia Ruol Ruzzini (Coordinatrice Tavolo Tecnico di Confronto Settore Primario, consulente U.O. Rapporti con UE e Stato della Regione Veneto), Simone Sfriso (Tamassociati), Camilla Bertolini (Cà Foscari; direttore scientifico We Are Here Venice), Andrea Bonalberti (Sidro Vittoria), Alessio De Bona (Ristorante Primo), Mohid (chef pakistano), Collettivo Polenta, Mauro Olivotto, Antonio Stoico.
Spazi di attivazione e laboratori accesi in Colonia: Casa Cametti, Laboratorio di stampa alle ex Lavanderie; Aula Magna; Laboratorio Sperimentale di Stampa alle ex celle frigorifere (Andreas Zampella); Cinema (gira sempre una selezione video); Gabbia dell’Orso; Laboratorio Casabellissima (Agnese Galiotto); Nuovo Spazio al Refettorio (Giovanna Repetto); Capanna Alta (Thaumazein di Sandra Hauser); Capanna bassa (Stefano Caimi); Capanna media (Pauline Herrera Letelier); Prometheus Open Food Lab; tutto il resto della Colonia, dentro e fuori.
Studi insediati: Caterina Erica Shanta (Misha), Catia Schievano, Studio Campione (Tallo), Ex Religiose (Marta Allegri e Rob Van den Berg).
Studenti in workshop: Simone Avesani, Filippo Montedoro, Camilla Tosatto (Accademia di Belle Arti di Verona).
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Programma della tre giorni
*nota logistica: ci si trova sempre presso gli uffici di Dolomiti Contemporanee, ex Villaggio Eni di Corte di Cadore, Via Mattei 5. Da lì, si ha accesso alla Colonia. Qui come arrivare.
*nota climatica: siamo in montagna, a 1.200 msldm, ed è fine ottobre. Per quanto possa splendere il sole di giorno, al mattino, alla sera e in Colonia e al Campeggio: fa freddo. Onde evitare perciò di trasformare un’esperienza corroborante in un’agonia paralizzante, semplicemente: vestirsi adeguatamente e attrezzarsi correttamente. A chi rimane la sera: utile una torcia frontale per le evoluzioni notturne.
Venerdì 29 ottobre
- Dalle ore 10.00 alle ore 17.00: Chiesa di Nostra Signora del Cadore aperta e visitabile in autonomia.
- Dalle ore 11.00: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi allestiti dagli artisti, molti dei quali saranno all’opera su processi e lavori, e disponibili al confronto (chissà).
- Ore 11.00 Accensione del Pojat di Tallo (chiusura della bocca, affumicatura del filosofo-campione).
- Ore 17.30: Accensione dei fuochi e Aperitivo in Prometheus Open Food Lab. I fuochi di cottura stanno accesi per 24 ore, vi si avvicendano Alessio De Bona (Ristorante Primo, Belluno), lo chef pakistano Mohid, il collettivo Polenta, Antonio Stoico.
- Ore 18.30: Performance audiovisiva Roots, le radici del paesaggio sonoro, di Stefano Caimi (durata 30 minuti). Capanna bassa.
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Sabato 30
- Dalle ore 10.00 alle ore 17.00: Chiesa di Nostra Signora del Cadore aperta e visitabile in autonomia.
- Dalle ore 10.30: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi allestiti dagli artisti, molti dei quali saranno all’opera su processi e lavori.
- Ore 11.00: Tallo apre il Pojat (spellatura).
- Ore 10.30/13.00: Panel “Paesaggi sostenibili. La rigenerazione del Patrimonio e l’Olimpiade Milano-Cortina 2026. L’idea del Centro Studi della Montagna a Borca.”.
Intervengono: Bortolo Sala (Sindaco di Borca di Cadore); Gianluca D’Incà Levis (curatore DC); Simone Sfriso (Architetto, Tamassociati); Giulia Ruol (esperta Settore Primario e Consulente della Regione Veneto a Bruxelles); Mattia Menardi (Il Trampolino Italia di Zuel).
- Ore 14.30/16.00: Panel Ostriche e Champagne, a cura di Lorenzo Barbasetti di Prun, Prometheus. Partecipano Camilla Bertoldini (Cà Foscari, We Are Here Venice) e Andrea Bonalberti (Sidro Vittoria).
- Ore 16.30: Presentazione Nuovo Spazio al Refettorio (Giovanna Repetto).
- Ore 17.30: Tallo live-set Acusmatopie 1991 (titolo: durata 30/40 m.).
- Ore 18.00 dj-set Mario Tomè + Demis (durata 2 ore).
- Dalle ore 20.00: performance Ricercati, di Andreas Zampella. L’artista conduce i visitatori in esplorazione notturna agli ambienti della Colonia, che vengono illuminati attraverso le torce analogiche autocostruite. Gruppi di quattro, parte un gruppo ogni venti minuti.
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Domenica 31
- Dalle ore 11.00 alle ore 17.00: Chiesa di Nostra Signora del Cadore aperta e visitabile in autonomia.
- Dalle ore 11.00: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi allestiti dagli artisti.
- Ore 11.30: performance Oscillazione obliqua di Andrea Bonetti.
- Ore 13.00 Pranzo studio-visit a Casa Cametti (su invito).
- Ore 14.00: Visita guidata alla Colonia (due ore, a cura di Elena Maierotti. La visita guidata è una buona opportunità introduttiva al mondo di Corte di Cadore e Progettoborca, indicata soprattutto per chi vi giunge per la prima volta e non ha confidenza con gli spazi.
- Ore 14.30: Talk con gli artisti (e tutti gli altri) Green on Grey, al Laboratorio di Casabellissima, attualmente Studio di Agnese Galiotto.
- Ore 17.00: per chi va via da Borca. Visita guidata alla mostra VACCANZA di Fondazione Malutta al Nuovo Spazio di Casso al Vajont (*nota logistica: la domenica pomeriggio, se c’è bel tempo, non bisogna avviarsi a Sud in auto tra le ore 15.30 e le ore 18.00. Altrimenti si rischia di rimanere intruppati nel traffico di rientro dei turisti del finsettimana. Casso è ad un’ora da Borca. Chi vuole veder la mostra, deve arrivare puntuale. Quindi, consigliamo di partire entro e non oltre le 15.30.
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Partner e collaborazioni: Comune di Borca di Cadore, Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore, Università degli Studi di Padova, Lanificio Paoletti, Paper & People, SCMpress Torchi e attrezzature calcografiche, Hotel Antelao.