Opera Viva Barriera di Milano – Iginio De Luca
Secondo manifesto della quinta edizione di Opera Viva Barriera di Milano, progetto ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback.
Comunicato stampa
Flashback, l’arte è tutta contemporanea
VIII Edizione, LUDENS
presenta
The flashback special project:
Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto, ed. 2020
Iginio De Luca, Altro giro altra corsa (2020)
Inaugurazione in diretta Facebook > Martedì 9 giugno, ore 19.00
Martedì 9 giugno si inaugura in diretta alle ore 19.00 sul canale Facebook di Flashback - @flashbackfair - il secondo manifesto della quinta edizione di Opera Viva Barriera di Milano, progetto ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback, la fiera che ha per motto “l’arte è tutta contemporanea” (Torino, Pala Alpitour 5-8 novembre 2020).
Il manifesto sarà visibile per tutti in Piazza Bottesini a Torino a partire dalla mattina di martedì 9 giugno.
Le immagini dei grandi manifesti allestiti in piazza Bottesini, cuore di Barriera di Milano - uno dei quartieri torinesi più interessanti e ricchi di storie, di identità e di futuro grazie a numerosi artisti che vi intervengono - tradizionalmente segnano le tappe di avvicinamento alla fiera Flashback. Questi mesi di emergenza e di pausa forzata non potevano non riflettersi in questa sequenza di immagini e nel modo di leggerle. Molti i cambiamenti attorno a noi e dentro di noi: le condizioni di vita, la consapevolezza di ciò che accade, i timori e le speranze che riguardano il presente e il futuro.
Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto riparte dunque da un’immagine realizzata da Iginio De Luca per il progetto: un piccolo camper abbandonato da anni, un vecchio modello Mercedes parcheggiato a Roma, vicino alle Terme di Caracalla. Il camper è un’esplosione e un’accumulazione di oggetti, di colori, di linguaggi (kitsch, vernacolari), tra bandiere, gagliardetti, ventagli esotici, modellini e giocattoli. Souvenir patriottici, religiosi e sportivi. Sono, come afferma l’artista stesso, “emblemi di un accumulo nostalgico indiscriminato che addobbano maldestramente a festa un veicolo destinato al viaggio ma che da tempo non viaggia più. Una sosta forzata, consapevole o incosciente, che affida alla memoria dinamica la mappatura di una geografia turistica nazionale, affettiva, che colleziona e trattiene i suoni e le immagini dei suoi spostamenti.” Si tratta di un’opera che in questo momento risulta, se possibile, ancora più attuale di quando è stata proposta: il titolo Altro giro altra corsa evoca, infatti, il luna park, una posta in gioco e una scommessa, la ripartenza dopo ogni sconfitta intravista come un miraggio. L’illusione costante e necessaria che sottende il gioco, ogni gioco. Ogni attitudine ludica. Questo baraccone buffo e al tempo stesso triste è la metafora efficace di una situazione collettiva: un monumento visionario al cadere e al rialzarsi, un sogno perduto che è lì, parcheggiato, in attesa forse di un nuovo, possibile futuro. Di rimettersi in viaggio – contro ogni previsione, contro ogni pensiero nazionale.
Di un altro giro, di un’altra corsa.
Opera Viva Barriera di Milano, Il Manifesto è un progetto artistico speciale strettamente legato alla fiera Flashback che quest’anno ha scelto - per il suo ottavo appuntamento – il tema dei Ludens, ispirato al racconto fantaumoristico “La variante dell’Unicorno” di Roger Zelazny e all’opera di Johan Huizinga. Il gioco dunque come fondamento della vita umana e della creatività, come approccio fondamentale per la ricostruzione continua del mondo e come base per l’arte e la cultura; il gioco come attività sacra.
Iginio De Luca è un poliedrico artista italiano: musicista, artista visivo, videomaker, performer. Negli ultimi anni la sua poetica si è concentrata soprattutto sulla produzione di video, di immagini fotografiche, ma anche di quelli che lui definisce blitz. Considerandoli a cavallo tra arte urbana e performance, l’artista compie azioni a volte sorvolando con aerei, altre proiettando immagini o scritte su edifici in rapidi raid notturni, altre ancora arrivando in luoghi con elementi di forte disturbo e impatto visivo, come cartelloni finto-elettorali. Ibridando etica ed estetica, tecnologia e azioni comportamentali, De Luca reclama l’interazione con l’ambiente e il pubblico, denunciando, tra ironia e impegno, la crisi di valori di questo nostro tempo. L’utilizzo di molteplici e differenti registri linguistici ha da sempre caratterizzato la sua progettualità e conseguentemente le scelte metodologiche ed operative, lasciando intendere che il denominatore comune è nella necessità di scardinare le certezze, di rompere i codici della formalizzazione espressiva, per tendere un tranello alla realtà, sorprendendola alle spalle. Decodificare la trama della ragnatela che l’artista tesse, costruendo funambolici equilibri tra segni di natura diversa, è il compito del pubblico, chiamato a una partecipazione attiva da un’interrogazione che non può essere elusa. Pur lavorando su molti campi, nella poetica di Iginio de Luca si riconosce un’unità di concetto, che lo qualifica come artista tra i più originali dell’attuale scena italiana.