Opere per una collezione
In mostra la collezione permanente della Francesco Francia.
Comunicato stampa
LA STORIA
Come appare pubblicato sulla prima circolare della costituenda Associazione, nel marzo 1893, “la società prenderà nome da quel luminare dell'Arte bolognese che fu Francesco Raibolini detto il Francia, a riverente ricordo del passato ed a propizio augurio per l'avvenire, dacché i promotori hanno fede che il culto del Bello, latente in questa madre amorosa degli studi, rientrerà nella vita comune, come quando le maestranze delle arti manuali gareggiavano con le classi più elette de' cittadini nel favorire la produzione dell'Arte (…)”.
Tra i soci fondatori e promotori del sodalizio figurarono inizialmente coloro che determinavano il panorama socio-culturale della città di Bologna negli ultimi decenni del secolo XIX: il Conte Francesco Cavazza (1° Presidente); i pittori Raffaele Faccioli (1° Vice-Presidente), Paolo Bedini, Francesco Frigieri, Anacleto Guadagnini, Carlo Legnani, Giuseppe Tivoli e Angelo Gatti ; gli scultori Enrico Barberi e Tullo Golfarelli; poi i mecenati Conte Alessandro Fava-Ghisilieri, Conte Procolo Isolani, Conte Giovanni Salina-Amorini; infine - ma non ultimo per importanza - Alfonso Rubbiani.
Nel corso del tempo, numerose personalità di rilievo risultano iscritte alla “Francesco Francia”, tra le quali ricordiamo: Enrico Panzacchi, Mario Venturoli-Mattei, Coriolano Vighi, Flavio e Luigi Bertelli, Augusto Majani, Giuseppe Romagnoli, Alessandro Scorzoni, Marcello Dudovich, Carlo Corsi, l'avvocato Giuseppe Bacchelli (padre del futuro scrittore), presidente dal 1905 al 1915, Alfredo Testoni, Alfredo Protti, il Console dell'Impero Germanico a Bologna Leonardo Kluftinger, Giovanni Pascoli, Guido Zucchini, Ercole Drei, Giuseppe Ugonia, Giuseppe Lipparini.
Dopo il 1910 cominciano ad aderire all' Associazione tra quanti diventeranno i protagonisti indiscussi dell'arte a Bologna nel Novecento: Garzia Fioresi, Guglielmo Pizzirani, Giorgio Morandi, Giacomo Vespignani, Severo Pozzati.
Con il 1913 entrano nel Consiglio Direttivo, tra gli altri, il professor Iginio Benvenuto Supino e l'architetto e restauratore Edoardo Collamarini.
Intorno al 1921 compaiono tra i Soci i nomi di Cleto Tomba, Nino Corrado Corazza, Alessandro Cervellati, Lea Colliva.
Dopo il secondo conflitto mondiale, la presenza della “Francesco Francia” si riconferma attraverso i nomi dei pittori Ugo Guidi e Luciano Bertacchini, dell'incisore Paolo Manaresi, di Tito Carnacini (storico Rettore dell'Università di Bologna), Gino Calàri (importante cultore del folklore popolare bolognese), Angiola Sbaiz (prima presidente donna dell’Ordine degli Avvocati di Bologna), degli storici dell'arte Cesare Gnudi, Francesco Arcangeli, Andrea Emiliani, Anna Maria Matteucci , Anna Ottani Cavina,
Eugenio Riccomini. Tra gli altri Soci-artisti si ricordano: Andrea Bertelli, Aldo Borgonzoni, Alfonso Bortolotti, Norma Mascellani, Giorgio Pesci, Mario Pozzati, Ilario Rossi, Carlo Santachiara, Farpi Vignoli.
Tra le numerose mostre realizzate dall'Associazione negli anni a partire dal dopoguerra, sono particolarmente da ricordare quella retrospettiva di Mario Pozzati, allestita a Palazzo Montanari nel 1948 con la presentazione di Giuseppe Raimondi, quelle organizzate con il Comitato per le Biennali d'Arte Antica, a cui la “Francesco Francia” ha partecipato collaborando con propri mezzi tecnici ed amministrativi: I Carracci (Archiginnasio, 1956), I Maestri della Pittura Emiliana del Seicento (Archiginnasio, 1959) e, tra le Biennali d'Arte Antica, di cui la “Francesco Francia” è tra i Soci Fondatori dell' Ente Organizzativo: Il Guercino (Archiginnasio, 1968), Natura ed Espressione nell'Arte Bolognese ed Emiliana (Archiginnasio, 1970), Federico Barocci (Museo Civico, 1975).
Tra le mostre direttamente organizzate invece dall' Associazione, figurano: Carlo Carrà (Palazzo Montanari, 1948), Pittura Bolognese del Trecento (Pinacoteca Nazionale, 1950), Guido Reni (Archiginnasio, 1954), Incisioni di Giovanni Battista Piranesi (Palazzo Re Enzo, 1963), Carlo Corsi (Museo Civico, 1964), Incisioni dei Carracci (Museo Civico, 1965), l'antologica di Guglielmo Pizzirani (Museo Civico, 1967), Nicolò dell'Abate (Archiginnasio, 1969), le retrospettive di Fioresi (Museo Civico, 1970) e Protti (Museo Civico, 1971), ed ancora, sempre al Museo Civico di Bologna, la serie di mostre sulle Stampe degli Incisori: Bolognesi ed Emiliani del Seicento (1973), del Settecento (1974), del Cinquecento (1975), Toscani dal Quattrocento al Seicento (1976), Liguri e Lombardi (1977), Romani e Napoletani (1978), Veneti (1980).
Tra le esposizioni più recenti, si ricordano la mostra dei disegni degli artisti Bolognesi della Collezione Fachstenfeld in Palazzo Pepoli-Campogrande (1983), la mostra Artisti allo specchio a Palazzo Bevilacqua nel 1990, infine la mostra di Stampe di Incisori Tedeschi e Fiamminghi del secolo XV della Pinacoteca Nazionale di Bologna (Museo Civico, 1993).
L'Associazione ha editati i cataloghi delle esposizioni che fanno riferimento agli storici Concorsi da essa organizzati, tra il 1895 ed il 1922 - il Curlandese e il Baruzzi - nonché varie monografie, tra cui quella dedicata al Concorso per il Progetto di Decorazione del Salone del Palazzo del Podestà, a Bologna, nel 1907 e, di recente, il volume: I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento - Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli.
(a cura di Matteo Mattei, Curatore d’Archivio)