Oriente Occidente Dance Festival 2023
Il 43° Oriente Occidente porta il titolo “It’s time, it’s time, it’s time” e rappresenta il secondo capitolo che Oriente Occidente dedica al tema dei Mediterranei.
Comunicato stampa
Il 43° Oriente Occidente porta il titolo “It’s time, it’s time, it’s time” e rappresenta il secondo capitolo che Oriente Occidente dedica al tema dei Mediterranei, un viaggio tra la pluralità e la diversità di questo spazio geografico che sempre più rappresenta un centro di equilibri politici.
Ispirato al discorso della giovane attivista per il clima Vanessa Nakate, il titolo della prossima edizione è una chiamata all’azione: viviamo una stagione di urgenze e le arti performative si aggiungono alla voce delle proteste attraverso creazioni attente e di denuncia delle emergenze climatiche e sociali.
Gli eventi saranno quasi 40, in otto giorni per 211 artisti e artiste coinvolte da 16 diverse nazioni dei tre continenti affacciati sul Mediterraneo: Oriente Occidente offre l’invito di proseguire il viaggio in questo spazio plurale, con uno sguardo che da sempre caratterizza la programmazione del Festival roveretano, ovvero quello che vuole cogliere etica ed estetica, poetica e politica.
La danza internazionale è da sempre segno distintivo. Quest’anno i lavori sono firmati da artisti e artiste che arrivano dai continenti del Mediterraneo. Sono: Marcos Morau, Dorothée Munyaneza, Sharon Fridman, Kat Vàlastur, Nadia Beugré, Hervé Koubi, Michéle Noiret. Accanto alla programmazione internazionale, prosegue anche il lavoro a sostegno della danza italiana: gli artisti associati al festival in scena quest’anno sono Nicola Galli e Panzetti/Ticconi.
Oriente Occidente torna però anche a riempire spazi non convenzionali della città: musei, strade, piazze prendono vita grazie alle creazioni di Teatro dei Venti, Ingri Fiksdal, Poetic Punkers, Francesca Bertolini, Enzo Cosimi, Yoko Omori, Nicola Galli, e François Chaignaud e Théo Mercier.
Infine, non mancherà la musica con: Orchextra Terrestre, Monsieur Doumani e Baba Zula.