Orodè Deoro – 50 giorni alla fine del mondo?
In mostra una serie di opere su carta, su tela e i caratteristici mosaici di ceramica ritagliata a mano, in un percorso per raccontare, anche attraverso alcune installazioni ed opere da calpestare, come l’artista si predispone a questa eventuale ennesima ultima data.
Comunicato stampa
Ospitata nelle sale a volta, di quello ch’era il piano nobile del bellissimo castello baronale De Gualtieris, oggi perfettamente curato, s’inaugura sabato 3 novembre, alle ore 18, con una serie di opere su carta, su tela e i caratteristici mosaici di ceramica ritagliata a mano, in un percorso per raccontare, anche attraverso alcune installazioni ed opere da calpestare, come l’artista si predispone a questa eventuale ennesima ultima data. Il 21 dicembre secondo la profezia dei Maya ci sarà la fine del mondo? Quel ch’è certo è che proprio il 21 dicembre 2012 il sole si troverà in una rara posizione, poiché sarà allineato al centro della via Lattea, un evento che non si ripete da 26.000 anni. Si tratta di verità o di ennesimo bluff? C’è già chi dice che il calcolo è errato e che, fatti bene i conti, la data giusta sia il 2116. Poco importa all’artista. All’artista importa brindare, eccedere, eccellere, e che niente turbi il suo stato creativo, in un simposio in onore di tutte le culture e della bellezza, creando una situazione in cui tutte le arti si uniranno e in cui, come in ogni simposio che si rispetti, sarà offerto un raro nettare di Primitivo.
Il 3 Novembre, ore 21 circa, durante l’inaugurazione, verrà realizzata la performance “Bande à part”, con un’azione pittorica di Orodè in compagnia del poeta Simone Giorgino e del sassofonista Roberto Gagliardi. Una sala della mostra inoltre, solo in occasione del vernissage, ospiterà il performer Massimiliano Manieri.
La personale di Orodé Deoro fa da cornice alla festa d’inaugurazione dei Laboratori e delle attività della Fabbrica dei Gesti.
Ingresso gratuito
“Orodè Deoro si pone con un segno disperatamente poetico, testimone della fine di un’epoca”, scrive il critico Gian Ruggero Manzoni dell’eclettico artista italiano (nato a Taranto nel 1974). Principalmente dedito alla pittura, Orodè è anche performer e mosaicista. Diversi i lavori permanenti, tra cui nel Salento gli oltre 250 mq di mosaici di ceramica presso la Casa-Museo Vincent City ed il suo intervento in piazza Dante Alighieri a Lecce. Negli ultimi quattro anni, la sua ricerca comprende anche il ruolo ed il potere della pittura dal vivo in relazione alla contaminazione sensoriale, con la collaborazione di musicisti, poeti e attori, con performances di successo ospitate in teatri e rassegne d’arte nazionali.