Osvaldo Licini nelle collezioni marchigiane
Mostra del decennale della Casa Museo Osvaldo Licini: “Osvaldo Licini nelle collezioni marchigiane”
Comunicato stampa
Il lavoro svolto in questi dieci anni dal Comune di Monte Vidon Corrado e dal Centro Studi Osvaldo Licini è stato mirato a rendere la Casa Museo Osvaldo Licini un organismo vivente, come l’artista avrebbe voluto. A questo scopo hanno collaborato le istituzioni, gli studiosi, l’affezionato pubblico, ma soprattutto i collezionisti che hanno generosamente prestato le loro opere a fini di ricerca ed espositivi.
Nel decennale della Casa Museo, nella sala dedicata a Fausto Paci e nel soggiorno, sono esposte sia le opere della collezione permanente che un nucleo di dipinti, tutti di raccolte marchigiane, alcuni dei quali già tornati nella casa in occasione di mostre, altri mai accolti a Monte Vidon Corrado e poco conosciuti. Sono olii e disegni che consentono di comprendere tutta l'evoluzione della ricerca liciniana: la sperimentazione del periodo figurativo degli anni venti attraverso i generi della tradizione - ritratto, paesaggio, natura morta - interpretati nell’alveo della fascinazione per le avanguardie parigine, le creature fantastiche degli anni quaranta e cinquanta fino alle rarefatte geometrie degli ultimi anni. Le opere degli anni trenta, quelli della svolta astratta e della frequentazione del gruppo che gravitava intorno alla galleria milanese del Milione, si trovano prevalentemente in collezioni lombarde e piemontesi che in questi anni hanno partecipato con importanti prestiti alle nostre mostre. In concomitanza con quella del decennale è in corso a Monte Vidon Corrado la mostra "Oreste Bogliardi e gli amici del Milione", che vede allestita nella cantina della Casa Museo proprio la sezione dedicata al Milione con un nucleo di dipinti e disegni prestati dal Museo di Villa Croce di Genova tra i quali "Scherzo" di Osvaldo Licini, dipinto nel 1933. Tra le opere esposte della fase figurativa un bellissimo"Paesaggio", realizzato presumibilmente nel 1928, riemerso durante il periodo di apertura della mostra "La regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini" del 2020, non presente nel catalogo di Marchiori del 1968, finora non riprodotto in alcuna pubblicazione. Ha un'importante storia espositiva la"Natura morta" del 1928 che era stata irreperibile in occasione della mostra "L’altra realtà: le nature morte di Osvaldo Licini": acquisita ad un’asta nel giugno di quest’anno da un collezionista marchigiano che da lungo tempo collabora alle iniziative del Centro Studi Licini, oggi è finalmente in mostra nella Casa Museo. Di grande fascino "L'ombra e l'Angelo ribelle"del 1949/1951 recentemente entrato nella stessa raccolta e assente da molti anni dalle grandi mostre.
La mostra del decennale vuole sottolineare l’importanza della collaborazione al nostro progetto di valorizzazione dell’artista di tutti coloro che ne conservano le opere: negli anni la consapevolezza, la disponibilità, la generosità degli “amici” di Casa Licini è cresciuta e auspichiamo che in futuro sempre più collezionisti vorranno rendersi partecipi di questo percorso che riconduce dipinti e disegni nel luogo in cui sono stati creati e a lungo custoditi.