Otium – Corruptium and the Dash
La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha concesso il Matronato alla mostra Otium – Corruptium and the Dash a cura di Raffaela Naldi Rossano.
Comunicato stampa
La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha concesso il Matronato alla mostra Otium – Corruptium and the Dash a cura di Raffaela Naldi Rossano, che sarà inaugurata sabato 18 novembre dalle ore 11.00 alle 21.00 al Palazzo Marigliano Caracciolo (via S. Biagio dei Librai, 39). La collettiva, che vede presenti le opere di Zehra Arslan, Raffaela Naldi Rossano, Santiago Reyes Villaveces, Susanne Winterling, Maria Thereza Alves e Jimmie Durham, è il risultato di un periodo di residenza di quattro settimane al Relais Regina Giovanna di Sorrento promosso dall’associazione culturale Residency 80121, fondata a Napoli nel 2017 da Raffaela Naldi Rossano e Mariagisella Giustino.
Il programma di residenza, che prende il nome dal codice postale della casa d’infanzia di Naldi Rossano, si propone di attivare un dialogo fra artisti internazionali e locali e i molteplici contesti legati all’identità culturale del territorio, per sostenere e incoraggiare la sperimentazione e la discussione all’interno dell’ambito artistico contemporaneo e nell’incontro con altre discipline.
Residency 80121 ha esordito ad ottobre con la mostra Sulle Forme dell’Abitare (fino al 7 gennaio, su appuntamento) di Zehra Arslan e Raffaela Naldi Rossano, che ha riattivato l’appartamento abbandonato in Via Martucci, 48 in cui le artiste sono intervenute con opere site-specific.
Zehra Arslan (Amburgo, 1985), vive e lavora a Londra. Mostre e progetti recenti includono: Programa de Arte Público Independiente presents: Zehra Arslan, Città del Messico (2017), Homeland, Gesellschaft für Zeitgenössische Kunst, Osnabrueck (2017); Perchè la signora K corre all’impazzata?, Center of Contemporary Arts, Modica (2017), Wored, Fondazione Zimei, Pescara (2016), Honesty Is the Greatest Fidelity, Yamakiwa Gallery, Niigata (2016), The London Open, Whitechapel Gallery, Londra (2015), The Observer Effect, Gemak, L’Aia, (2015), Valid, Tenderbooks (2014), Are You Coming in or Going Out, De La Warr Pavilion (2014). Attualmente sta preparando un progetto presso Body and Soul a Ginevra. È cofondatrice del gruppo di ricerca sul suono e sulla coreografia YATTA e visiting lecturer dal 2015 alla University of the Arts London.
Santiago Reyes Villaveces (Bogota, 1986), vive e lavora a Bruxelles. Mostre recenti includono: Solo show, Focus Section, Galerìa Instituto de Visiòn, Frieze Art Fair, Londra (2017), Academiae Youth Art Biennale, Galleria Alessandro Casciano, Bolzano, Italy (2017), Liste Art Fair, Galerìa Instituto de Visión, Basilea (2017) Solo Show Art Dubai, Gallerie MLF| Marie-Laure Fleisch, Dubai (2017) Art Montecarlo, Gallerie MLF| Marie-Laure Fleisch, Monaco (2017) Reside, a cura di Eugenio Viola, Gallerie MLF| Marie Laure Fleisch, Bruxelles (2016), Borders are for crossing, Sculpture Court, Edinburgh College of Art, Edinburgo (2016), WIP show, Royal College of art, Londra (2016), Solo Show ArteBa, Galería Instituto de Visión, Buenos Aires (2015), Contramuro (duo show), Galería Instituto de Visión, Bogotá.
Susanne Winterling (Rehau/Oberfranken, 1970) vive e lavora tra Berlino e Oslo. Mostre personali recenti includono: In Search for Radical Incomplete #3 Black Hole Hunters (doppia personale con A. Navratil), a cura di Övul O. Durmuşoğlu, Kunstverein Lagenhagen, Lagenhagen, 2016, Space Elevator, The Cologne Room, Los Angeles (2015), Complicity, Kunstverein, Amsterdam (2014). I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre di gruppo, tra cui: The Finger that Shows the Moon Never Moons, a cura di Övül O. Durmușoğlu e Dan Gunn, Berlino (2017), An Inventory of Shimmers: Objects of Intimacy of Contemporary Art, MIT List Visual Arts Center, Cambridge, Massachusetts (2017), A Momentary Lapse of Reason, Public Access, Chicago (2016), Corruption: Everybody Knows…, e-flux, New York, NY (2015), The Lulennial: A Slight Gestuary, Lulu, Città del Messico (2015), nature after nature, Fridericianum, Kassel (2014).