Otto Greiner e l’Italia

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI ANTICOLI CORRADO
Piazza Santa Vittoria, 2 , Anticoli Corrado, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì – venerdì: h. 10-16 / Sabato – domenica: h. 10-18

Vernissage
27/05/2017

ore 16

Biglietti

Intero 3€; ridotto 2€

Artisti
Otto Greiner
Curatori
Manuel Carrera, Emanuele Bardazzi
Generi
personale, arte moderna

La mostra intende omaggiare e riscoprire la figura del pittore Otto Greiner (Lipsia 1869 – Monaco 1916).

Comunicato stampa

La mostra intende omaggiare e riscoprire la figura del pittore Otto Greiner (Lipsia 1869 – Monaco 1916). L’artista appartiene a quella folta schiera di artisti tedeschi – i cosiddetti “Deutsch-Römer” – profondamente innamorati dell’Italia, i quali a partire dalla metà dell’Ottocento scelsero Roma e le zone circostanti (Anticoli Corrado in primis) come luogo in cui vivere e operare, all’insegna di un mito romantico che ha origine nel Grand Tour. Attivo in Italia nel ventennio tra il 1895 e il 1915, momento cruciale per la storia dell’arte moderna, Otto Greiner fu a stretto contatto con l’ambiente artistico a lui contemporaneo, influenzando personalità di rilievo, tra cui, come riferisce nelle sue memorie il pittore Gino Severini, anche il geniale Umberto Boccioni nella fase prefuturista.
La mostra, ospitata nelle due sale maggiori al piano terra, sarà suddivisa in tre sezioni. La prima sezione, attraverso una selezione di opere tra pastelli, oli, disegni e stampe, illustra il percorso del pittore tedesco in Italia, con attenzione allo studio della figura ed in particolare al nudo, di cui fu tra i più apprezzati interpreti nel primo Novecento. Tra i pezzi più importanti esposti in questa sezione della mostra si segnala il pastello raffigurante uno studio per la grande tela dispersa intitolata Ulisse e le Sirene (1902, Lipsia, Museum der bildenden Künste, distrutta nel 1944).
Nella seconda sezione, “I greineriani”, si documenta l’influenza di Otto Greiner su alcuni artisti attivi italiani nel primo Novecento – quelli che in questa occasione possono finalmente definirsi appunto “greineriani” – ossia Adolfo Magrini, Renato Tomassi e Roberto Basilici.
La mostra si chiude con un focus sul modello anticolano Luigi Massimiani, detto “Giggi il Moro”, la cui fama è testimoniata anche dalla via a lui intitolata nei pressi dell’ingresso del borgo. Zampognaro di corte, fu ritratto anche da alcuni dei più importanti artisti italiani del tempo, tra cui Giulio Artistide Sartorio, Cesare Maccari, Camillo Innocenti e Umberto Coromaldi. Ai suoi ritratti è dedicata questa sezione della mostra, in cui, oltre ad alcuni pezzi inediti dei pittori citati, si esporranno fotografie e documenti.
A documentare la mostra è prevista la realizzazione di un catalogo (De Luca Editori d’arte) in cui, oltre ai saggi scientifici dei curatori, saranno pubblicati approfondimenti di autorevoli studiosi (Francesco Parisi, Sarah Kinzel) e le schede delle opere redatte dagli studenti della Scuola di specializzazione in beni storico artistici dell’Università “Sapienza” di Roma, partner dell’evento.