Out of Place

  • MONTI 8

Informazioni Evento

Luogo
MONTI 8
via V. Monti 8,, Latina, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mar - ven, 17 - 19

Vernissage
29/10/2022

ore 18,30

Generi
arte contemporanea, collettiva

Attraverso immagini che danno vita a una realtà distorta, questa mostra immagina un mondo parallelo, fatto di atmosfere sospese, oniriche, quasi congelate nel tempo.

Comunicato stampa

MONTI8 presenta la sua prossima mostra Out of Place, che presenta ilavori di
Philipp Kremer, Sam Bornstein, Alex Leav e due opere di Elizabeth Glaessner e
Anthony Cudahy, provenienti da collezioni private.
Attraverso immagini che danno vita a una realtà distorta, questa mostra immagina un
mondo parallelo, fatto di atmosfere sospese, oniriche, quasi congelate nel tempo,
che suggeriscono un senso di mistero, incertezza e immaginazione.
Nel lavoro di Philipp Kremer (Duisburg, Germania, 1981) i corpi sono sempre il
soggetto che lo interessa e che occupa interamente la tela. Le figure sono distorte,
irriconoscibili, intrecciate, spiate in momenti intimi di amore e sesso che tuttavia,
nonostante i contenuti estremamente espliciti, sembrano più incentrati sull’aspetto di
gioia e benessere che comunicano, piuttosto che a una pura rappresentazione
dell’atto sessuale.
Ogni corpo è dipinto con pennellate larghe ed energiche, quasi monocromatiche,
alternando colori primari e secondari, usati con vigore per distinguere una figura
dall’altra.
Il senso di intimità è ancora più marcato nella ricerca di Sam Bornstein (New York,
1983). La sua pittura è costruita su toni caldi, che evocano un sentimento di
familiarità, un espediente che aiuta l’osservatore a empatizzare con le scene create.
Nelle opere di Bornstein si sovrappongono diversi livelli: le sue esperienze personali
mischiate con il contesto - fatto di familiari e amici - ma anche il folklore e le abitudini
di New York, la sua città, ancora mescolati con elementi derivati dalla sua
immaginazione per comporre nuove narrazioni.
Alex Leav (New York, 1997) si concentra sulla questione dell’identità nell’era
della tecnologia, specialmente dei social media. Leav avvia una riflessione
sulla sovrabbondanza di contenuti generata dai social nella società globale
contemporanea. La profusione di questi contenuti viene così esplorata
attraverso composizioni caotiche, in cui ogni elemento coesiste in maniera
disordinata e apparentemente insensata: forme aggrovigliate entrano l’una
nell’altra e si muovono freneticamente sulla superficie, prive di qualsiasi
gerarchia.
In mostra anche due lavori di Elizabeth Glaessner ed Antony Cudahy,
provenienti da collezioni private.