Pablo Bronstein – We live in Mannerist times
La Galleria Franco Noero è lieta di presentare We live in Mannerist times, quarta personale di Pablo Bronstein con la galleria e prima mostra dell’artista negli spazi di via Mottalciata.
Comunicato stampa
La Galleria Franco Noero è lieta di presentare We live in Mannerist times, quarta personale di Pablo Bronstein con la galleria e prima mostra dell’artista negli spazi di via Mottalciata.
Per l’occasione le pareti della galleria si presentano rivestite nella loro totalità da un unico grande wallpaper dal titolo ‘The Age of Steel’, una sorta di museo scientifico dedicato alle macchine da lavoro utilizzate agli albori della rivoluzione industriale. I disegni sono realizzati al computer e prendono spunto da varie illustrazioni del periodo a cavallo tra ‘700 e 800, estetizzate e decorate dall’artista in alcune parti, mentre le linee nere semplici e pulite si rifanno allo stile di architetti neoclassici tra cui Soane, Schinkel e Percier. Le immagini delle macchine sono legate tra loro da una cornice architettonica composta da colonne in ferro battuto che rimandano a quelle della stazione londinese di Liverpool Street.
In modo simile a quanto accaduto per la serie di disegni realizzati per il Metropolitan Museum e la Deutsche Bank, Bronstein si confronta con la storia – in questo caso industriale - dell’edificio attualmente occupato dalla galleria; il riferimento al Manierismo nel titolo della mostra e la rappresentazione di macchine industriali utilizzate come ‘decorazione da parete’ alludono infatti all’utilizzo odierno del fabbricato e in generale alla riconversione architettonica e funzionale operata dalle industrie creative nell’epoca postindustriale.
In alcuni punti della galleria gli ingranaggi e le sezioni delle macchine fanno da sfondo a una serie di disegni realizzati dall’artista con inchiostro su carta da acquerello, installati direttamente sul wallpaper. Si tratta di raffigurazioni ipotetiche di fabbriche inglesi che producevano ceramiche nel periodo compreso tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento (Wedgwood, Minton, Derby, Coalport, Worcester, Chelsea e Bow). Da un lato Bronstein si sofferma sulle implicazioni sociali della rivoluzione ponendo l’accento sulle dimensioni esagerate delle fabbriche, dall’altro sottolinea come la rivoluzione industriale abbia avuto origine da una domanda di beni di lusso, legata in particolare a ceramiche che imitavano lo stile dei vasi importati dalla Cina. In tal senso l’intero progetto può essere inteso come una riflessione sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell’estetica.
Pablo Bronstein (Buenos Aires, Argentina, 1977) vive e lavora a Londra. Il suo lavoro è stato oggetto di esposizioni personali presso Istituzioni pubbliche quali il Metropolitan Museum of Art di New York (2009), la Kunsthal Charlottenborg di Copenaghen (2011), l’ICA di Londra (2011), il Centre d’Art Contemporain di Ginevra (2013) e il REDCAT di Los Angeles (2014). Ha inoltre partecipato a numerose rassegne quali Tate Triennale (2006), Prague Biennale (2007), Performa 07 (2007), Manifesta 8 (2010), Le Mouvement (2014), Folkestone Triennial (2014) e a collettive in Istituzioni quali Cubitt (2004), Tate Liverpool (2005), Tate Modern (2009), Contemporary Art Gallery di Vancouver (2010), Le Plateau (2010), Migros Museum di Zurigo (2011), Galleria d’Arte Moderna di Torino (2013) e il de Appel di Amsterdam (2014).