Pace non è una parola
Pace non è una parola, non è un simbolo, non è una colomba bianca e neppure la sequenza dei colori dell’arcobaleno.
Comunicato stampa
Pace non è una parola, non è un simbolo, non è una colomba bianca e neppure la sequenza dei colori dell’arcobaleno. Pace non è una contrapposizione astratta alla guerra, né una condizione che possa mai esser considerata permanente. Pace è l’impegno continuo, animato dalla cultura della non violenza, a rimuovere nel quotidiano disuguaglianze e ingiustizie che sono causa di ogni conflitto. Pace è una porta sempre aperta in un mondo dove ogni apertura è accompagnata da un lucchetto.
In mostra cinque opere di altrettanti artisti. Remo Giombini e Lughia puntano rispettivamente i riflettori sul petrolio e sulla televisione, in cui vedono le principali cause delle catastrofi del nostro tempo. Il petrolio per essere motore di un’economia disumanizzante e per il rapporto di sfruttamento e di non rispetto nei confronti della madre terra. La televisione per il potere di condizionamento che esercita nei confronti di esseri annullati nella loro individualità e ridotti a soggetti passivi di consumo. I lavori di Anna Massinissa e Massimo Melchiorri ci pongono di fronte a volti e sguardi che, nel rammentarci le nostre responsabilità, chiedono accoglienza. Luigi Ferretti ci dimostra infine come, attraverso l’arte, siano possibili momenti importanti di confronto e di integrazione.
in esposizione:
"ACCOGLIENZA 2.0” (2014) - scultura lignea progettata dall’artista Luigi Ferretti e realizzata in collaborazione con i giovani extracomunitari del Progetto SPRAR. L’opera è la prima del più ampio progetto artistico "Globalart".
“MARENOSTRUM (mio fratello è in fondo al mare)” (2014) - installazione fotografica di Remo Giombini, accompagnata da queste sue parole: “Di notte li puoi vedere con il chiaro di luna, galleggiano come tonni addormentati in questa acqua scura limacciosa che sa di petrolio, altri li trovi giù nel fondo insieme al barcone colato a picco nel profondo degli abissi del MEDITERRANEO”.
“CAMBIO DI ROTTA” (2005) - documentazione fotografica su alluminio dell’installazione dedicata da Lughia agli albanesi che, in fuga dalla povertà, approdavano sulle nostre coste attratti dal miraggio di un mondo migliore che pubblicizzava in TV sofisticate scatolette di cibo per gatti.
L’immagine è stata adottata quale manifesto di “Migrantes”, rassegna internazionale d’arte sui diritti umani (Rovereto – Campana della Pace -2014).
“ADVENUS POPULI” (2014) - opera su carta di Anna Massinissa di fronte alla quale non ci si sottrae al sentirci destinatari dei messaggi espressi dagli occhi e dalle bocche serrate dei migranti ed ancor più dalle assenze silenti dei dispersi.
“IO SONO IN TE” (2015) – autoritratto pittorico su tela di Massimo Melchiorri nei cui occhi il visitatore trova se stesso.