Pacifico Silano / Sarah Palmer – Out of the folds
La mostra apre la prima stagione della galleria, fondata a marzo 2020 con uno sguardo attentissimo alle nuove generazioni.
Comunicato stampa
MONTI 8 è lieta di annunciare "Out of the Folds", doppia personale che
presenta i lavori di Pacifico Silano e Sarah Palmer, organizzata in
collaborazione con la galleria Mrs. di New York.
La mostra apre la prima stagione della galleria, fondata a marzo 2020 con uno
sguardo attentissimo alle nuove generazioni e alle figure più interessanti della
scena contemporanea internazionale.
Il titolo è un riferimento al poema "Unfolded Out of the Folds", scritto nel 1956
da Walt Whitman e presente nella sua celebre raccolta Leaves of Grass.
Sia Silano che Palmer si concentrano sulla manipolazione di immagini
preesistenti, provenienti da diverse fonti. Tuttavia, queste immagini sono solo il
punto di partenza di un processo di ricerca, taglio e riassemblaggio in una sorta
di collage, che offre all'osservatore nuovi piani di lettura.
Sarah Palmer trova i suoi materiali da magazine, cataloghi, manuali antistupro
e altre fotografie nelle quali è attratta principalmente dal corpo femminile.
Spesso nude, le sue donne sono inserite in un nuovo contesto, costruito
sovrapponendo vari strati che compongono un'unica immagine. Il risultato è
uno scatto permeato da rimandi, simboli e un forte senso di teatralità, difficile
da decifrare a un primo sguardo. L'artista mescola oggetti e figure che non
hanno nulla in comune, facendoli dialogare sulla superficie in un'atmosfera di
caos armonico. Ad esempio, nel lavoro That Which is and That Which Was
convivono elementi estrapolati da tempi e luoghi differenti: le tende che
rimandano a quinte teatrali e la figura nuda in prima piano che pare essere
colta spiando dal buco della serratura. In quest'opera, come in tutta la ricerca
di Sarah Palmer, uno degli aspetti più affascinanti è questa ambiguità tra ciò
che è nascosto e ciò che è rivelato agli occhi, lasciando la scena aperta e
riflessioni.
Diversamente, i soggetti di Pacifico Silano sono sempre uomini. Il corpo
rimane, anche per lui, l'elemento che lega la sua pratica artistica, ma non è
mai completamente svelato. Silano rappresenta invece figure che lasciano
molto all'immaginazione: ritraendo solo dettagli del corpo, si può solo
immaginare cosa è stato tagliato o coperto dall'artista, che pone l'accento su
una forte intimità senza tuttavia essere troppo esplicito.
Come Palmer, anche Silano attinge dalle riviste per trovare le immagini che poi
seleziona, taglia e rifotografa combinandole insieme ad altre, conferendo loro
nuovi significati. L'artista esplora tematiche legate alla comunità LGBT come
quelle dell'identità o della mascolinità, così come il dolore, la perdita e
l'assenza che comunicano un sentimento di solitudine, ma anche calma e pace,
dovuto anche alla scelta di cromatismi dolci e pacati.
Entrambi gli artisti indagano le possibilità offerte dalla diffusione delle immagini
e il loro reimpiego. La mostra lascia il compito al fruitore non solo di scoprire le
connessioni tra i due, ma anche di riflettere su come la stessa immagine possa
narrare infinite storie, a seconda di è a raccontare.