Paesaggi Critici / Poggioreale Cinquant’anni dopo
“Paesaggi Critici” e “Poggioreale Cinquant’anni dopo”: due mostre per raccontare un viaggio fotografico attraverso luoghi e paesaggi.
Comunicato stampa
Mercoledì 21 Marzo alle ore 18 e 30, al Centro Internazionale di Fotografia s’inaugurano “Paesaggi Critici” e “Poggioreale Cinquant’anni dopo”: due mostre per raccontare un viaggio fotografico attraverso luoghi e paesaggi.
???? / Paesaggi Critici
Artisti: Weng Feng ??, Zhang Kechun???
Curatore: Mariagrazia Costantino
Sede: Centro Internazionale di Fotografia, Palermo
Direttore: Letizia Battaglia
Periodo: 21 Marzo - 25 Maggio 2018
Paesaggi Critici rappresenta l’occasione unica di mostrare in Italia, per la prima volta in modo così cospicuo, il lavoro di due artisti che hanno saputo descrivere con intelligenza e perspicacia, attraverso il mezzo fotografico, la Cina contemporanea nella sua costante evoluzione, a cominciare dai luoghi e in particolare dai paesaggi.
Le fotografie di Weng Fen e Zhang Kechun esprimono una criticità perché testimoniano un assedio: di esseri umani e paesaggi ad opera di (altri) esseri umani.
La serie fotografica Sitting on the Wall, realizzata da Weng Fen a partire dal 2000, può essere definita un’opera in corso, perché in continuo aggiornamento, proprio come il paese in cui Weng è nato e vive. Sitting on the Wall ha inoltre ormai raggiunto lo status di canone, per la sua forza iconica e per la capacità di presentare il paesaggio come un’entità viva. La presenza umana all’interno di queste immagini è affidata alla figura di giovanissime studentesse, fotografate di spalle e intente a osservare l’orizzonte. Una combinazione enigmatica quanto eloquente nella sua immediatezza, che rimanda al significato del cambiamento – delle persone come dei luoghi, al valore del pensiero (cos’hanno in mente quelle ragazzine mentre guardano lo stesso paesaggio che vediamo anche noi?) e porta con sé un messaggio che è insieme di speranza e incertezza per il futuro. Il progetto Haikou ha preso forma nell’arco di dieci anni, mostrando la trasformazione dello stesso luogo, dallo stesso punto di vista, divenendo così un prezioso documento storico.
Con Yellow River e Between the mountains and water Zhang Kechun ha conquistato immediata attenzione per il valore di testimonianza delle immagini di cui si compongono queste serie, frutto dei viaggi condotti dall’autore stesso attraverso le province della Cina settentrionale. Nelle fotografie, all’armonia della composizione e dei colori si unisce la riflessione profonda sullo spazio come entità geografica e storica ma anche come elemento astratto, riempito in modo sorprendente e al contempo semplice. Riprendendo i temi cari alla pittura di paesaggio cinese, Zhang crea degli affreschi in cui le dimensioni ridotte degli anonimi soggetti, fotografati da lontano, sembrano ricalcare le proporzioni tradizionalmente usate dai grandi maestri del genere. Proprio come i rotoli della pittura classica, le fotografie di Zhang Kechun catturano paesaggi (più o meno) maestosi per parlare delle ambizioni umane e di grandi progetti incompiuti o in fase di completamento.
Weng Fen (Weng Peijun), fotografo e artista contemporaneo attivo dal 1997, è nato ad Hainan nel 1961. Nel 1985 si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Guangzhou. È conosciuto per lavori che hanno come soggetto l’uomo, la natura e l’urbanizzazione. Le sue fotografie sono state esposte e acquisite da musei come il MoMA e Metropolitan Museum NY.
Zhang Kechun è nato nel 1980 nella provincia del Sichuan. Vive e lavora a Chengdu. Nel 2008 ha vinto il National Geographic Picks Global Prize e nel 2014 l’Arles Photo Festival Discovery Award. Il progetto Between the Mountains and Water è stato finalista ai Magnum Photography Awards 2017.
Weng Fen, Sitting on the Wall, Haikou, 2001
POGGIOREALE CINQUANT’ANNI DOPO
Artisti: Maurizio D’Angelo e Fabio Di Giorgi
Sede: Centro Internazionale di Fotografia, Palermo
Direttore: Letizia Battaglia
Periodo: 21 Marzo – 30 Aprile 2018
La storia di questo paese è tristemente legata al terremoto che colpì la valle del Belice la notte tra il 14 ed il 15 gennaio 1968, con esiti devastanti. La vera identità degli abitanti di Poggioreale si trova e sembra quasi vivere ancora tra i ruderi di quello che è stato rinominato “paese fantasma”.
A raccontarla in una mostra, “Poggioreale Cinquant’anni dopo”, sono le immagini e il video di Maurizio D’Angelo e Fabio Di Giorgi che attraverso un percorso fotografico e la testimonianza in video dei sopravvissuti ripercorrono i momenti fondamentali di una notte attraverso i ricordi della gente semplice che allora fu strappata dalla normale quotidianità e proiettata in un dramma che è parte integrante della storia della Sicilia dal dopoguerra in poi.
Immagini che raccontano di scheletri di case che, seppur ferite a morte, restano ancora in piedi, testimonianza della forza interiore di una popolazione che ha saputo comunque rialzarsi con orgoglio, ricomponendo la comunità sia in Sicilia, laddove è sorto il nuovo paese di Poggioreale, che anche oltre oceano, in Australia, dove forte è la presenza di poggiorealesi trasferitisi lì dopo il terremoto.
Attraverso il muto racconto di ciò che oggi resta si percepisce un paese nel suo massimo fulgore, via via in un immaginario viaggio a ritroso nel tempo, per strade solcate da carrozze nobiliari e dai contadini accompagnati da muli carichi di sementi, di ritorno dai campi.
La mostra, sarà visitabile sino al 30 aprile, dalle 11:00 alle 18:30. L’ingresso è gratuito.