Paesaggi Universali. Opere della collezione Mazzoleni
L’esposizione presenta opere che indagano il tema del “paesaggio”, inteso in chiave universale – urbano, naturale, cosmico, mentale – unendo artisti di diversi periodi storici.
Comunicato stampa
Mazzoleni è lieta di annunciare la mostra collettiva Paesaggi Universali. Opere della collezione Mazzoleni che aprirà giovedì 22 aprile 2021 in concomitanza con la Giornata della Terra (Earth Day).
Il progetto, allestito nelle sale al piano terra e al primo piano della galleria di Torino, è accompagnato da un testo di Roberto Lacarbonara autore del volume Passages / Paysages, Mimesis Edizioni, Milano-Udine 2020.
L’esposizione presenta opere che indagano il tema del “paesaggio”, inteso in chiave universale – urbano, naturale, cosmico, mentale – unendo artisti di diversi periodi storici: dai grandi maestri del XX secolo come Carlo Carrà (1881-1966), Giorgio de Chirico (1888-1978) e Mario Sironi (1885-1961) fino alle generazioni più giovani come Gianni Caravaggio (1968), Andrea Francolino (1979), Rebecca Moccia (1992) e David Reimondo (1973) attraversando le ricerche del dopoguerra di artisti quali Afro (1912-1976), Enrico Baj (1924-2003), Renato Guttuso (1911-1987), Salvo (1947-2015), Giulio Turcato (1912-1995), Emilio Vedova (1919-2006).
Roberto Lacarbonara sintetizza con queste parole alcuni temi della mostra: “Vedere è già cambiare il mondo. Ne hanno piena consapevolezza gli artisti che, a partire dallo sguardo, generano una grammatica, un linguaggio di forme e disposizioni in grado di costruire la realtà per immagini, consegnare alla mente la nostra visione di ciò che vediamo. La millenaria esperienza pittorica del paesaggio tramanda una inesauribile disciplina dell’occhio dimostrando che nessun paesaggio è mai realmente là, disponibile alla nostra immediata immersione. È sempre il vedere – dalla sua prospettiva tecnica, storica e culturale – a percorrere e precorrere i luoghi (land-scape), radunando nelle cose memorie, immaginari e narrazioni”.
L’esposizione, ripercorrendo il tema del paesaggio attraverso diversi periodi della storia dell’arte, stimola inoltre una riflessione attuale sulla tematica invitando il visitatore a ripensare la propria dimensione spazio-temporale, profondamente modificata in seguito alla pandemia.
I concetti di spazio e tempo hanno subito un cambio di paradigma che condiziona in modo sostanziale le nostre esistenze nonché abitudini quotidiane.
La mostra prosegue il ciclo di progetti che Mazzoleni dedica da anni all’arte italiana del XX secolo con apertura e sostegno anche alle ricerche dei giovani artisti contemporanei.
MAZZOLENI
La galleria Mazzoleni è stata fondata a Torino nel 1986 da Giovanni e Anna Pia Mazzoleni, come naturale evoluzione della loro collezione privata iniziata nella prima metà degli anni cinquanta. La sede storica torinese, che occupa tre piani di Palazzo Panizza, nella centrale piazza Solferino, è stata affiancata dal 2014 da quella di Londra, nel distretto artistico di Mayfair. In oltre tre decenni Mazzoleni ha esposto circa duecento artisti italiani e internazionali del XX secolo con programmi espositivi di calibro museale, concentrandosi sull’arte del secondo dopoguerra italiano, in stretta collaborazione con gli archivi e le fondazioni di riferimento degli artisti. Recentemente l’attività espositiva si è aperta al panorama offerto dall’arte contemporanea. Tutte le mostre sono accompagnate da ricche pubblicazioni con apparati iconografici e importanti testi critici. Sotto la guida di Davide e Luigi Mazzoleni, negli ultimi anni la galleria ha intensificato la propria attività internazionale partecipando a numerose fiere, tra cui Art Basel (Basilea, Miami e Hong Kong), Artissima (Torino), FIAC (Parigi), Frieze Masters (Londra), miart (Milano) e TEFAF (Maastricht e New York).