Palermo Il presepe e il Buccellato

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO CHIARAMONTE-STERI
Piazza Marina 61, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
14/12/2012

ore 18

Contatti
Email: press@bquadro.org
Generi
arti decorative e industriali

Cultura e tradizione dell’arte popolare del presepe esprimono un luogo, fittizio, entro il quale sono espresse le relazioni di culture, di diversità, di devozione popolare e di sentimenti ancestrali dell’individuo: la famiglia, la protezione, la condivisione del piacere. Questo è rappresentano nella mostra.

Comunicato stampa

Cultura e tradizione dell’arte popolare del presepe esprimono un luogo, fittizio, entro il quale sono espresse le relazioni di culture, di diversità, di devozione popolare e di sentimenti ancestrali dell’individuo: la famiglia, la protezione, la condivisione del piacere.
Questo è rappresentano nella mostra dal titolo PALERMO,IL PRESEPE,IL BUCCELLATO che inaugura venerdì 14 dicembre alle ore 18 alla sala delle verifiche di Palazzo Chiaramonte Steri. La manifestazione si svolge nell’ambito del programma UNIVERcittà in CHRISTMAS, il Natale dello Steri.

La mostra ideata e coordinata dall’arch. Antonietta Filangeri, aperta al pubblico fino a domenica 16 dicembre, espone due “eccellenze” legate al natale panormita: il presepe ed il buccellato. La mostra, quale strumento di sviluppo culturale, vuole mirare al coinvolgimento delle maestranze autoctone artigiane, al fine di migliorare ed approfondire la conoscenza dei valori storici tradizionali da tutelare, legati all’arte popolare ed alla cucina.
L’individuazione non casuale di legare in un unico evento, due prodotti artigianali, con profonde radici storiche, significa elevare la cultura generale alle giovani generazioni, favorendo l’attenzione dell’opinione pubblica verso le tematiche storico/artistico e qualitative dei prodotti che fino ad oggi hanno connotato il nostro territorio.
Dire presepe significa prima di tutto l’individuazione di un luogo, fittizio, entro il quale sono espresse le relazioni di uno spaccato societario. Luogo di relazioni, di culture, di diversità, impregnato di devozione popolare, e sentimenti ancestrali dell’individuo: la famiglia-la protezione- la condivisione del piacere.
Dire Buccellato significa dolce di biscotto a corona, frutto del lavoro dell’uomo, in cui ingredienti apparentemente distanti tra loro, sono amalgamati in un unico insieme di diversità e giustapposizioni di sapori e consistenze materiali.
La mostra, con circa 20 presepi dell’architetto Antonietta Filangeri, nota presepista palermitana, sarà arricchita da una rappresentazione di buccellati di varie dimensioni e forme, decorati come mai visti prima.
Alla ore 18.00 si terrà presso la Sala delle Capriate la cerimonia inaugurale moderata da Roberto Albergoni Segretario generale di Herimed
ed introdotta da Maria Concetta Di Natale Curatrice scientifica del Museo Diocesano di Palermo e Direttore del Dipartimento di Studi Culturali Arti Storia e Comunicazione dell’Università di Palermo

Alla quale interverranno

Marco Di Marco Assessore alle Attività Produttive del Comune di Palermo

Angelo Meli Direttore Centro Giustizia Minorile per la Sicilia

Padre Maurizio Francoforte Parrocchia San Gaetano e Maria SS. del Divino Amore

Aldo Gerbino Critico d'Arte

Bernardo Tortorici Amici dei Musei siciliani

Gaetano Basile Studioso degli aspetti antropologici

Lorenzo Fabrizio Guarnera Questore Accademia Italiana Gastronomia Storica

Mario Indovina Slow Food Palermo

Al termine della cerimonia saranno consegnati quale simbolo di fratellanza ed unione due buccellati all’Istituto di Pena Minorile ed ai bambini della parrocchia di Brancaccio
Si allega:

Invito alla mostra

Nota stampa

Profilo dell’artista

Antonietta Filangeri, Palermitana è un architetto che non si accontenta della sua professione, la capacità di osservare con occhio critico il “circostante” e trasformarlo in “cosa propria” le ha permesso di sperimentarsi in più ambiti espressivi.

Alla base del suo fondamento comunicativo è sorprendere l’interlocutore, così nelle realizzazioni dei presepi in terracotta, conosciuti ed inseriti nei circuiti internazionali del settore, alcuni di essi sono stati donati presso Enti di rilievo (Palazzo Arcivescovile, Provincia Regionale di Palermo, Santuario di Santa Rosalia ..) e Musei tra i quali Caltagirone e Pitrè di Palermo.

Con la creta plasma pure creature marine di maiolica, gli oli su tavola, fanno risaltare la sensibilità plastica e l’amore per il mediterraneo.

Attiva in ambito sociale, svolge corsi didattici ed artistici all’interno degli Istituti di Pena, mirati al recupero e l’integrazione di soggetti “difficili” attraverso l’osservazione ed il confronto degli elementi.

All’interno della mostra saranno esposti due presepi realizzati dagli ospiti degli Istituti di Pena di Palermo, realizzati in occasione dei “corsi di Architettura Presepiale” unici in Italia, ideati e realizzati dalla stessa Antonietta Filangeri hanno fatto sì che tali presepi, partecipassero a mostre del settore internazionali (Verona per l’Arena.) consentendole nel 2009 di ricevere L’Alta Onorificenza artistica di : Accademica del Santo Presepe.
“… Questi due manufatti consentono visibilità ad una realtà che spesso si vuole tenere in sordina. Tale presenza, ricadente dentro una esposizione a tema di ampia risonanza, significa rendere attuabile il progetto di integrazione, gratificando i soggetti in stato detentivo, significando che non hanno lavorato solo per riempire uno spazio temporale, ma mostrando loro concretamente di riappartenere al sociale.
In fondo noi tutti non siamo altro che piccoli e semplici mattoni di creta, lavorati e plasmati con amore dalle mani del Buon Dio, soffiati in Spirito Santo diveniamo preziosi elementi da costruzione che se giustapposti tra loro possono edificare strutture autoportanti al raggiungimento dell’opera da Lui voluta.”
“ … I miei presepi in terracotta, sono il frutto, di tredici anni di attività produttiva e di ricerca della forma plastica, per rappresentare sempre lo stesso Mistero. Essi compongono la sintesi di un lungo cammino, intrapreso tra le mura domestiche, assimilando ogni dettaglio pervenuto dagli stimoli intorno.

La creta, terra povera, è la materia con la quale il mio gioco esplorativo, si è combinato con l’acqua ed il fuoco è si è fatta Arte. Diviene ricerca, conoscenza, approfondimento, sfida, passione; adesso solo presepi. Si voglia riconoscerne in ognuno, nei propri tratti, l’occhio assetato che non si è stancato mai, dello studio del paesaggio, delle prospettive, del gioco determinato dalla luce e dall’ombra, regalando al cuore il calore dello Spirito.

Dire presepe significa prima di tutto l’individuazione di un luogo, fittizio, entro il quale sono espresse le relazioni di uno spaccato societario. Luogo di relazioni, di culture, di diversità, impregnato di devozione popolare, e sentimenti ancestrali dell’individuo: la famiglia-la protezione- la condivisione del piacere…”