Pamela Diamante – Welcome Apocalypse

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA GILDA LAVIA
Via dei Reti, 29/c , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
01/06/2018

ore 19

Artisti
Pamela Diamante
Generi
arte contemporanea, personale

L’esposizione dal titolo “Welcome Apocalypse” racchiude una serie di opere diversificate rispetto ai “medium” utilizzati dall’artista per condurre la sua ricerca, spaziando così dall’intervento site specific al video, affrontando una serie di tematiche relative all’uomo e all’ambiente che egli manipola.

Comunicato stampa

Venerdì 1 giungo alle ore 19.00 la nuova Galleria Gilda Lavia inaugura negli spazi del quartiere San Lorenzo con la mostra personale dell’artista Pamela Diamante.

L’esposizione dal titolo “Welcome Apocalypse” racchiude una serie di opere diversificate rispetto ai “medium” utilizzati dall’artista per condurre la sua ricerca, spaziando così dall’intervento site specific al video, affrontando una serie di tematiche relative all’uomo e all’ambiente che egli manipola.

Come scrive il critico Diego Sileo nel testo che accompagna la mostra: “Le creazioni di Pamela Diamante sono il pretesto che l'artista utilizza per riflettere la nostra immagine in uno specchio: rappresentando cinicamente un campionario di disastri umani e/o ambientali, Diamante fa della sua poetica “il rovescio magico” della nostra realtà. L’uomo - nell’arte di Diamante - si trasforma in qualcosa di inquietante: a lui sono ricondotti i mali del mondo in cui egli assassina se stesso, la sua propria esistenza. Comunicazione crudele e violenta, che attinge a una crudeltà e a una violenza storiche ma anche attuali; l’arte annuncia se stessa quando si fa portavoce delle barbarie e dell’agitazione di una cupa verità insoddisfatta. L’ Apocalisse di Diamante trova in questo scenario una compiuta espressione, ripercorrendo e organizzando tutta la costellazione variegata della sua poetica, con i suoi nodi irrisolti, o meglio compresi come irrisolvibili, con le sue decise tonalità, i bruschi stacchi, e i suoi rancori. Non si tratta dunque di una giustapposizione di immagini casuali, di fantasmi interiori qualsiasi, ma del tentativo di ordinare una materia bruta e sfuggente attraverso un’operazione intellettuale di grande rigore, una lucidità analitica, che vuole vedere le parti più oscure dell’uomo, quelle parti che rendono invivibile la vita condannandola all’impotenza. Da questa impotenza bruciante e sofferta nasce il bisogno dell'artista di superare il limite per capire e iniziare a pensare. Il rifiuto della facilità nelle opere di Diamante è sotteso allo sforzo di cauterizzare le ferite, mutare le disarmonie in nuove possibili armonie.

Biografia dell’artista

Pamela Diamante nata a Bari nel 1982, vive e lavora a Molfetta.
Dopo essersi arruolata nel 2002 come soldato Volontario nell’Esercito Italiano, consegue la specializzazione di “missilista controcarri”, entrando a far parte del 186º Reggimento paracadutisti "Folgore" a Siena (con cui partecipa, tra il 2003 e il 2005, a diverse missioni umanitarie in Bosnia Erzegovina e nel Kosovo); in seguito diviene Caporal Maggiore nell’11º Reggimento Bersaglieri a Orcenico Superiore in provincia di Pordenone.
Si congeda nel 2007 e intraprende gli studi artistici affiancati da una ricca esperienza di collaborazioni come assistente curatoriale, con artisti quali Jannis Kounellis, Hidetoshi Nagasawa, Francesco Arena, Carsten Nicolai, Lazaro Saavedra, nell’ambito di numerosi progetti espositivi in luoghi pubblici e privati e progetti internazionali come il Padiglione della Repubblica di Cuba alla 56. Esposizione Internazionale La Biennale di Venezia.
Consegue nel 2016 il diploma di laurea in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari con una tesi che analizza le connessioni tra arte, scienza e nuove tecnologie.
La sua pratica artistica si sofferma su tematiche quali l’imprevedibilità e il paradosso dell’evento, lo sviluppo di una discontinuità dal micro al macro, che producono una variazione della percezione temporale. I suoi lavori si presentano in modo diversificato, in base ai livelli di analisi da cui nascono: dal video e dalla fotografia all’installazione, il “medium” viene eletto per una ricerca fenomenica dentro la realtà, divenendo un nuovo universo semantico.