Paola Babini – I segni del tempo
L’esposizione offre una visione globale del lavoro dell’artista ed in particolare della sua evoluzione nel corso degli ultimi anni. “Segni” di un “tempo” che si trasforma sia dal punto di vista dei soggetti rappresentati che della reinterpretazione delle tecniche mediante l’utilizzo dei diversi mezzi espressivi caratteristici del suo percorso, quali gli acetati e le gelatine.
Comunicato stampa
Sabato 19 novembre alle ore 18.00, alla Galleria Il Coccio di Ravenna (via Agnello 6), si terrà l’inaugurazione della mostra personale “I segni del tempo” di Paola Babini.
L’esposizione offre una visione globale del lavoro dell’artista ed in particolare della sua evoluzione nel corso degli ultimi anni. “Segni” di un “tempo” che si trasforma sia dal punto di vista dei soggetti rappresentati che della reinterpretazione delle tecniche mediante l’utilizzo dei diversi mezzi espressivi caratteristici del suo percorso, quali gli acetati e le gelatine.
“Di mappe e di territori nei quali prende corpo una nuova utopia di relazione con il mondo parla Paola Babini con le sue opere mixed media. Babini lavora da tempo sulla memoria, una memoria personale e d’affezione dove lo sguardo, nel corso degli anni, si è gradualmente spostato dall’indagine autobiografica a quello su un esterno sempre filtrato da un’esperienza in qualche modo sentimentale, saldamente corporea e organica. I materiali sono oggetto di una sperimentazione continua in cui le caratteristiche fisiche e organiche acquisiscono uno status poetico al pari del gesto. Si addensano così sedimentazioni quasi oniriche che costruiscono visioni di senso, personale e, insieme, collettivo nelle quali la fotografia incontra il gesto pittorico, raffreddandolo nell’installazione. Non è però mai un linguaggio minimalista il suo, ma fieramente denso di rimandi, citazioni corporee, simboliche, storiche, metaforiche nelle quali la quotidianità dello sguardo e della narrazione si trasfigurano, si teatralizzano, sporcandosi di terra, di mani, di gesto, di storia. Per questo, l’opera di Babini resta sempre calda, umana e sensibile, vitalistica, esprime un mondo in fermento continuo che non ha paura di guardare in faccia i suoi limiti, le sue inevitabili stonature e, nell’atto stesso del guardarle, le trasfigura, cambiando semplicemente prospettiva” ( Sabina Ghinassi).
Paola Babini nasce a Ravenna nel 1962. Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, attualmente è docente di Tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
A partire dagli anni ’80 inizia un’intensa attività espositiva ed un percorso artistico che, mantenendo salde le radici nella pittura, si sviluppa verso sistemi linguistici diversi e variegati, realizzando soprattutto installazioni - dove, dal suggerimento fotografico del quotidiano, si scatenano nuove proiezioni, in un infinito ripetersi di moduli ed ombre.