Paola Salomè – La Gioia di vivere a Colori
l’esposizione dell’artista Paola Salomè, intitolata “La Gioia di Vivere a Colori” ha l’obiettivo di trasmettere al pubblico un messaggio di positività e amore per la natura e la vita in un momento storico segnato da vicende tristi e dolorose.
Comunicato stampa
Si inaugura a Roma il 21 Aprile alle ore 17 presso la Galleria La Pigna, nel prestigioso Palazzo Maffei Marescotti via della Pigna 13, l’esposizione dell’artista Paola Salomè, intitolata “La Gioia di Vivere a Colori” che ha l’obiettivo di trasmettere al pubblico un messaggio di positività e amore per la natura e la vita in un momento storico segnato da vicende tristi e dolorose. L’artista ha trasformato un periodo negativo come è stato per molti il lockdown in un periodo positivo e ricco di fermento artistico
L'esposizione di Paola Salomè vuole essere uno spunto per risvegliare quegli animi intorpiditi dal grigio dei giorni che abbiamo vissuto con l’avvento della pandemia e che tutt’oggi tendono ad incupirci a causa della guerra: la vivacità dei colori, la fluidità delle linee, il senso di libertà che queste opere emanano attraverso le ampie campiture di grande respiro, esprimono una magia delicata attraverso la quale ognuno di noi può trovare un senso di pacificazione e di armonia con l’universo. “L'amore per ogni istante della vita mi porta ad esprimere con passione sentimenti ed emozioni. Ed è così che vorrei fosse vissuta la mia arte... assaporando intensamente il profumo dei miei colori.” (Cit. Paola Salomè)
“Le mie opere riflettono la gioia di vivere partenopea, con colori come il giallo che trasmette luce, il verde della natura, l’azzurro del mare… Le mie opere nascono dagli stati d’animo. Cerco di rappresentare l’amore verso tutto, verso la vita, la famiglia, i figli.”
La mostra è curata da Leonarda Zappulla critico e storico dell’arte: “Il linguaggio pittorico di Paola Salomè trae ispirazione dalla realtà, rivelando il vivo desiderio dell’artista di rappresentare la natura irradiata dalla luce della vita. Dalla visione dei suoi dipinti emerge una folgorante energia positiva: l’uso di cromie brillanti e intense caratterizza la sua produzione, costituita da opere in cui il dato reale è solo un punto di partenza da cui sconfinare per dare libera espressione all’estro creativo, che permette all’autrice di rappresentare il vero in maniera spontanea ed istintiva assolutamente sua e immediatamente riconoscibile”.
“A partire dall’impostazione coloristica sino a giungere a quella spaziale, le opere della Salomè sono esempi di una ricerca stilistica volta a raffinare il tratto, con lo scopo di dar vita ad un linguaggio essenziale dato per sovrapposizioni che rimandano all’arte pop ma con un’accezione romantica del tutto italiana. Con consapevolezza l’artista dà ritmo alle opere seguendo il flusso della sua immaginazione e delle proprie emozioni, lontana da stilemi o accademismi. Hanno così origine opere in cui le forme essenziali vengono cristallizzate in un’atmosfera sognante: realtà e fantasia non sono entità contraddittorie, bensì coordinate e coesistenti.”
Tra le opere preferite dell’artista: “Infiammarsi” è una tela che si trova nella Galleria di via Margutta a Roma e che è stata scelta anche per il Carrousel du Louvre a Parigi… Con quest’opera ha voluto creare una bellezza che illumina, nonostante il periodo buio che stiamo vivendo. Ha voluto rappresentare una sfera di fuoco vivissimo che resiste nonostante il mare freddo intorno. Poi abbiamo “Il sogno”, opera esposta alla fiera di Ferrara ammessa al premio Vittorio Sgarbi e l’opera “La vita”, un politico maestoso dall’aura coinvolgente, e “La luce della vita”, in cui è espressa tutta la poetica dell’artista.
Paola Salomè fa parte del progetto I Narratori del Nostro tempo commentate da Vittorio Sgarbi, nel quale il noto critico ha commentato la sua opera affermando: “Paola Salomè è un’artista post naïf, questo vuol dire che la sua naïveté non appartiene ad un filone, ad un genere che è quello della favola, quello del racconto di un luogo dove tutto è come nel mondo infantile […] Ecco allora i suoi riferimenti a Chagall, a Gauguin, a Kandinskij, che sono classici moderni che non impongono regole, misure e mestiere, ma semplicemente stati d’animo espressi con una grande purezza” (cit. Prof. Vittorio Sgarbi).