Paolo Baratella – Joe Ditale è ritornato!!!
Joe Ditale è una sceneggiatura fantapolitica di Paolo Baratella del 1974 messa in racconto da Gian Pietro Testa e presentata a Milano in quell’anno, Vita Morte e Miracoli di Joe Ditale, con dipinti monumentali, tre metri di altezza per quattro e cinquanta di base. Per la prima volta, dopo il 1974, la Gallerianumero38 presenterà una rilettura di quell’esperienza con dipinti e materiali inediti, a cura di Paolo Emilio Antognoli.
Comunicato stampa
La Gallerianumero38 è lieta di annunciare la mostra di Paolo Baratella, “Joe Ditale è ritornato!!!”, a Lucca, venerdì 15 marzo 2013, alle ore 18.30.
Trama. 1974. Un ricco imprenditore neo-nazista italoamericano, giovane e muscoloso, proprietario a livello globale di una catena infinita di stabilimenti di materie plastiche, arriva anche in Italia per impiantare una succursale per la produzione di preservativi per la testa. Il suo scopo è la massima diffusione di tale prodotto affinché la gente indossandolo resti isolata dalla cultura progressiva circostante e dalle idee di emancipazione sociale. Suo fine, oltre al profitto, è imporre, in modo sterile e acritico, il "pensiero unico". Ma ecco sopraggiungere due arditi rivoluzionari, Cleo detta Speranza e Ferdinando detto Gerundio. Introdottisi negli uffici del nerboruto imprenditore, escogitano un’orgia dove Joe Ditale, facile alla lascivia e al tranello erotico, finirà alla fine per soccombere sotto la furia rivoluzionaria di Cleo e Garcia.
Tuttavia, Joe Ditale, balorda metafora erotico-politica della vita indistruttibile della monocultura, non muore mai!
Ed ecco che a quasi quarant’anni di distanza, Joe Ditale ritorna!
Joe Ditale è una sceneggiatura fantapolitica di Paolo Baratella del 1974 messa in racconto da Gian Pietro Testa e presentata a Milano in quell’anno, Vita Morte e Miracoli di Joe Ditale, con dipinti monumentali, tre metri di altezza per quattro e cinquanta di base.
L’epopea del supereroe negativo Joe Ditale nasce nello studio milanese dell’artista, trasformato in un epico set foto-cinematografico. Questo lavoro, nel ’74, attiva una commistione fra i più diversi media, happening, fotografia, fumetto e video-fotoromanzo, includendo pittura e tecniche di produzione fotolitografiche. Un processo di sincretismo linguistico e contaminazione che implicava in quell’epoca una straordinaria ridefinizione dei generi, alto e basso, trash erotico-politico cospirazionista, parodia dissacrante, critica politico-sociale e altro ancora, oltre a implicare una partecipazione collettiva di altri artisti allo stesso progetto.
Per la prima volta, dopo il 1974, la Gallerianumero38 presenterà una rilettura di quell’esperienza con dipinti e materiali inediti, a cura di Paolo Emilio Antognoli.
Nelle foto di copertina del 1974, Paolo Baratella, fra tele giganti, guarda con distacco l’empia condotta del suo personaggio, il quale, mezzo nudo in cilindro, calzamaglia rossa, svastica tatuata e ritratto hitleriano sul petto, brandendo una sorta di fallo di legno impugna con l’altra una bandiera stelle e strisce.
Paolo Baratella (Bologna, 1935) vive e lavora a Lucca.