Paolo Baratella – Sara’ una risata che vi seppellira’

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DI SPAZIO AREF
Piazza Della Loggia 11f, Brescia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal giovedì alla domenica ore 16 - 19.30

Vernissage
02/11/2013

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Paolo Baratella
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra in occasione della VI edizione del Premio Rizzi, con opere che risalgono al 1969, accompagnata da due conversazioni sull’arte degli anni ’70.

Comunicato stampa

In occasione della VI edizione del Premio Emilio Rizzi 2014, dedicato al 40° anniversario della strage di Piazza della Loggia, l’Aref dedica due iniziative all’arte e alla cultura degli anni ’70.
Sabato 2 novembre alle ore 18 la Galleria di SpazioAref inaugura la mostra di Paolo Baratella Sarà una risata che vi seppellirà, con una decina di opere che vanno dal Che del 1969 fino a tele più recenti. Fin dagli anni ’70 Baratella vive l’arte con un profondo impegno civile e politico, la sua pittura è sempre impegnata, come l’ha definita Vittorio Fagone nel catalogo dell’importante mostra dedicata all’artista a Palazzo Reale a Milano nel 1998. La definizione di “pittore politicamente impegnato” non si trasforma mai per Paolo Baratella in un’etichetta che data la sua produzione artistica in un tempo lontano; se l’impegno politico di quegl’anni è “militante”, oggi l’artista cerca con le sue opere di proporre spunti di riflessione per stimolare la coscienza dell’osservatore di fronte ai grandi temi dell’attualità. In concomitanza con la mostra, SpazioAref ospita due conversazioni sull’arte degli anni ’70. Il primo incontro domenica 17 novembre, a cura di Silvia Iacobelli, sarà dedicato all’arte a Milano: dall’occupazione studentesca della Triennale nel 1968, ai pittori che gravitavano sull’Accademia di Brera, alla mobilitazione del mondo dell’arte milanese per la realizzazione del Monumento a Roberto Franceschi, divenuto Monumento cittadino il 23 gennaio 2013.
Il secondo incontro domenica 24 novembre, a cura di Marco Camisani e Maddalena Penocchio, ricostruisce le attività culturali che hanno animato Brescia dopo la strage di Piazza della Loggia: dalla mostra L’arte come autocoscienza contro il fascismo di ieri e di oggi realizzata in Palazzo Loggia in occasione del primo anniversario della strage, all’inaugurazione del Monumento alla vittime progettato dall’architetto Carlo Scarpa, alle iniziative dell’A.A.B. (Associazione Artisti Bresciani), fulcro fondamentale della cultura bresciana di quegli anni.

PAOLO BARATELLA
Nato a Bologna nel 1935 da genitori ferraresi, inizia la sua attività espositiva nei primissimi anni sessanta a Milano. Successivamente negli anni a Bonn, Berlino, Barcellona, Basilea, Mosca, Parigi, Anversa e inoltre a Taipei, Toronto, Montreal, S. Francisco, New York. Nel 1973 espone al Palais des Beaux Arts di Bruxelles e nel 1974 al Musée d’Art Modern de la Ville de Paris, mentre, nel 1976 gli viene assegnata la Borsa del Senato di Berlino D.A.A.D., che darà luogo a un lungo soggiorno Berlinese e a una serie di mostre in musei d’arte moderna e in Kunst Werein: Berlino, Hannover, Francoforte, Wuppertal, Bielefeld, Karlsruhe, Stoccarda, Monaco, Zurigo.

BIOGRAFIA
Paolo Baratella nasce a Bologna nel 1935 da genitori ferraresi. Trascorre l’infanzia a Bologna in Via Lame. Il negozio del papà sarto in centro, al servizio del regio esercito; poi la guerra. Nel 1940 il ritorno della famiglia a Ferrara che accende nel suo orizzontale e nebbioso splendore, un mondo di misteriose presenze. Il bimbo Baratella, sotto le bombe americane vestito da figlio della lupa, vince in prima elementare il corso di disegno. A sei anni decide che sarà un pittore, e sarà grande almeno quanto Capuzzo ferrarese, pittore eclettico sul barcone di Codigoro.
La tragedia della guerra, lo sfollamento, i rifugi antiaerei, le bombe, i bengala, le buche scavate nella terra, il teatro dei burattini, le grandi passioni trasmesse da quel burattinaio che si chiamava Forni e, dopo la guerra, la compagnia teatrale Doriglia/Palmi, i trasalimenti per le grandi tragedie dell’uomo stilizzate in baracconamenti di luci e ombre nette. E Gigetto il gelataio di Vicolo Mozzo Orcaballetta con quei carretti a draghi e cigni cari a Visconti in Ossessione, laggiù nella Piazza Castello sempre a Ferrara. Realtà negli occhi di un fanciullo, i maestri dell’educazione estetica, oltre alla fame e alla miseria, alle grandi manifestazioni contro gli agrari: “Hanno ucciso Boari...” silenzio, una tragedia, il padre fascista commentava... Prova a dipingere con l’olio d’oliva Dante e i tubetti trovati, sulle anime delle pozze di tessuto del papà sarto e della mamma sarta, che il mondo era fatto di sarti, eppoi, di santi e di pittori che andavano nelle chiese per la minestra e decoravano il cinemino della parrocchia dei Frati Francescani: ma quale Liceo Artistico Dosso Dossi! Cosmè Tura, Cossa, Ercole De Roberti, eccoli a Schifanoia per stupire, coi primi peli di barba e foruncoli e geometrali ragionamenti con un compagno virtuale di nome De Chirico Giorgio, eppoi il‘54/55 a Procida, isola del poeta, a cantar d’amore dopo aver sgranato occhi e anima su campi di concentramento nazisti, in una mostra fotografica al ridotto del Teatro Comunale; fuggito da tutto, voglia d’annientamento.
E giù a dipingere in un solaio al n. 8 di Via Montebello a parlare le notti di Kante Nietzsche, mentre turbamenti mistici continuavano a minacciare l’integrità dell’atleta ciclista, alla ricerca solitaria di Dio.

L'AFFERMAZIONE E LA MATURITÀ
Conosce Piero Manzoni, Antonio Recalcati e Mario Nigro, e un po’ per non morire, vive a Parigi eppoi affamato, conosce Giorgio Marconi ed Emilio Tadini e vince la Biennale di San Marino. Si sposa nel ’62! Nel ’63 fugge ed espone a Londra poi a Parigi, prescelto da una commissione internazionale alla Galerie des Jeunes in rue St. André des Arts, sì a Parigi, proprio a Parigi.

È un artista “affermato”, con articoli su “Le Monde” e altre storie scritte da Jean Jaques Leveque. Nel ’64 nasce Silvia, si separa e fugge in Germania a Bad Godesberg capitale a Bonn, incontra Gunther Grass, espone a Berlino e a Bad Godesberg: la Germania diventa il punto di riferimento fondamentale, anche politico. “La domanda e l’offerta” unisce in comunità d’intenti politici ed estetici Baratella a Spadari e De Filippi, in una mostra del ’67 a MilanoGalleria del Grattacielo. Ma già la morte di Ardizzone aveva acceso la rabbia del giovane artista. Il sodalizio produrrà molta attività di mostre così dette di impegno politico, mentre Baratella sviluppa una sua visione antagonista del tutto originale e individualizzata.
L’occupazione della Triennale di Milano e le successive strategie terroristiche della tensione di stato indirizzeranno sempre di più la sua visione artistica nella direzione della lotta movimentista. Ancora in Germania a lavorare, a conoscere gli artisti che la politica la fanno, dicono, davvero: Vostell Beuys, Kienholz, Grutzche, Canogar, Caniaris, Alverman, Monory, Kitaj,Tilson, Arrojo, Rancillac, St aeck, Errò, Klasen, ecc. Si innamora follemente di Giovanna Belluomini che sarà la sua compagna per sempre. Conosce Costanza e Paolo Sansoni che con Silvia saranno i suoi figli per sempre. Mostre ai musei d’arte moderna di Parigi, Bruxelles, Berlino, Hannover, Monaco, Bielefeld, Dusseoldorf, ecc..., e la Spagna con ancora Franco, il sequestro eppoi la condanna a Parigi di un quadro (bruciato pubblicamente a Brive) contro il razzismo, ne parlò anche Sartre. Rifluire! Terrorizzare! Altri quadri, altre azioni. Renato Guttuso! Un quadro di 23 metri alto 3,20: Vorrei e non vorrei. Vogliamo tutto e subito. Gli yuppies, Craxi.
Altre mostre, altri quadri, altri arrivi e partenze.
Grandi esperienze con la musica vicina, incollata ai quadri, musica fatta apposta da Giovan Battista Zotti, da Ivan Fedele, uno morto, il secondo grande e riconosciuto maestro a livello internazionale, per conoscere le radici dell’essere nel mondo. Sabina Macculi, il soprano che dà voce all’angelo annunciante che domanda ancora dell’uomo, alla Fondazione Mudima nel ’95 a Milano, con Maurizio Carnelli gran pianista. Il decennio ’90 lo vede attore all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano come titolare di cattedra: alla scoperta del nocciolo duro dell’arte. Nasce Rachele. È invitato alla XIII Quadriennale d’Arte di Roma nel 1999. Le esperienze estetiche, filosofiche e politiche sono tuttora in corso. Nel frattempo Gian Giacomo Spadari è morto. Baratella attualmente vive a Milano, a Cuccaro Monferrato e a Lucca.

MOSTRE
Partecipa a molte mostre e rassegne quali la Biennale di Milano 1974 e 1994, Triennale di Milano 1992, Quadriennale di Roma 1986 e 1999, La grande scala Bergamo 1995, Kunst und Politik, Karlsruhe, Francoforte, Basilea,1970, Partei Ergreifen Recklinghausen 1981, VI Biennale d’Arte Sacra San Gabriele 1994, XI Biennale d’Arte Sacra San Gabriele 2004, Allegorien Realismusbebegnung Berlino 2004, Biennale d’arte Aldo Roncaglia San Felice sul Panaro 2003, Salvare Venezia Biennale 1972, Collecciò Martinez Guerricabeitia Nova selecciò Valencia 2001, Anticiper le Primtamps Chàteaoroux, Sogni di carta Lubiana 1998, Le ragioni della Libertà Milano 1995, Um konkrete Utopien in Kunst und Gesellschaft Dusseldorf Zurigo 1990, In Szene gesetz sechs Raume Monaco 1988, Extra moenia Capo d’Orlando1988, Art 88 Los Angeles 1988, Het verhaal, de illusie, de simbolen Anversa 1981, Mythologies quotidiennes Parigi 1977, Ars 1974 Helsinki 1974, Biennale d’ Arte Sacra Bologna 1963 (1° premio), Biennale Internazionale di San Marino 1962 (2° premio), Panorama giovane pittura italiana 1962 (1° premio), Manifestasion de soutien au peuple vietnamien Parigi 1968, D’Après Lugano 1971, Mit Kamera, Pinsel und Spritzpistole Recklinghausen 1973, Italiensche Realisten Berlino 1974, Fremdarbeiter situationen Berlino 1975, Dreissig Frieden Berlino 1975, Pittura a Milano 1945-1990 Milano 1992, Zeichnungen und so weiter Berlino 1993, Premio internazionale città di Sulmona 1998 (1° premio), Immagine d’impegno-impegno d’immagine Roma 2000, Image & Science Parigi 2001, Pittura del secondo novecento Urbino 2002, L’incanto della pittura Mantova 2004, Aiutiamo la Pace Ascoli Piceno 2007/2012, Oscar per la Pittura Casale Monferrato 2003, Immagini e storia Mosca 1986, Materiale del digitale Milano 2000, Contigue trasparenze Alessandria 2006, L’immagine critica: Milano anni 60, tra pop e contestazione Milano 2006, Grande affresco nella Cattedrale di Ferrara 2006, Generazione anni trenta Pieve di Cento 2001, Mappe d'artista Trento, Roma, Milano 2010. Un secolo tra realtà e immaginario, Palazzo della ragione Padova 2012, 54a Biennale di Venezia 2011, 1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza Università Bocconi Milano 2012-2013, Jesoloarte omaggio a Paolo Baratella Pala Arrex Iesolo, Plus ultra Galleria d'arte contemporanea Termoli, Artisti per Nuvolari Mantova Museo Sartori, La ruota Palazzo Ducale Lucca, .La Milizia Realista: una storia italiana Museo d'Arte contemporanea Città di Lissone.

Molte le personali in Italia: Centro arti visive Palazzo dei Diamanti Ferrara 1971, Sala polivalente padiglione d'arte contemporanea del Palazzo dei Diamanti Ferrara,1977. Forte di Bard, Regione Valle d'Aosta 1985, Galleria d'arte contemporanea Città di Gallarate 1993, Fondazione Mudima di Milano e alle Gallerie Civiche d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara nel 1995, a Palazzo Reale di Milano nel 1998, alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Donato Milanese nel 2001, ai Servizi Territoriali di Castelfranco Veneto nel 2002, allo Spazio Ajeek di Milano 2003, a Palazzo Guasco di Alessandria 2003, al Parco Nazionale Montorio Alvomano Regione Abruzzo 2005, mostra antologica alla Casa dei Carraresi di Treviso 2009. Palazzo dell'Annunziata, Matera 2009. Castellarte, Mostra Antologica, Città di Castelli 2010. Baratella prima di Baratella, Casa dell'Ariosto Ferrara 2010, Baratella prima di Baratella , Centro Frau Ferrara 2011, Canto del capro nel giardino delle Esperidi, Galleria d'Arte contemporanea Montevergini Città di Siracusa 2011, Joe Ditale è ritornato!!! Gallerianumero38 Lucca 2013, Risorto Santafrancesca romana Ferrara 2013, Premio speciale alla carriera Targa d'oro Città di Sulmona 2013, Sarà una risata che vi seppellirà Aref Brescia 2013.