Paolo Bielli – Tre icone del secondo novecento
Nella installazione “site specific” a Camere d’Aria, vi sono tre suoi grandi ritratti di icone del secondo novecento; Marilin Monroe, e due antidivi, Franco Citti e Helmut Berger, a rappresentare una trimurti che ispira fenomenologia e visione e aspira a espiare incerte colpe.
Comunicato stampa
Lo show e lo schoc, sono le direttrici convergenti nel lavoro pittorico di Paolo Bielli; il raffreddamento delle pulsioni lo ha portato a far tornare l’aspirapolvere sigillato di Jeff Coons, di nuovo un aspira polvere azionato contro ogni possibile acaro su una pelle di vacchetta anni 70, in una performance di qualche anno fa a Monserratoarte900, di Vincenzo Mazzarella.
Nella installazione “site specific” a Camere d’Aria, vi sono tre suoi grandi ritratti di icone del secondo novecento; Marilin Monroe, e due antidivi, Franco Citti e Helmut Berger, a rappresentare una trimurti che ispira fenomenologia e visione e aspira a espiare incerte colpe.
Presente anche un crudele mandala composto da coltelli, perche’ “fratelli coltelli”, non e’ solo un’assonanza di rima, ma e’ ri-ferito al film “Ostia” del 1970 che, dopo “Accattone” di cui ricorre il cinquantenario dall’uscita, e’ il capolavoro dove la sublimazione filmica dei fratelli Citti raggiunge il pieno svolgimento, in un “Teorema” dove sono stati allievi, ma anche maestri di Pier Paolo Pasolini.
Collaborazione: Franco Di Matteo
Le icone sono stelle che non si sgretolano mai.
Sono circondate da aureole illuminate dagli occhi di Dio.
Sono finestre di speranza graffiate da unghie logorroiche che abitano le citta’.
Sono aureole umanizzate che ci fanno sperare nell’infinito.
(Paolo Bielli)