Paolo Brenzini – I sogni nel frigorifero
Venti frame da video, stampati su acetato bianco e trasferiti su tela, come fossero dipinti. “E’ una sceneggiatura di amori infranti”, spiega l’artista. Un viaggio tra sentimenti, gioie e sofferenze comuni a tutti, selezionati da internet, attingendo da quell’inesauribile contenitore del contemporaneo che è Youtube.
Comunicato stampa
L’associazione culturale Art Action, all’interno dell’Exhibition Project 2012, è lieta di presentare la personale di Paolo Brenzini, I sogni nel frigorifero, a cura di Vincenzo Scardigno e Vera Agosti , dall’11 al 25 marzo 2012, col Patrocinio della Provincia di Novara e della Fondazione Novara Sviluppo.
Venti frame da video, stampati su acetato bianco e trasferiti su tela, come fossero dipinti. “E’ una sceneggiatura di amori infranti”, spiega l’artista. Un viaggio tra sentimenti, gioie e sofferenze comuni a tutti, selezionati da internet, attingendo da quell’inesauribile contenitore del contemporaneo che è Youtube. Spezzoni di vita, visti con gli occhi dell’alterità e opportunamente rimaneggiati dall’artista, con la precisa volontà di uscire da se stesso e aprirsi agli altri. La costante presenza nelle immagini del monitor del computer, rimanda all’iconografia cinematografica: le opere in successione sono come un film da vedere proiettato su una sorta di schermo; sia il pubblico, sia l’autore stesso ne sono gli spettatori.
Le figure sono spesso sgranate, indefinite; i colori freddi e delicati; le atmosfere oniriche e malinconiche. La dimensione dell’attesa si manifesta con luoghi non luoghi che attendono di essere vissuti. E ancora l’amore, aspettato, sospirato, consumato e sofferto. Nella composizione della rappresentazione, numerosi i riferimenti alla storia dell’arte: citazioni di Piero della Francesca, dei cubisti, Warhol, Schifano…. Le scene si svolgono a Pescara, centro del racconto e della memoria personale dell’artista, che diventa palcoscenico del mondo.