Paolo Calabresi – Percorsi trasversali
Grazie alla collaborazione dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e moda, all’interno della Sala della Protomoteca, una delle più prestigiose del Campidoglio, si terrà la prima mostra d’arte mai organizzata dell’artista Paolo Calabresi.
Comunicato stampa
Venerdì 19 gennaio dalle ore 17.00, grazie alla collaborazione dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e moda, all’interno della Sala della Protomoteca, una delle più prestigiose del Campidoglio, si terrà la prima mostra d’arte mai organizzata dell’artista Paolo Calabresi.
L'artista, per la sua formazione ed attività scientifica, concentra nelle opere in mostra sperimentazioni che in parallelo percorrono i temi della natura e delle emozioni. Le opere, seguendo il filo della memoria, mostrano come i complessi meccanismi della mente siano intimamente connessi alla natura ed alla sequenza di eventi che la caratterizzano.
Le sue opere, utilizzando immagini e colori, rappresentano un’elaborazione mentale del mondo esterno e suggeriscono che gli stimoli di bellezza ed emozione estetica causano modificazioni biologiche nei circuiti neuronali. Tema ricorrente della mostra è la natura e gli alberi, intesi dall’artista come un ponte simbolico verso le neuroscienze. Le opere sono il risultato della contaminazione tra sperimentazione scientifica e la ricerca artistica. L’autore infatti nota come il neurone, la cellula nervosa, ingrandito migliaia di volte assomigli ad un albero.
Le opere tentano di esplorare le somiglianze tra i complessi e transitori stati mentali umani, generati da un’incessante plasticità dei circuiti neuronali, con gli alberi che, attraverso radici, tronchi e chiome, esprimono la mutevolezza della natura e del paesaggio. Tale analogia sottolinea la complessa interazione tra elementi dinamici e statici che sottendono ai processi cognitivi e neurali. Sia le reti neurali che gli alberi sono in un magnifico equilibrio tra stabilità strutturale e adattabilità alle mutevoli condizioni ambientali, sottolineando così, l'importanza di una prospettiva interdisciplinare tra neuroscienze ed arte.
La mostra, quindi, nasce anche con l’intento di confrontare questa mutevolezza naturale e mentale con la lunga e solida storia della sala della Protomoteca. Un dialogo tra la natura dinamica e mutevole e la staticità dei busti da sempre presenti nel Campidoglio.
Opera iconica nel percorso espositivo è rappresentato dai "Piralischi" (fusione tra piramidi ed obelischi). Tale installazione artistica, creata in collaborazione con il "Gruppo 333", di cui Paolo Calabresi ha fatto parte negli anni '70, si erge come una componente centrale della mostra. La natura stessa di questa installazione, quasi invasiva, permea la sala Protomoteca, sottolineando così il suo ruolo di grande rilevanza storica e simbolica all'interno del contesto cittadino romano. I "Piralischi" incarnano un'opera d'arte che trasuda significati complessi e profondi, offrendo una prospettiva intrigante sulle dinamiche creative. La loro presenza nella Protomoteca sottolinea il loro dialogo con la storia artistica della città di Roma, rafforzando il legame tra l'opera, l'artista e il contesto culturale in cui sono stati concepiti.
L'installazione rivela la profonda connessione tra il passato e il presente artistico di Calabresi, offrendo agli spettatori una straordinaria opportunità di riflessione sulla continuità dell'espressione artistica nel corso del tempo.
Paolo Calabresi Roma (1956). Trascorre la sua infanzia e giovinezza a Castel Madama (RM). Nel 1972 il pittore astrattista Remigio Clementoni fonda a Castel Madama la “Libera Scuola di Pittura” alla quale Paolo aderisce partecipando a diverse esposizioni collettive. Nel 1975 la Scuola si scioglie e un gruppo di tre allievi decide di proseguire l’esperienza artistica formando il “Gruppo 333” composto da Paolo Calabresi, Francesco Salinetti e Vincenzo Salviani. Oltre alle installazioni di gruppo l’autore ha sempre dipinto.
Calabresi dopo la laurea in Medicina e la specializzazione in Neurologia, è prima ricercatore e poi professore associato di Neurologia presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2005 al 2019 dirige come professore ordinario la Clinica Neurologica dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2019 dirige l’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica presso il Policlinico Gemelli di Roma. Durante la sua carriera ha contribuito all'identificazione e alla comprensione delle basi molecolari e sinaptiche delle malattie neurodegenerative. Nell’ambito delle Neuroscienze collabora con prestigiose Università e centri di ricerca internazionali. È docente nel Master di Neuro-estetica dell’Università di Tor Vergata di Roma.