Paolo Coltro – Padova Informale

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO CULTURALE ALTINATE - SAN GAETANO
Via Altinate 71, Padova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10.00 - 19.00, lunedì chiuso

Vernissage
19/10/2011

ore 18

Artisti
Paolo Coltro
Curatori
Barbara Codogno
Uffici stampa
STUDIO ESSECI
Generi
fotografia, personale

Le sue fotografie raccontano di spazi della città di Padova che ci sono ben noti, da Via Venezia ai palazzi e agli edifici più celebri, dal Portello alle piazze. Ma nonostante alcuni indizi ci facciano capire che “ci troviamo qui”, esse ci traducono in uno spazio altro, decontestualizzato, stravolto e illuminato dalla magia di un click.

Comunicato stampa

PADOVA INFORMALE è la prima mostra fotografica di Paolo Coltro. Curata da Barbara Codogno, PADOVA INFORMALE è una riuscita e decisiva prova autoriale che trova collocazione all'interno del contenitore RAM, manifestazione dedicata al contemporaneo e patrocinata dal Comune di Padova - Assessorato alla Cultura.
Paolo Coltro è caporedattore responsabile della sezione cultura e spettacoli per i tre quotidiani Finegil del Gruppo L'Espresso (mattino di Padova, tribuna di Treviso, nuova Venezia) e come giornalista è da sempre un punto di riferimento imprescindibile per la città di Padova.
"Paolo Coltro fotografo è invece una felice scoperta" partecipa con entusiasmo l'Assessore alla Cultura Andrea Colasio: "Coltro ci propone una città che egli ama appassionatamente, tanto da ritrarla nei suoi aspetti più misteriosi e inediti. Ritratti che non appartengono soltanto al mondo giornalistico e letterario, perché Paolo Coltro è anche un geniale fotografo e ce lo dimostra in quest'occasione, svelandoci i tratti "informali" di una città in continua evoluzione".
Le sue fotografie raccontano di spazi della città di Padova che ci sono ben noti, da Via Venezia ai palazzi e agli edifici più celebri, dal Portello alle piazze. Ma nonostante alcuni indizi ci facciano capire che "ci troviamo qui", esse ci traducono in uno spazio altro, decontestualizzato, stravolto e illuminato dalla magia di un click.
Da un lato Coltro ricerca, stringe, seziona, ingrandisce, estrae arbitrariamente porzioni di luoghi o di luce che coagula in agglomerati materici, approdando a un'espressione pittorica astratta. Dall'altro, invece, è attratto dalla presenza del vuoto. Acciaio, cemento, lamiera: i protagonisti del suo mondo riscoperto non tradiscono traccia di presenza umana. In un universo rigorosamente distorto, sono "non-luoghi" le cui linee disegnano geometrie insospettate che si stagliano in campiture di colori primari.
Muovendo dall'esplorazione di spazi, luoghi e architetture della città - stravolti da un obiettivo che ne ingrandisce, isolandoli, gli elementi materici e che allo stesso tempo li parcellizza in mondi a sé stanti - la ricerca di Paolo Coltro approda a un'espressione più pittorica e astratta, vicinissima alla temperatura dell'informale.
Difficile, osservando il risultato finale, riconoscere che di fronte si ha una fotografia e non un quadro; più arduo ancora indovinare da dove sia stato mai preso quel particolare, quale ne sia il punto di partenza.
In tutto questo non vi è alcuna ricerca di artificio, anche sul versante tecnico: Coltro non usa il ritocco digitale e non interviene pittoricamente sulle foto; semmai una tensione continua, incessante verso uno stato estremo - puro - della realtà.
Negando qualsiasi "forma" a priori - sia figurativa, sia astratta - la fotografia di Coltro si apre a una nuova conoscenza delle forme stesse, ripercorrendo con l'obiettivo il sentiero tracciato dall'arte informale.
Note sull'autore:
Paolo Coltro nasce a Vicenza nel 1953.Ha sempre voluto fare il giornalista, tanto che è tra gli editori dell'Arca di Noè, mitico periodico studentesco del Liceo Classico Pigafetta (inizio anni '70): alcune sue idee fanno raggiungere il pareggio di bilancio alla pubblicazione. Appena più tardi collabora a Sport 70, Veneto Sette, Confronto Vicentino e ad alcuni quotidiani nazionali. Dopo gli studi universitari viene assunto al "mattino di Padova", che nasce il 28 marzo 1978: quindi è tra i fondatori. Fino al 1991 il suo cursus honorum si svolge all'interno del quotidiano padovano: cronista di giudiziaria, vicecaposervizio interni, capocronista (per quattro anni: momento di massima diffusione del giornale), caposervizio cultura. Nel 1991 accetta la vicedirezione del neonato quotidiano Nuova Vicenza, cui collaborava quando era settimanale. Ne diventa direttore dopo pochi mesi. L'esperienza a Nuova Vicenza dura un anno e mezzo. Si dimette per diversità di vedute sulla linea editoriale. Collabora dal Veneto per un anno con il Corriere della Sera e il supplemento Sette,(prodotti circa 150 articoli) ma il Corriere non stabilizza la sua posizione. Accetta quindi di rientrare ai quotidiani Finegil del Gruppo Espresso, che lo inviano a Treviso come caporedattore responsabile della redazione della "tribuna di Treviso". Qui resta per cinque anni, fino al 1999: in un periodo di flessione generalizzata delle copie della stampa quotidiana, riesce a mantenere i livelli di vendita e diffusione. Rientra a Padova, al "mattino" nel 1999: è caporedattore responsabile della sezione cultura e spettacoli per i tre quotidiani del Gruppo (mattino di Padova, tribuna di Treviso, nuova Venezia). Responsabilità e qualifica che mantiene tuttora.
Ha pubblicato alcuni libri. "Da Antenore al Nuovo Millennio" con foto di Uliano Lucas, editore Bruno Vespa; un secondo libro sempre con le foto di Uliano Lucas sul Veneto locomotiva del Nordest; i testi di alcuni libri fotografici del trevigiano Antonio Zuccon (Burano, Cibiana, altri) ; un testo monografico sulle sculture di Elio Armano; di prossima pubblicazione un volume dell'Università di Padova che raccoglie i suoi articoli sul Veneto, la cultura, le trasformazioni, pregi e difetti del Nordest.
La fotografia non è mai stata un hobby, piuttosto un amore nascosto.