Paolo Fabiani – Let’s give peace a chance
Mostra personale.
Comunicato stampa
Sabato 3 settembre alle ore 18 SONDARE L’ALTROVE incontra l’Università per la pace con LET’S GIVE PEACE A CHANCE di Paolo Fabiani a cura di Milena Becci. La mostra, organizzata da Pelicula studio fotografico all’interno della manifestazione SE VUOI LA PACE PREPARA LA PACE, è promossa dall’Università per la pace e dalla Fondazione Pescheria con il patrocinio della Regione Marche, del Consiglio Regionale delle Marche e del Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza.
SE VUOI LA PACE PREPARA LA PACE, giunta alla sua decima edizione, ospita quest’anno una dozzina di eventi culturali, mostre d’arte, spettacoli teatrali e concerti che si terranno in diverse città delle Marche all’insegna della diffusione della cultura della pace. SONDARE L’ALTROVE, ideato da Michele Alberto Sereni con la collaborazione della curatrice Milena Becci e dell’artista Nevio Mengacci, ha deciso con fermezza, quest’anno più che mai, di legarsi a questo importante evento diffuso nella regione per rinnovare la sua forte intenzione di includere e accogliere rigenerando di volta in volta lo spazio del fotografo pesarese: un luogo di lavoro, di attività certosina e progettazione, apre, o meglio spalanca, le sue porte per dare ospitalità all’altro e per giungere all’altrove. Il processo di stasi avvia ancora una volta un nuovo corso e energie latenti emergono in modo più o meno marcato, sviluppano nuovi piani di profondità e prospettive trasversali, generano un ampliamento del senso comune e della visione. Così nasce questo progetto, con l’intento di integrare l’estraneità, renderla comunicante e portatrice empatica, e duttile, verso una continua osmosi del linguaggio, cercando anche nella più pallida astrazione il senso rivelatore di insolite possibilità.
È Paolo Fabiani il protagonista di questa nuova avventura, artista che da sempre riflette sulle tematiche legate alla diffusione della cultura della pace e si impegna concretamente nella costruzione del dialogo attraverso la sua arte e la sua umanità. A tal proposito Fabiani scrive: “LA RIVOLUZIONE UMANA DI UN SINGOLO INDIVIDUO CONTRIBUIRÀ AL CAMBIAMENTO NEL DESTINO DI UNA NAZIONE E CONDURRÀ INFINE A UN CAMBIAMENTO NEL DESTINO DI TUTTA L’UMANITÀ. Questo è l’incipit del romanzo del mio maestro Daisaku Ikeda dal titolo La rivoluzione umana. Il Presidente Ikeda è leader del movimento buddista per la pace mondiale Soka Gakkai International e con queste poche parole spiega che la pace non è un concetto astratto, nasce piuttosto dalle azioni che compiamo ogni giorno e, soprattutto, della direzione del cuore. Io credo che non ci sia bisogno di molte sovrastrutture: pace è necessità di dialogo, collaborazione, desiderio partecipativo e empatia, cioè semplici ingredienti ma spesso difficili da reperire. L’arte può svolgere questa missione, colmare le differenze, incoraggiare gli esseri umani.” Nell’arte di Paolo Fabiani è intrinseco questo pensiero appartenente alla sua umanità, forte e sincera, e alla sua sensibilità che viene attratta sovente dalla concretezza e dalla stabilità della materia di cui sono composti i suoi lavori: dai primi anni ‘90 l’elemento tridimensionale ha preso il sopravvento all’interno della sua ricerca con la realizzazione di sculture in argilla cruda, ceramica o gesso ma è poco prima, nel 1988, che nascono le prime opere di Fabiani eseguite con la pittura a soffio: erano già emersi i primi suoi problemi polmonari e usare il pneuma vitale su grandi superfici, spingendo il colore sul supporto come fosse un pennello invisibile, dichiara l’artista, creava e crea tuttora una sorta di contraltare con la mia dispnea, manifesta il mio desiderio di non arrendersi ai limiti imposti dalla malattia che poi mi ha portato all'ossinoterapia 24h/24h ed infine quattro anni fa al trapianto bipolmonare. Questa tecnica, che nasce dall’osservazione dei lavoretti dei bambini in classe fatti a bocca soffiando l’inchiostro con una cannuccia, è stata accantonata per molti anni per poi essere ripresa con maggior forza nel 2021, anno in cui Fabiani ne ha esposto i risultati all’interno della mostra alla Galleria Vannucci di Pistoia dal titolo I sette samurai, a cura di Pietro Gaglianò.
Per SONDARE L’ALTROVE e per SE VUOI LA PACE PREPARA LA PACE, Paolo Fabiani presenta LET’S GIVE PEACE A CHANCE, un’azione pittorica in cui, alla presenza del pubblico, realizzerà uno dei suoi Soffi utilizzando, come supporto, dei teli che saranno predisposti lungo tutte le pareti dello studio. Alcuni bambini, simbolo del futuro e della purezza, saranno da lui invitati a soffiare il colore con il compressore dopo che l’artista avrà lavorato con il nero. Connessioni ancora più forti, quindi, dal pneuma al telo, per far crescere attraverso l’arte quei semi a cui viene affidato il domani. Il lavoro, risultato dell’azione, rimarrà visibile al pubblico per tutto il mese di settembre.
Domenica 4 settembre, sempre all’interno dello studio fotografico, dalle ore 10 alle ore 12, sarà possibile partecipare a un talk sul tema della pace scaturita dalla creazione artistica durante il quale interverranno Paolo Fabiani e Michele Alberto Sereni con la curatrice Milena Becci.
La mostra sarà visitabile dal 3 al 30 settembre nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle ore 16 alle ore 19 a ingresso libero. Durante l’opening sarà offerto un piccolo buffet accompagnato da una degustazione di vini dell’Azienda Agricolo Valturio di Macerata Feltria (PU).
Info: +39 329 4969275 / [email protected]
BIOGRAFIA
Paolo Fabiani (Montevarchi, 1962)
Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1985. Per la personale alla galleria Carini di Firenze nel 1989 espone i suoi primi quadri a soffio, alberi e cieli. Attraverso una cannula il pneuma arriva al colore e lo indirizza. Successivamente combina a quei dipinti delle piccole sculture in argilla cruda, ceramica o gesso. Nel '96 è invitato da Francesco Bonami al National Museum of Contemporary Art di Seul per la mostra Tradition & Innovation, Italian Art of Last 60 Years. Nel 2005 presenta Place, un'installazione ambientale realizzata per Pitti Immagine alla Fortezza da Basso di Firenze. Nel 2016 Rossella Del Sere e Paolo Fabiani sono ideatori del progetto Stand Up For Africa, arte contemporanea per i diritti umani, piattaforma che coinvolge giovani artisti di base in Toscana e richiedenti asilo africani.