Paolo Gotti – Visions
In mostra la visione astratta, pittorica, di paesaggi che sembrano tutt’altro che “reali” avvicina lo scatto fotografico ad una rivelazione quasi metafisica, o ad un miraggio.
Comunicato stampa
Inaugura il 20 dicembre 2012 negli spazi dello showroom ACF Trading la mostra Visions del fotografo bolognese Paolo Gotti: la visione astratta, pittorica, di paesaggi che sembrano tutt’altro che “reali” avvicina lo scatto fotografico ad una rivelazione quasi metafisica, o ad un miraggio.
A caccia di immagini, per trovare in paesaggi incontaminati o urbani la cassa di risonanza di emozioni universali, rendendole eterne: è questo che Paolo Gotti fa a partire dagli anni Settanta a tutte le latitudini: attento interprete di forme e colori e maestro della composizione di equilibri e simmetrie di una fotografia di viaggio pensata e studiata meticolosamente, così come richiede la sua formazione di architetto.
Come istantanee realizzate fuori dal tempo e dallo spazio, le “visioni” di Gotti rivelano un’intensità e un’empatia emotiva paragonabili a quelle di un pittore iperrealista, come lo aveva definito un naturalista dalla spiccata sensibilità artistica come Giorgio Celli, secondo cui “la realtà troppo reale, per uno strano circuito paradossale, sconfina nell’irreale e il fotografo è un artefice di miraggi”.
Le macchie di colore sfumate come in un acquerello, l’esaltazione dei cromatismi di mari che cambiano colore con il passaggio veloce delle nuvole, il taglio prospettico dei cieli, l’anatomia di deserti e altipiani rocciosi sottolineano la valenza pittorica e astratta degli elementi. È la poesia nella Natura, che Paolo Gotti immortala nelle sue corrispondenze estetiche, attraverso una sorta di metrica visiva che scandisce il ritmo dell’immagine.
Il monumentale repertorio fotografico di Gotti, che conta oltre 10.000 fotografie scattate in ogni parte del mondo, dalla Colombia al Madagascar, dall’India ad Haiti passando, solo per citare alcuni paesi, per Yemen, Islanda, Bolivia, Australia e Cina, contempla anche realtà urbane - e pertanto umane - che attraverso il suo obbiettivo si fanno a loro volta paesaggio.
Questa particolare visione del mondo si posa su un delicato equilibrio tra assenza e presenza dell’artista. Una vocazione da “etnologo”, come amava dire Giorgio Celli, diametralmente opposta a quella dell’esploratore che colleziona reperti: il fotografo restituisce al mondo le immagini dei cinque continenti, senza portare via nulla da essi.
In occasione della mostra, oltre ai pannelli fotografici di grandi e medie dimensioni, verranno presentati i tre calendari tematici 2013 Visions, Vita nei porti, Chioschi e ambulanti.
Paolo Gotti nasce a Bologna e si laurea in architettura a Firenze, dove frequenta il Centro di studi tecnico cinematografico conseguendo nel 1971 un attestato di idoneità alla professione di fotografo. Nel 1974 sceglie l’Africa come meta per il suo primo lungo viaggio: parte con la sua vecchia Land Rover e attraversa il Sahara fino al Golfo di Guinea. Al suo ritorno intraprende a tempo pieno l'attività di architetto, grafico e fotografo. Dopo varie esperienze nel campo della pubblicità, e una maturata esperienza nello Still life, si dedica sempre più al reportage. Gira il mondo con la sua Nikon per immortalare persone, paesaggi e situazioni che archivia accuratamente in un gigantesco atlante visivo, da cui nascono i calendari tematici che realizza da circa vent’anni. L'obiettivo della sua macchina fotografica è in oltre 70 paesi tra cui Niger, Cina, Haiti, Brasile, Messico-Guatemala, Nepal, Ceylon-Maldive, Indonesia, USA, Canada, Thailandia, Caraibi, Malesia, Miami, Yemen, Venezuela, Filippine, Cuba, India, Cile, Bolivia, Islanda, Australia, Colombia.