Paolo Guido / Alessia Iannetti
Mostra doppia personale di due artisti italiani Alessia Iannetti e Paolo Guido.
Comunicato stampa
L’ARTE DI PAOLO GUIDO
Testo a cura di Alexandra Mazzanti
Paolo Guido nasce a Lecce nel 1971, ha studiato e lavorato come grafico editoriale prima di dedicarsi interamente alla sua carriera di Artista.
Le sue opere digitali sono state esposte nella mostra “Would you be my Miracle” affianco ai leader mondiali della digital art, Ray Caesar e Natalie Shau, e la sua opera Titor è stata scelta come cover per l’album “Tradizione Elettrica” degli autori italiani Giorgio Baldi e Luca Fagella.
Le sue opere pittoriche, oltre ad attirare l’attenzione delle più prestigiose gallerie internazionali della scena New Pop e New Surrealism, sono state esposte nel recente 2012, presso il museo casa del Conte Verde di Rivoli, durante la seconda edizione della mostra “Pop Surrealism” curata dalla Dorothy Circus Gallery, galleria italiana che lo rappresenta.
L’arte di Paolo Guido ci accompagna alla riscoperta di una pittura squisitamente italiana, sia nei contenuti, sia nella tecnica che l’artista attinge dalla tradizione pittorica classica, dalle acqueforti, dalle incisioni, disegni in sanguigna e matite a punta rame e argento, tipici del 1500 e 1600.
Le sue opere, attraverso uno sfumato di memoria Leonardesca e caratteristico delle illustrazioni dell’epoca, raccontano stagioni e momenti della vita contemporanea, con una saggezza e una religiosità ritrovate, ispirate da antiche leggende e misteriosi racconti di una storia popolare e vita contadina, illuminata dalle ombre del sole e dalle luci della notte.
I suoi personaggi, quasi elfi o folletti, sembrano usciti da magici tarocchi per ricordarci la preziosità del Tempo, il Nostro Tempo, da vivere goccia dopo goccia senza sprecarne, nel rispetto della terra e dei suoi frutti. Ci prendono per mano per farci spiare la nostra stessa intimità, come attraverso il buco della serratura di una porta magica e finalmente ci vediamo dall’esterno, troppo spesso di corsa, smarriti in una routine di una realtà frenetica e ipertecnologica che ci allontana dalla madre terra e dai valori dell’essere umano.
Fanciulle dai capelli colore del grano, come fate o Madonne, avvolte dalle vigne argentate coltivate con cura, illuminano un paesaggio interiore popolato da simboli alchemici e profumi antichi… Teneri putti, dalle guance calde e lo sguardo astuto, interpretano eroi contemporanei e antiche divinità, insieme ai loro alter ego cartoni animati, in un immaginario dell’infanzia ormai mescolato e guidano i nostri occhi lungo sentieri dipinti incantati e incantanti.
La pittura di Paolo Guido propone una rilettura del “vedutismo” rinascimentale, come nell’arte del grande artista americano Mark Ryden, leader e icona del movimento pop surrealista, che a sua volta trae ispirazione dai capolavori di Leonardo, Giorgione, Tiziano…
Paolo Guido con la sua serie 13 Fortune, composta da sei opere inedite olio su tavola e alcuni disegni, riprende il racconto di un paesaggio italiano mistico che oggi è ancora ovunque, seppure spolpato, immutato nella sua perfezione, possibile in ogni frammento di tramonto passato o alba a venire e nel suo DNA di Italia pulsante, forte come la carezza di un padre ad un bambino dopo una giornata di lavoro e sorridente come lo sguardo di un cane che aspetta vicino al fuoco acceso.
THE ART OF PAOLO GUIDO
Text by Alexandra Mazzanti
Paolo Guido was born in Lecce in 1971, he studyed and worked as a plublishing graphic designer before deciding to dedicate his life to art.
His digital art works had been exposed in the show “Would you be my miracle” nearby the masters of digital art, Ray Caesar and Natalie Shau, and his artwork Titor has been choosen as cover artwork of the album “Tradizione Elettrica” by Giorgio Baldi and Luca Fagella.
Paolo Guido’s paintings, noticed by many important international gallerys, had been exhibited in the museum “Casa del Conte Verde di Rivoli” Torino, in in 2012 during the second edition of the “Pop Surrealism” show curated by Dorothy Circus Gallery that represents him.
The Art of Paolo Guido leads us to the discovery of a pure Italian painting, both in content and technique which the artist gets from the classical painting tradition, from etchings, engravings and sanguine drawings and metal point copper and silver, typical of 1500 and 1600.
His artworks, through a soft and pale inspired by Leonardo’s memory, in the typical style of the illustrations of that time, narrate about the seasons and fragments of contemporary life, using a resarched wisdom and religiousness inspired by antique legends and mysterious tales about a folk story and a rural life that is illuminated by the shadows of the sun and the lights of the night.
Paolo Guido’s charaters are a kind of elfs or elves which seem to come out from magic tarot cards, in order to remind us of the preciousness of Time, our Time, which has to be lived sip by sip, respecting the earth and its fruits, avoiding to waste it.
They hold our hands and they make us spy our intimacy as through a key hole of a magic door, and finally we see oureslves from the outside, loosing our time in a frenetic and technological world which separates us from Mother Nature and human values.
The Girls with golden hair, appearing as fairies or virgins and wraped in silver vineyard cultivated with care, illuminate an interior landscape populated by alchemical symbols and ancient perfumes ...
As the great american artist, leader and icon of the Pop Surrealism movement Mark Ryden, who takes the inspiration for his artworks from Leonardo, Giorgione, Tiziano, also Paolo Guido proposes a new view of the “Reanaissance’s view”.
With his 13 Fortune serie, consisting of six brand new, oil on board artworks and some drawings, the artist recalls the story of an Italian mystic landscape which today it’s still everywhere, although it’s gnawed, unchanged in its perfection, still possible in any instant of our past sunsets or upcoming dawns, strong like the caress of a father to a child when coming back from a day of work and smiling like the look of a dog waiting near the fireplace.
L’ARTE DI ALESSIA IANNETTI
Testo a cura di Alexandra Mazzanti
Alessia Iannetti è nata a Carrara nel 1985 e ha frequentato l’Accademia di Belle Arti presso la cattedra del Maestro Omar Galliani da cui eredita, oltre alla sapiente tecnica della grafite su tavola, “le stigmate” della più affascinante illustrazione contemporanea, delle sue prospettive, dalle inquadrature cinematografiche, fatte di bianchi e neri e di infinite declinazioni di grigi, che restituiscono al monocromo e al disegno l’eccellenza della profondità.
Siamo di fronte ad un’arte colta, sicura rispetto alla sua virata figurativa e fiera della sua adesione ad un Neoclassicismo onirico e surreale che oggi colloca la Iannetti tra i più interessanti artisti della scena Neo Surrealista e Neo Pop di livello internazionale, in risposta ad un linguaggio concettuale oggi troppo poco Contemporaneo.
Padrona del buio e del più intenso Noir d’autore, la Iannetti non sceglie di sedurre attraverso la paura o l’inquietudine, ma spinge il nostro sguardo verso un’intima dimensione altra, in cui i parametri razionali sono rovesciati come in un sogno ed è il silenzio a parlare, di fragili battiti d’ali, del nascosto cuore gonfio, abitato dai tanti colori della bellezza e pronto a lasciarsi implodere per portarli alla luce.
Le sue opere sono pervase da un misticismo notturno, ispirato dalle note scure dell’immaginario Dark anglosassone, (a cui l’artista fa preciso riferimento omaggiando nei titoli delle sue opere autori quali Smashing Pumpkins, Joy Division, The Cure, Hole…) ma suggeriscono un Tema dell’Ombra estremamente elaborato che porta dentro di sè, sia il sublime liberty della pittura di V. Corcos, D.G. Rossetti e F. Khnopff, sia l’ipnotica cifra “personale”, romantica e polverosa della fotografia di Margaret Cameron, Lady Hardawen e dello stesso Lewis Carroll, ponendo l’accento su una spontanea teatralità dei personaggi.
Così, le sue modelle sono chiamate a rappresentare fragili fanciulle in bilico tra mito e quotidianità, e vengono immerse tra foglie di boschi grigi che consentono all’artista di manipolarne le luci e le ombre come in una sorta di Cameroniana “Glass House”.
Mentre le atmosfere misteriose e sospese, dove esse si trovano avvolte, sono tanto evocative da essere capaci di provocare nello spettatore la mistica illusione di percepirne i sussurri e i fruscii, rimandandoci inevitabilmente alla letteratura di J. Lindsay, e in particolare al celebre capolavoro cinematografico di P. Weir “Picnic ad Hanging Rock” .
La mostra Daphne Descends
Ad occhi chiusi e piedi bagnati la pelle sfiorata da foglie fresche sulle guance, entriamo nella luce per rifugiarci nella penombra, mentre le labbra conservano il profumo del silenzio.
È la quiete dell’alba, dell’inizio di ogni cosa quando i sogni e i pensieri si rifugiano in un giardino di carta e le pagine della storia volano al vento come farfalle.
La mostra Daphne Descends prende il titolo dalla canzone degli Smashing Pumpkins e ripercorre il mito di Apollo e Daphne.
Dieci opere inedite, dalla cifra stilistica inconfondibile, realizzate in grafite, acquarello e china su tavola e su carta, ci guidano attraverso l’estasi di una surreale fusione con la natura. La fanciulla si trasforma in albero, le radici le scorrono sotto la pelle, spezzano l’incarnato diafano, sul corpo della bella bambola di porcellana, appaiono le crepe come su un guscio… Una metamorfosi si sta compiendo, è l’unico modo per salvarsi, per sopravvivere a quell’Amore fatto di cenere, e restituire ad esso altra vita, nascondendosi dentro un ricordo mai stato, da custodire in segreto, nel silenzio dove diventa leggero e volatile.
Ora l’amore è sublimato, è l’eterno fantasma di se stesso e può durare per sempre al centro di un universo originario e incontaminato, come in una leggenda, un mito, o una fiaba.
Per Alessia e i suoi disegni....di notte e di giorno.
La morfologia del disegno filtra e seduce lo sguardo, attraversa i pori della carta o le vene del legno. Si scioglie tra rosei marshmellow zuccherini e arterie pulsanti tra Ovidio, Carroll e la figlia perduta di Elisabeth Siddal.
Le foglie del bosco sono fitte e sospese nei fogli di Alessia tra la cieca bellezza dei volti e la consapevolezza di ferite suturate da stormi di colibrì multicolori.
È importante che il tempo non ci indichi la fine del libro e si perdano così le date dal calendario dei sogni dove il desiderio bucolico di Daphne si sottrae alle bramosie della carne inverandosi nel desiderio di una purezza ineffabile e assoluta come nelle verità dell’infanzia quando il libro della vita volta inesorabilmente ... pagina!
Omar Galliani , Udine 3 Febbraio 2013.
THE ART OF ALESSIA IANNETTI
Text by Alexandra Mazzanti
Alessia Iannetti was born in Carrara (Italy) in 1985 and graduated at the Accademy of Fine Arts where she had the opportunity to study with the famous Artist and Professor Omar Galliani from whom she inherited the complex graphite on board thechnique as “Estigmate” of the most faschinating contemporary illustration, with its cinematographic views and close ups made of blacks and whites and infinite variations of gray, that give back to the monochrome and the drawing the excellence of intensity.
As a reply to modern conceptual lenguage, no more so deeply contemporary, Alessia Iannetti, already placed between the most interesting artists from New Pop and New Surrealism international scene, offers a high-cultured Art, which is aware of its figurative turn and proudly follows the onirical and surrealistic aspects of Neoclassicism movement.
As a queen of the darkness and of the most intense Must of Noir, Alessia Iannetti chooses to seduce not by using fear or anxiety, but by pushing our look through a different intimate dimension, where rational codes are upside down as in dreams and so silence talks about the delicate flight of the butterflyes and about the hidden beating heart occupied by all the colors of beauty, which is now ready to implode in order to let colors spread out.
Her Artworks are penetrated by a nocturnal mysticism, inspired by the obscure tunes of the Dark anglosaxon culture (the Artist referes to it by using the same titles of authors such as Smashing Pumpkins, Joy Division, The Cure, Hole…) but they suggest a kind of extremely elaborated “Theme of Shadow” that carries inside both the sublime Art Nouveau Style of V. Corcos, D. G. Rossetti and F. Khnopff masterpieces and the hipnotical, romantic and dusty code of Margaret Cameron’s, Lady Hardawen’s and even Lewis Carroll’s photography, marking the accent on the natural solemnity of the characters.
In this way her models are called to represent fragile girls on the boundary between mythology and everyday life and they are submerged in the leaves of gray woods which led the artist to manipulate their light and shadows as in the legendary Cameron’s “Glass House”. While the misterious and souspended atmospheres, where the girls are immaginated, are so evocative that are able to cause a mystic illusion that makes us hear their whispers and swishes, reminding J. Lindsay’s literature and in particular the great masterpiece by P. Weir “Picnic at Hanging Rock”.
The exhibition Daphne Descends
With the eyes closed and wet feet, the cheeks caressed by young leaves, we get into light in order to take refuge in the shade, while the lips keeps the smell of silence.
Is in the quiteness of dawn, at the beginning of everithing when dreams and thoughts escape in a garden made of paper and when the pages of the story fly in the wind as butterflies. The exhibition Daphne Descends takes name from the song of the Smashing Pumpkings and follows the mith of Apollo and Daphne.
Ten brand new artworks, with Iannetti’s unique style, realized in graphite and oil colors on wood or paper, take us through a surreal exciting fusion with Mother Nature.
The Girl becomes a Tree, the roots run under her, breaking her white skin, so crackes break out on her beautiful porcelain body as on a shell.
A metamorphosis is taking place and it is the only way to survive, to that Love made of ashes, and to give back to it another life, hiding inside a never existed memory, a Love that has to be kept in secret and silence and that becomes light and able to fly.
Now Love is sublimated, it is the eternal ghost of itself and can last forever at the center of a primary and uncontaminated universe, like in a mith, a legend or a fairytale.
Dedicated to Alessia and her drawings…
by Night and Day
The drawing’s morphology seeps and seduces our eyes through the pores of paper and the veins of wood. It melts in pink and sweet mashmellows and pulsating arteries between Ovidio, Carroll and the lost daughter of Elisabeth Siddal.
In Alessia’s drawings the leaves of the forest are dense and suspended between the blind beauty of the faces and the awareness of wounds sewed by flocks of multicolored hummingbirds. It is important for Time to not reveal us the end of the story and to not make us lose the dates from the calendar of dreams where Daphne’s bucolic desire escapes from the lusts of the flesh becoming real through the desire of purity and an ineffable truth as in childhood when the book of life changes inexorably ... page!
Omar Galliani , Udine 3 Febbraio 2013.