Paolo Liberati – Grafite negativo dell’oro
La mostra, curata da Andrea Romoli Barberini, documenta con un nucleo di circa 25 opere a grafite la recente indagine dell’artista ternano.
Comunicato stampa
A partire da sabato 22 ottobre (fino a domenica 6 novembre) la Galleria Di Vin Arte di Via Matteotti a Mentana presenta la mostra personale Paolo Liberati – Grafite negativo dell’oro.
La mostra, curata da Andrea Romoli Barberini, documenta con un nucleo di circa 25 opere a grafite la recente indagine dell’artista ternano.
[…] Nell’esecuzione di queste opere nulla è predefinito e prevedibile: colore o grafite si distribuiscono su supporti che rifiutano sovente l’ortogonalità delle sagomature ordinarie, senza seguire percorsi obbligati e preordinati dal disegno.
Tutto ciò sembrerebbe smentire quel presupposto di senso sopra accennato, se non fosse che è proprio nella sperimentazione di questa azione pittorica affrancata dai vincoli della razionalità che risiede quel particolare a priori di significato determinante la scelta linguistica.
La tela, quindi, è qui da intendersi come porta per un altrove suggestivo, luogo dell’impossibile, in cui le forme, quasi fossero ripescate dall’indistinto, riemergono per l’effetto combinato di pensieri e azioni generandosi attraverso una casistica necessariamente incontrollabile che include gestualità istintive e libere associazioni di idee/forma senza l’obbligo della referenzialità per restituire inedite ipotesi narrative o soluzioni che, al contrario, sembrerebbero negare ogni possibilità di racconto. […]
(Dal testo in catalogo di Andrea Romoli Barberini)
Notizia Biografica – Paolo Liberati è nato a Terni nel 1957, risiede ed opera a Terni e a Roma.
Nel 1982, dopo aver conseguito i diplomi all’Istituto d’Arte di Terni e all’Accademia di Belle Arti di Roma (con Toti Scialoja e Alberto Boatto) aderisce alle teorizzazioni dello storico del teatro d’avanguardia Giuseppe Bartolucci per un Teatro d’Arte e di Poesia, passaggio dalla scrittura scenica alla scrittura artistica, e, assieme a Laila Santirosi, Emanuela Manini e Andrea Liberati, fonda la compagnia Tradimenti Incidentali, di cui è coautore, regista, attore e scenografo. Tra il 1983 e il 1992 la compagnia partecipa a rassegne e festival internazionali del teatro di ricerca con numerosi spettacoli. Autosospende il teatro fino al 2002 a favore di una ricerca pittorica intuitivamente gemellata con la ricerca fisica, con il fascino dei polimeri conduttori e della chimica chiarità degli spazi. Su ciò che può evocare una nuova “Luce Tattile”. Sul senso a tutto sesto della luce in forme formanti (1989-93) e immagini immaginanti di una arte allegra (1994-2001) cromaticamente forte, distesa a colorare un pensiero commestibile agli occhi. Ricerca pittorica di un colore “pane”, che fa la luce e viceversa luce che appare lievitante. Nel 1985 inizia il lavoro con il video, studia la luce virtuale elettronica, la sua torsione (vortice positivo-negativo), produce tarsie di luce elettronica, tarsie di immagini del reale, fisse e in movimento. Filma la vita vivente delle persone. Le libere conversazioni tra artisti, attori, registi studiosi. Le espressioni sottili dei volti e le mosse del corpo umano sciate dalla luce. Nel 1994 fonda, con Stefania Pieri, “Imaginalis”, ed entra nell’Associazione Roma Città di Cinema. Filma le installazioni di cinema nei luoghi dove sono stati girati per le manifestazioni “Passeggiate Romane”, “Promenades Romanes a Paris”.