Paolo Masi
Galleria Michela Rizzo ha il piacere di ospitare, nella
sede recentemente aperta in via Torre Belfredo a
Mestre, la mostra personale dell’artista fiorentino
Paolo Masi.
Comunicato stampa
Galleria Michela Rizzo ha il piacere di ospitare, nella
sede recentemente aperta in via Torre Belfredo a
Mestre, la mostra personale dell’artista fiorentino
Paolo Masi.
Un grande lavoro installativo, titolato Invaders,
occuperà la parete principale. Una soluzione
espositiva composta da 12 opere in plexiglass, di
diverse dimensioni e di formato rotondo.
I lavori di Masi sono realizzati attraverso la
stratificazione di vari livelli di pellicola dipinta,
restituendo così un effetto di particolare brillantezza
e colore.
Nella parete opposta l’artista presenta un’importante
opera storica, Rilevamenti esterne / conferme
interne, esposta alla Biennale di Venezia del 1978.
Altri lavori, in particolare alcuni del ciclo Serialità,
realizzati tra gli anni ’90 e duemila, con l’ausilio di
nastri adesivi, completeranno la mostra.
Un percorso che intende restituire, pur in piccola
parte, la natura eclettica di un maestro in questo
momento particolarmente e giustamente celebrato.
Paolo Masi è nato nel 1933 a Firenze, dove vive e
lavora. La sua attività è strettamente legata a una
continua sperimentazione sul modo di operare e
trasformare i materiali; per Masi, l’agire artistico è
qualcosa sempre in fieri, che di volta in volta si apre
a nuovi approfondimenti e a nuove soluzioni.
Dopo il confronto con le sperimentazioni post-
informali e la ricerca nell’ambito dell’astrazione e del
Neoconcretismo, si avvicina alle contestuali
esperienze analitico-riduttive, scomponendo e
riorganizzando sul pavimento e contro le pareti aste
di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di
plexiglass colorato che estendono anche alla terza
dimensione la ritmicità dello “spazio-colore”. Ritorna
alla bidimensionalità attraverso il progetto
Rilevamenti esterni / Conferme interne (1974-76),
sviluppato all’esterno con foto Polaroid di tombini,
muri e pavimenti iniziate nel 1974 a New York e,
contemporaneamente, all’interno dello studio con le
Tessiture (tela grezza cucita), i Cartoni , nei quali la
superficie è trattata con tecniche tali da far emergere
la struttura interna del materiale, gli Spaghi e le
Malte presentate poi nel 1978 alla XXXVIII Biennale
di Venezia.
Dal 1974 Masi è cofondatore insieme a Maurizio
Nannucci e Mario Mariotti di un collettivo che
gestisce lo spazio no profit di Zona a Firenze,
esperienza che troverà la sua continuazione dal
1998 nel collettivo Base.
In occasione della mostra allestita presso Frittelli arte
contemporanea a Firenze nel 2013, viene pubblicata
la prima monografia complessiva sull’artista a cura
di Flaminio Gualdoni Paolo Masi. La responsabilità
dell’occhio edita da Gli Ori.
Nel 2014 Masi presenta l'installazione Riflessioni
Riflesse, rielaborando l'uso del plexiglass colorato,
nel chiostro della Basilica di Sant'Ambrogio di
Milano, nella Sala Albertini del Corriere della Sera,
nel Cortile del Palazzo dell'Archiginnasio a Bologna
(2015), in Piazza San Fedele a Milano (2016) , in
seguito il grande specchio inciso Camminate come
figli della luce nella Chiesa di Sant'Eufemia a Verona
(2016).
Nel 2018 due importanti personali: al Museo MAGA
di Gallarate (VA), la mostra antologica Paolo Masi.
Doppio Spazio curata da Lorenzo Bruni. A Firenze,
n e g l i s p a z i d i L e M u r a t e . P r o g e t t i A r t e
Contemporanea, la mostra Paolo Masi Qui
composta da 12 opere monumentali appositamente
concepite e realizzate per l'ex carcere fiorentino.
Opere storiche dell’artista si trovano nelle collezioni
del Mart di Rovereto, del Museo Pecci di Prato, della
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze,
della Galleria d’Arte Moderna di Torino e del Museo
Novecento di Firenze.