Paolo Masi – 90 anni a modo mio
La mostra che la Galleria Vento Blu dedica ai novant’anni di Paolo Masi.
Comunicato stampa
Si apre venerdì 5 Luglio 2024 alle ore 20.00, la mostra che la Galleria Vento Blu
dedica ai novant’anni di Paolo Masi. Ispirata nel titolo e non solo, dall’omonimo libro
edito nel 2023 (casa editrice Rubettino), una conversazione a tutto campo dell’artista
con Anthony Molino, un’autobiografia, un’intervista molto utile rispetto ai classici
saggi artistici, che rende conto della vita, della sua arte ma anche dell’ambiente
artistico fiorentino dopo le Giubbe Rosse. La mostra propone un vero omaggio per
l’artista, un’ approfondimento dedicato al maestro , protagonista indiscusso nel
panorama italiano, inserito a pieno titolo nel dibattito artistico che, dalla fine
degli anni Cinquanta, aveva messo in discussione le basi fondanti della pittura.
Paolo Masi è nato a Firenze nel 1933. Fin dagli anni Cinquanta partecipa a quella
elaborazione sperimentale di nuove tendenze artistiche che a Firenze si caratterizza
come frattura profonda e mai più rimarginabile nei confronti del passato.
Una liberazione dai canoni del formalismo e di ogni tipo di accademismo perseguita
con intensità e coerenza, che in Paolo Masi passerà dalle iniziali esperienze della
pittura informale e dell’astrattismo concreto a un’attività articolata, complessa e
diversificata sul piano tecnico-linguistico.
Dalle esperienze della pittura informale, sinonimo di “un'onda d'urto contro ogni
accademismo”, e dell'astrattismo concreto (al quale aderisce attraverso una sua
libera interpretazione) Paolo Masi passa ad un'attività articolata e diversificata sul
piano tecnico-logistico: interroga le possibilità dell'arte contemplando la materia e
trasformandola.
Le opere della sua più recente produzione sono i Contenitori di forma colore, le
Serialità e nuovamente i Cartoni, ovvero delle superfici di vario tipo (legno, tela,
carta) sulle quali l’artista interviene con una complessa operazione pittorica.
La recente serie di plexiglas, Trasparenze, iniziata nel 2000, dipinta con la tecnica
della vernice spray, suggella l'incessante evoluzione sperimentale del lavoro di Masi,
permettendo all'artista di operare una nuova definizione dello spazio attraverso
"sollecitazioni cinetico-cromatiche" di luci e ombre.
Le tele dell'ultima serie Particelle-Immagine sono solcate da vere e proprie
costellazioni di forme generate e confermate dalla volontà di attuare un'interazione
tra il percorso di creazione delle forme e quello della loro differenziazione all'interno
dell'opera stessa. I cartoni quadrati diventano supporti che accolgono bucature e
incisioni; i tondi della serie Invaders, frutto della sovrapposizione di più strati di
pellicola pittorica, inglobano segni quasi primordiali. Una successione di strisce
verticali di plexiglass generano immagini in progressione modificando la percezione
visiva dello spettatore.
Paolo Masi, narratore, ci presenta e conferma, così, i protagonisti indiscussi del suo
racconto artistico: la gestualità, il colore, il segno.
Paolo Masi è uno dei più importanti esponenti della “Pittura Analitica”
La Pittura Analitica, altrimenti chiamata Pittura-Pittura, si sviluppò in Italia alla fine
degli anni '60 sulla scia di analoghe esperienze francesi e tedesche. La Pittura
Analitica si svincola dalla relazione tra l'opera ed un suo significato, evidente
(figurativo) o sotteso (concettuale) o espressivo (astrattismo), ma si concentra su una
sorta di indagine introspettiva degli elementi intrinsechi che la costituiscono e cioè
tela, telaio, colore, segno, e del rapporto tra l'opera ed il suo autore. Cioè, in altre
parole, l'Arte Analitica non vuole rappresentare niente, non vuole lanciare messaggi,
non scomoda la fisica, è fatta semplicemente di colore e di segni, non ha codici
espressivi ma è basata sul rapporto tra il colore, i segni e la sensibilità dell'autore, e
quindi si può dire che è un'arte intimistica.