Paolo Minoli – Metrica colore musica
L’esposizione personale che la Galleria Giovanni Bonelli di Milano dedica a Paolo Minoli, in collaborazione con la Fondazione Casaperlarte di Cantù, vuole riproporre in una sintesi essenziale, ma esaustiva, il percorso articolato di una ricerca lucida e coerente durata oltre tre decenni.
Comunicato stampa
L’esposizione personale che la Galleria Giovanni Bonelli di Milano dedica a Paolo Minoli, in collaborazione con la Fondazione Casaperlarte di Cantù, vuole riproporre in una sintesi essenziale, ma esaustiva, il percorso articolato di una ricerca lucida e coerente durata oltre tre decenni.
Caratterizzata da una profonda riflessione teorica e da una felice oggettivazione pratica delle idee, che toccano motivi nevralgici della ricerca figurale di fine novecento, la produzione di Minoli viene qui presentata seguendo alcune tematiche chiave dell'artista.
Le prove più personali di Minoli, risalenti agli anni Settanta, indagano da un lato problemi soprattutto spaziali, dall’altro esplorano le potenzialità del colore in una dialettica stringente fra superficie e ambiente, tra cromia e struttura, stabilendo un dialogo stimolante tra esito pittorico e modello tridimensionale. Il colore è adottato da Minoli come linguaggio e come forma plastica: lo spettro cromatico si fa alfabeto per un discorso che presto si avvia ad una laboriosa sperimentazione.
Nello stesso contesto si va approfondendo il rapporto interiore con l’idea di tempo che si fa percepibile nella definizione spaziale sul piano dell’opera nel momento stesso della sua formulazione. Il rapporto spazio-tempo alimenterà le complesse variazioni sperimentate incessantemente nel “laboratorio” di Minoli, approfondendo l’analisi fenomenologica del colore in tutte le accezioni scientifiche e poetiche, passando dall’analisi concettuale dell’opera all’incanto dell’abbandono poetico.
Nei suoi sviluppi dagli anni novanta alla morte prematura (2004) la poetica di Minoli si fa via via più complessa e articolata, con dialoghi suggestivi e stimolanti con altri tramiti espressivi quali quelli con la musica e con la poesia. Allora Minoli affronta anche il linguaggio della scultura con una determinazione sempre tesa a voler sfidare, più che la materia, la negatività e il vuoto.
La mostra, curata da Carlo Pirovano e Riccardo Zelatore sarà accompagnata da un catalogo che verrà presentato per il finissage.
Paolo Minoli (Cantu', 1942-2004)
Si diploma “Maestro d’arte” nel 1961 all’Istituto Statale d’Arte di Cantù, dove insegna dal 1964 al 1978. Dal 1977 al 1978 fa parte del gruppo di ricerca “L’interrogazione sistematica” con Nato Frascà e Antonio Scaccabarozzi. Dal 1979, all’Accademia di Belle Arti di Milano, è docente del corso speciale di “Cromatologia”. Nel corso degli anni '80 ha collaborato con vari artisti fra i quali: Mario Radice, Carla Badiali, Aldo Galli, Bruno Munari, Luigi Veronesi, Max Huber, Piero Dorazio e Mario Nigro.Tra le principali esposizioni di rilievo internazionale ricordiamo: la “XL Biennale Internazionale d’arte” di Venezia del 1982 e del 1986; la mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna nel 1998: “Arte Italiana. Ultimi quarant’anni. Pittura aniconica”. Nel 1999 è invitato alla “XIII Quadriennale d’arte” di Roma .
Per iniziativa di Paolo Minoli alla sua scomparsa è stata costituita Casaperlarte – fondazione paolo minoli con sede a Cantù, finalizzata alla promozione dell’arte contemporanea nelle sue diverse espressioni.